Quale il destino di "Civico 26"? L'associazione sta alla finestra (di Giuseppe Florio).

Mentre centrodestra e centrosinistra provano – tra molte e diverse difficoltà - a darsi un assetto, un profilo ideale, dei confini, l'associazione “Civico 26” sta alla finestra. Il movimento fondato oltre 2 anni addietro dall'ammiraglio galantuomo Emilio Guarini aveva via via coagulato attorno a sé un significativo gruppo di giovani e meno giovani professionisti motivati dall'approfondimento di temi sensibili allo sviluppo di un nuovo progetto di comunità.

Sodalizio apparentemente non politico, sembrava invece prefigurare una discesa in campo diretta di Guarini, nelle ultime settimane interpellato ufficialmente o ufficiosamente da entrambi gli schieramenti, anzi dai diversi partiti in cerca di identità. Con ciascuno il militare avrebbe nicchiato, argomentando di programmi, auspicando un ricambio della classe dirigente ma, nei fatti, non assumendo una posizione politicamente spendibile.

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Prova di forza di Emiliano e Matarrelli.

Se doveva essere una prova di forza, è riuscita. La manifestazione organizzata dal deputato sellino Toni Matarrelli a sostegno di Michele Emiliano, candidato democratico alle primarie regionali, si è rivelata in tutta la sua potenza di fuoco. Centinaia i convenuti – oltre 600, per chi si è preso la briga di contarli – che hanno rimpinzato l'auditorium del castello Normanno Svevo in ogni angolo possibile, radunandosi poi gli esclusi nella sala laterale, davanti ad un maxischermo prudentemente allestito per l'occasione.

L'iniziativa aveva una specificità: gli ospiti (il sindacalista mesagnese Gino Vizzino, il sindaco di Latiano Antonio De Giorgi, l'ex sindaco di Ostuni e consigliere provinciale Domenico Tanzarella, lo stesso Matarrelli), pur riconducibili all'alveo della sinistra democratica, avevano ciascuno una storia di distinzione o alterità al Partito Democratico. Lo spiega bene Vizzino, alle prime battute del suo intervento: «Non è una contraddizione il mio sostegno ad Emiliano a fronte di una opposizione al PD locale: Emiliano valorizza le diversità, altri no».

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Ecco come la pasionaria Sel si spende per Stefàno.

Da quando Maria de Guido ha dismesso i panni di amministratore pubblico, sembra aver ritrovato una nuova linfa: ubiqua nelle iniziative culturali disseminate per la città, appassionata dibattente dei grandi temi politici ed etici, editorialista di una testata giornalistica locale. Senza però trascurare l'impegno in prima persona. Così, oggi si spende per sostenere il senatore Dario Stefàno alle primarie regionali, domani...chissà. Il suo occhio sulla situazione politica offre in ogni caso spunti interessanti.

Che sta succedendo nel centrosinistra?

«Credo in una sinistra moderna, disposta ad assumersi responsabilità di governo ma non a tutti i costi. Quando la sinistra istituzionale, con qualunque sigla si chiami, è posta nelle giuste collocazioni, territoriali e organizzative, anche la sinistra dei movimenti assume le facce propositive che da qualche anno non si vedono e che hanno lasciato il posto a forme esasperate di grillismo in ogni anfratto e a meteore come il movimento dei forconi».

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Due consiglieri della lista Vizzino si dichiarano indipendenti (di Giuseppe Florio).

Era nell'aria, ma nella giornata di ieri una grana si è materializzata per la Lista Vizzino. Con una presa di posizione congiunta si sono infatti dichiarati indipendenti, probabilmente preludendo al passaggio verso il centrodestra, i consiglieri comunali Maria Teresa Saracino e Vincenzo Todisco.

