Mesagne – Leverano, una sfida che richiama il passato. Il ricordo di un protagonista di ieri (Giovanni Galeone)

Si gioca il giorno dell’Epifania la seconda di ritorno del campionato di Eccellenza, allo stadio a Alberto Guarini

sarà ospite il Leverano per uno scontro importante in chiave salvezza. La squadra leccese attestata a 19 punti viene da una striscia positiva che l’ha fatta risalire in classifica. Presenta un attacco di tutto rispetto con i 2 ex Pietro Gennari e Christian Quarta, il primo che l’anno scorso a Mesagne fu fermato da un infortunio ha realizzato nella squadra salentina ben 10 goal ed è tra i primi posti della classifica marcatori, il secondo, ex più lontano, è stato appena acquistato dalla Virtus Francavilla, anche lui reduce da un infortunio, rimane comunque un attaccante molto insidioso. Il Mesagne, reduce dall’insperato pareggio di Gravina ha l’occasione di regolare nello scontro una diretta rivale staccandola e tenendola in zona play out e avanzando in classifica. E’ necessario tornare alla vittoria perché tutte le squadre della zona play out sono uscite rafforzate dal mercato di riparazione e puntano a risalire in classifica.

Mesagne e Leverano si sono incontrate molte volte, in particolare negli anni ’60, un incontro importante fu quello del 7 aprile del’68 in 1° categoria, equivalente all’Eccellenza di oggi perché dava l’accesso diretto alla serie D, il Mesagne stava risalendo la classifica con decisione e superò il Leverano per 3 a 1 di fronte a mille spettatori, rimanendo assieme al Manduria a 2 punti dalla capolista Galatina. A fine campionato la spunterà il Mesagne con la vittoria all’ultima giornata a Squinzano e conquistando per la prima volta nella sua storia la serie D. La formazione che battè il Leverano era composta da: Chirico, Agrosì, Lagioia, Perrucci, Potì, Pison, Molinari, Mallardi, Capilungo, Distante, Felicani. Reti al 15’ Mallardi, al 27’ Lillo (L), 39’ s.t. Capilungo (rig), al44’ Felicani.

Ricordiamo uno dei protagonisti di quella indimenticabile stagione, Claudio Pison, il biondo difensore la cui storia è stata davvero particolare. Triestino, nato nel ’45, Pison si mise in evidenza giovanissimo nell’Edera Trieste, lo zio Sergio Pison qualche anno prima era stato un giocatore di Serie A nella Triestina e nel Padova di Nereo Rocco. Notato da Carlo Lupo, un talent scout dell’epoca che lo segnalò a Lecce, Pison venne acquistato dalla società salentina che militava in serie C nel 1963. Giocò da terzino nella “De Martino” (squadra giovanile) del Lecce assieme a Sensibile, futuro terzino della Roma e del Brindisi in serie B, mentre cominciava ad affacciarsi tra i ragazzi Franco Causio di 4 anni più giovane, a maggio del ’64 esordì nel Lecce in prima squadra contro il Taranto e giocò 2 partite in serie C, quindi in estate fu prestato al Novoli, neo promosso in Serie D con il quale giocò 2 partite ad inizio di campionato, per passare poi a novembre in 1° categoria all’ Aradeo. Qui si mise in evidenza e fu convocato nella Rappresentativa regionale, a Mesagne nel ‘65 segnò uno dei 2 goal dell’Aradeo che fu sconfitto per 4 a 2. L’anno successivo fu acquistato dal Poggiardo, ambiziosa squadra neo promossa in 1° categoria, dove giocò l’intero campionato da libero con ottime prestazioni, la squadra arrivò seconda dietro il Martina Franca. L’anno seguente a novembre ‘66 viene prestato al Bernalda in serie D, la squadra lucana dopo 8 giornate è a zero punti, l’arrivo di rinforzi tra cui Pison consente di cogliere i primi punti con le prime vittorie. Rientrato a Poggiardo che nel frattempo era stato promosso in serie D, nell’estate ’67 viene prelevato in prestito dal Mesagne assieme ad Agrosì, Molinari, Capilungo, il quartetto ex Poggiardo sarà uno dei punti di forza della forte squadra che vincerà il campionato. Riscattato dal Mesagne nell’estate del ’68 gioca le amichevoli precampionato contro Taranto e Lecce, quindi viene richiesto ed acquistato dal Francavilla Fontana in 1° categoria dove rimane per 3 stagioni, divenendo uno dei giocatori più esperti, giocando talora a centrocampo e spesso segnando. Nel ’71 finisce la sua esperienza pugliese, forse si ferma qualche anno in Toscana e quindi rientra a Trieste, dove trova lavoro presso il porto della città giuliana e gioca con squadre dilettantistiche locali tra cui l’Unione Istriani, termina la carriera nel San Vito Trieste. Nel 2003 è chiamato ad allenare i pulcini della nuova società Sant’Andrea-San Vito, diventando in breve tempo il responsabile di tutto il settore della scuola calcio e un riferimento importante per i giovani calciatori. E’ scomparso nel 2010 per un male incurabile tra il rimpianto di amici, collaboratori e dei suoi ragazzi.

Giovanni Galeone.

(nella foto Claudio Pison è il primo da sinistra)

 

Per offrirti il miglior servizio possibile questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego in conformità della nostra Cookie Policy.