Calcio: severa prova per il Mesagne a Barletta Giovanni Galeone)

Domenica scorsa con il Trani è arrivato per la prima volta in campionato il terzo risultato utile consecutivo,

ma il pareggio non è servito a tenere fuori la squadra dalla zona play out, le vittorie delle concorrenti hanno distanziato in classifica la squadra gialloblu. E’ la dimostrazione che nonostante il prezioso pareggio, la via della vittoria non può essere smarrita se si vuole conquistare la salvezza, tra 2 buoni pareggi e 1 vittoria e 1 sconfitta è sempre preferibile la seconda combinazione. Il punto con il Trani non può essere giudicato negativamente, innanzitutto per la forza della squadra avversaria, poi per l’andamento della partita che ha visto la squadra barese sbagliare un rigore. Diciamo che la compagine mesagnese sembra uscita fuori dalla crisi involutiva di fine anno, ma non è ancora la squadra brillante necessaria a vincere partite come quella di domenica scorsa, nel secondo tempo con un uomo in più il Mesagne non è riuscito a creare significative azioni da goal, necessario un centrocampo più ordinato ed un attacco che ritorni ai livelli del girone di andata. Domenica prossima intanto c’è una partita difficilissima a Canosa, contro il fortissimo Barletta. La squadra di Pizzulli domenica ha pareggiato e sfiorato la vittoria in casa della capolista Gravina e non ha rinunciato nonostante gli 8 punti di ritardo alla vittoria del campionato, d’altro canto la squadra barese è in serie utile da molte giornate, con il mercato di riparazione ha rinforzato un organico che era già di primo piano ed è risalito di diverse posizioni in classifica dopo un girone di andata non brillantissimo. Nella partita di andata un gagliardo Mesagne conquistò una vittoria di prestigio per 2-0. Un altro pareggio domenica forse non porterà la squadra fuori dai playout, ma muoverebbe la classifica e sarebbe un risultato preziosissimo contro una delle squadre più forti del campionato.

Il Barletta l’anno scorso militava nella Lega Pro (equivalente alla serie C), poi dopo il fallimento della società è ripartito quest’anno dall’Eccellenza. Barletta è una classica piazza di serie C che è il campionato dove ha militato più a lungo, alternato con fasi di crisi che hanno provocato la caduta in Promozione per qualche anno, fasi di consolidamento con buoni campionati di serie D e qualche expoit come quello del 1987 con la conquista della serie B, tenuta per 4 anni.

Barletta- Mesagne è una partita poco comune, troppo distanti le categorie calcistiche frequentate dalle due squadre, bisogna andare a 2 campionati in Promozione Girone Unico Pugliese negli anni ’50 per trovare dei precedenti, precisamente nel ’53-54 e ’54-55, entrambe vinte dal Barletta per 2-0 e 2-1, il Barletta vinse anche il campionato nel ’55.

C’è invece un giocatore importante che il Mesagne acquistò dal Barletta, allora militante in serie C, con cui aveva fatto un‘amichevole precampionato nel settembre ’69, al secondo anno in serie D, ed era il difensore Faraone, fortissimo terzino fluidificante (alla Rocca). Stefano Faraone, barese del ’43, da tempo scomparso, si era messo in evidenza nel ’61 con il Valenzano in 1° categoria come mediano-mezzala. L’Andria che aveva vinto lo stesso campionato approdando in serie D lo acquistò e in breve tempo l’allenatore andriese Starace trasformò Faraone da mezzala in terzino di spinta con risultati eccezionali, divenendo uno dei più forti giocatori della serie D. Nel ’65 il Barletta sbaragliò la concorrenza acquistando Faraone e vinse poi il campionato di serie D, Faraone giocò altri 3 campionati nel Barletta in serie C, quindi nel’69 arrivò a Mesagne, dove si fermò 2 stagioni. Quando gli sportivi mesagnesi lo videro giocare rimasero impressionati, giocatore autorevole e spinta propulsiva straordinaria, si percepì subito che era un giocatore di categoria superiore. Solo che ebbe la sfortuna di arrivare a Mesagne in 2 annate di crisi finanziaria della società e con svariate problematiche, comunque il primo anno il contributo di Faraone fu assai prezioso per la permanenza in serie D, conquistata nelle ultime giornate con un’insperata vittoria esterna a Manfredonia (notoriamente bestia nera del Mesagne), mentre il secondo anno la conclamata crisi economica portò spesso i giocatori allo sciopero e poi all’abbandono della squadra, la retrocessione fu inevitabile. Dopo Mesagne Faraone giocò 2 stagioni nell’Altamura in 1°Categoria/Promozione e poi qualche altra partita nel Trani in serie D con l’allenatore Fusco.

In foto Stefano Faraone

Giovanni Galeone

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