Nel loro mirino il fondatore del movimento civico Gino Vizzino e le sue possibili scelte strategiche future: «Da oltre un anno abbiamo assunto posizioni pubbliche e nelle sedi deputate al confronto di timbro critico nei confronti dell'amministrazione comunale in carica. E ciò non per spirito pregiudiziale ma, al contrario, come bilancio di un'esperienza di governo che consideravamo e maggiormente consideriamo negativa», scrivono in una nota.
«L'analisi dei diversi settori amministrativi concorre a questa valutazione: primo fra tutti il bilancio, assurto a strumento di mera vessazione di una comunità già fiaccata dalle difficoltà, incapace di rendere fruttuosa la spesa pubblica, magari erogando servizi all'altezza di questo nome. Un anno addietro la Lista Vizzino è quindi transitata, così motivando tale scelta, all'opposizione, impossibilitati a far sconti di alcun genere alla giunta Scoditti, nata sotto i peggiori auspici di una sommatoria numerica di correntismi e finita peggio, con gli stracci che volano tra partiti presuntamente alleati.

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Sel, prove tecniche di leadership (di Giuseppe Florio).

Ad una settimana dal cruciale appuntamento delle primarie regionali, il deputato di Sinistra Ecologia Libertà Toni Matarrelli organizza per questa mattina alle 10 presso l'auditorium del castello Normanno Svevo una iniziativa pubblica a sostegno del candidato Michele Emiliano, segretario regionale del Partito Democratico.

L'occasione, prima di sembrare insolita, si annuncia come una prova muscolare del parlamentare locale verso la nomenklatura PD, maggioritariamente schierata per il competitor Dario Stefàno, in corsa invece sotto l'ala protettrice di Nichi Vendola. Il chiasmo – un incrocio tra schieramenti tutto interno al centrosinistra – sembrerebbe finalizzato alla conquista di una leadership durevole, andando quindi ben oltre il mero risultato del 30 novembre.
Il convegno odierno, intitolato “Conversazione sulla Puglia”, ospiterà pezzi importanti della sinistra territoriale, di quell'area distinta ed alternativa ai democratici.Parterre «pesante», infatti: interverranno il sindacalista e politico mesagnese Gino Vizzino, il sindaco di Latiano Antonio De Giorgi, il sindaco di Villa Castelli e consigliere provinciale Vito Antonio Caliandro, l'ex sindaco di Ostuni e consigliere provinciale Domenico Tanzarella, lo stesso onorevole Matarrelli.

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Appello di D'Attis al centrodestra (di Giuseppe Florio).

Forza Italia prova a tirarsi fuori dal «cul de sac» in cui l'avevano infilata le defezioni di alcuni partner della coalizione di centrodestra in via di definizione. E' Mauro D'Attis, commissario cittadino, a sfoderare la propria autorevolezza con una proposta che dovrà comunque portare chiarezza in una situazione ad oggi limacciosa. Il senso stretto è: sediamoci insieme per un confronto paritario, per dimostrarvi senso di responsabilità noi rinunciamo all'ambizione di una nostra candidatura (Sabrina Didonfrancesco, ndr).

In verità, l'operazione di D'Attis riposa pienamente nel solco della paziente tessitura operata nelle scorse settimane dal vice commissario locale Luigi Indolfi, il quale si era cimentato in un tentativo di mediazione infine risultato vano. Così, delle due l'una: o si riuscirà a ricomporre il tavolo del centrodestra, o chi non vorrà starci dovrà dichiararlo apertamente e, magari, spiegarne le ragioni.
L'appello dell'ex vicesindaco di Mennitti è pubblico e destinato a Progettiamo Mesagne, Movimento Civico 26, Mesagne Futura, Fratelli d’Italia, Movimento Schittulli e Mesagne Moderata: «Vi scrivo con l’obiettivo di rivolgere un caloroso invito al confronto a tutti i movimenti e partiti che, specialmente a Mesagne, si sentono alternativi al centrosinistra.

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Scoditti: Sono stato lasciato solo ed ogni giorno sono offeso sul piano personale (di Giuseppe Florio).

