Uil: si è svolto il seminario "Formare per contrattare"

Il 28 febbraio scorso nel salone di rappresentanza della UIL di Brindisi, corso Umberto 85, si è svolto il 7° Seminario “Formare per contrattare”.Quest’anno l’iniziativa ha avuto come tema l’Imposta Unica Comunale (IUC), un argomento molto attuale che interessa e coinvolgerà tutti i cittadini, chiamati a pagare dal 1 gennaio 2014 il nuovo tributo alle casse comunali. Con l’approvazione del decreto sugli enti locali di fine febbraio, il primo atto legislativo dell’attuale maggioranza di governo, si completa la normativa che riguarda la IUC. I comuni ora sono in grado di predisporre il bilancio preventivo 2014 che dovrà essere approvato entro il 30 aprile prossimo, se non ci saranno proroghe. Con questo atto una parte del potere impositivo della pressione fiscale passa sul patrimonio e sui consumi liberando risorse per lo sviluppo e l’occupazione.

 

Un importante segnale che potrà favorire il rilancio della contrattazione territoriale. La nuova imposta si basa su 2 presupposti.

Il primo di natura patrimoniale, il secondo destinato a finanziare i servizi pubblici. Comprende 3 differenti tributi: una parte patrimoniale corrispondente all’IMU, quella relativa ai servizi indivisibili (TASI) ed infine i costi per lo smaltimento dei rifiuti (TARI). Il presupposto impositivo della TASI, vera novità della nuova imposta, è il possesso o detenzione a qualsiasi titolo di un immobile, compresa l’abitazione principale. Il gettito finanzierà i servizi indivisibili dei comuni, quelli relativi cioè alla pubblica utilità. Tra questi la manutenzione e l’illuminazione stradale, il verde pubblico, i servizi socio-assistenziali, la protezione civile, la polizia municipale, i servizi demografici, ecc.

L’imposta massima complessiva IMU/TASI sarà del 10,6 per mille di cui massimo il 2,5 per mille, con un’aliquota extra fino allo 0,8 per mille, per la quota relativa alla TASI. Gli enti locali potranno diminuire o azzerare tale aliquota fermo restando il limite massimo stabilito. Nell’ipotesi che un comune decida di utilizzare tutto lo 0,8 per mille si arriverà ad un gettito del 3,3 per mille con un risparmio medio per le famiglie disagiate. Ogni comune avrà facoltà di decidere il “peso” che avrà la TASI sulla nuova imposta. Una buona possibilità da sfruttare a favore delle famiglie meno abbienti. Anche gli inquilini la pagheranno nella misura tra il 10% ed il 30%, la differenza spetterà al proprietario dell’immobile.

Il Regolamento preventivo comunale deciderà nel merito l’importo a loro carico. Il dottor Luigi Veltro del Dipartimento nazionale UIL delle politiche territoriali con delega alla fiscalità del territorio ha illustrato e dibattuto con i presenti approfondendo nel merito il tema, chiarendo le opportunità che si potranno sfruttare per liberare spazi di discussione per la contrattazione decentrata con i comuni sulla tassazione del lavoro, coniugando le esigenze dei lavoratori e dei cittadini utenti. Spostare ad esempio il carico fiscale dell’addizionale IRPEF ad altre imposte significherà tassare meno i redditi imponibili dei lavoratori e dei pensionati liberando risorse da spendere e, nel contempo, si potrà migliorare la qualità dei servizi pubblici, diminuire le rette per gli asili nido i cui costi non sono coperti dalla TASI, ampliare la platea di assistenza dei cittadini meno abbienti: anziani, non autosufficienti, minori, immigrati. Insomma si apre una nuova fase in cui il Sindacato ha la possibilità di confrontarsi con i comuni su argomenti di vitale importanza per migliorare la vita dei cittadini, chiedendo ad esempio detrazioni differenziate per fasce con redditi ISEE, per nuclei famigliari composti da persone disabili, l’equiparazione a prima casa per i ricoverati a lunga degenza ed altro ancora.

La UIL chiederà a tutti i comuni della provincia incontri preventivi, comunque prima dell’approvazione dei bilanci di previsione, per discutere di questi argomenti. Gli enti locali a loro volta devono favorire il confronto evitando di decidere in solitudine. Si tratta infatti di questioni molto serie che non possono essere assunte senza il contributo di tutti. Una forma di federalismo finalmente responsabile e condiviso che fino ad oggi non è stato esercitato di cui, invece, si sente un gran bisogno se veramente si vuole iniziare nel migliore dei modi la nuova stagione della gestione del welfare territoriale.

COMUNICATO STAMPA UIL

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