E' stato il classico caso della tempesta in un bicchier d'acqua. Non ci sarebbe quindi molto da aggiungere se non fosse però che nella buriana ci è andato a finire il sindaco Scoditti; e che non è del tutto giusto che finisca i suoi giorni (politici, si intende), affogando in un flûte.
In una intervista esclusiva alla Gazzetta spiega: «Ho ricostruito politicamente una fase di questa consiliatura all'interno del mio partito, mai minacciando o ledendo l'onorabilità di vecchi e attuali partner della maggioranza che mi sostiene, né tantomeno dell'onorevole Matarrelli, il quale può legittimamente assumere ogni iniziativa politica che ritiene opportuna. Non immaginavo che il dibattito in seno al Partito Democratico potesse essere riversato sulla stampa, né potevo prefigurare che suscitasse tanto scalpore: mi dispiace per questa ennesima incomprensione. Se qualcuno si è sentito turbato dalle mie parole, posso assicurare che non era affatto quella l'intenzione. Posso però affermare senza paura di essere smentito che io sono stato lasciato solo ed avverto una sorta di assedio nei miei confronti, io stesso vengo ogni giorno insolentito sul piano personale».

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Mimmo Stella: necessario aprirsi alla città (di Giuseppe Florio).

Mimmo Stella può a pieno titolo essere definito il campione dell'opinione pubblica: per aver scrutato con attenzione l'operato degli amministratori pubblici da molte consiliature a questa parte; e per aver rappresentato per tanti di loro un'autentica, insopportabile spina nel fianco.

Che giudizio complessivo dà su questa amministrazione comunale?

«Detrattore, calunniatore, perdigiorno, sono solo alcuni degli epiteti che mi hanno affibbiato in questi anni, credo e spero, solo per il semplice fatto che mi stavo occupando troppo da vicino di alcune particolari tematiche che riguardavano la città ed il suo territorio.

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Il centrodestra non riesce a capitalizzare l'opposizione fatta (di Giuseppe Florio).

Se Atene piange, Sparta certamente non ride: ed anzi avrebbe fondati motivi per disperarsi. Il locale centrodestra versa in condizioni critiche, le stesse paradossali di chi, con buoni parametri clinici, inaspettatamente viene intubato in rianimazione. Sarà infatti tutto da studiare il caso del centrodestra mesagnese, che si era ritrovato – pure nella penuria di personale politico – a gestire il comodo ruolo di opposizione all’amministrazione Scoditti per poterlo capitalizzare a fine consiliatura. Invece, a poche centinaia di metri dal traguardo, ha prevalso il «cupio dissolvi», inopinato impulso all’autodistruzione.

Quattro anni addietro il parterre - va riconosciuto - era scalcagnato. In Consiglio erano presenti Forza Italia, Nuova Italia Popolare e Mesagne Incalza, in numero inferiore all’armata del centrosinistra.

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La battaglia dei topi, in attesa del "Flauto magico" che risolva il problema (di Giuseppe Florio).

Topi vivi, topi morti, topi avvistati o solo immaginati: è una orribile fiera dell'est, ma il gatto... non arriva. Non trascorre ormai giorno senza un avvistamento di roditori negli immediati dintorni del plesso scolastico di via Udine intitolato a Paolo Borsellino. Il livello di allarme sociale è particolarmente alto, specialmente trattandosi di ambienti frequentati da bambini.

Ieri mattina sono state trovate (e fotografate) nuove carcasse di ratti a ridosso dell'ingresso della scuola da 10 giorni al centro delle attenzioni. «Chi le rimuove?», domanda con fervore un padre angosciato, che racconta: «Ho chiamato la polizia locale e mi hanno risposto: “Che volete da noi?”. Ho provato ad interpellare l'Asl di Mesagne e mi ha risposto il centralinista ma non l'interno. Ho infine telefonato ai Carabinieri, mi hanno risposto di non preoccuparmi che sarebbero almeno intervenuti loro».

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