Il comune di Brindisi in deficit strutturale no a tagli su servizi essenziali

Il Comune di Brindisi presenta evidenti criticità economiche, o meglio, a dirla con le parole del Sindaco, è in "deficit strutturale",

ossia in quella condizione economica in cui le entrate effettive non coprono le spese.         
Questo quanto emerso da un intervento del primo cittadino teso a comunicare le condizioni di salute economica in cui versa il comune di Brindisi anche alla luce dei rilievi mossi dalla Corte dei Conti sui bilanci 2014/2016.
Tutto questo per informare i cittadini che il nuovo Governo della Città ha assunto degli impegni che porteranno a decisioni rigorose sulle spese future.      
Escluso a priori l'aumento di ulteriori tasse, ci si propone di recuperare quante più risorse possibili a vario titolo.
Quello che però preoccupa non poco la CGIL è la dichiarazione lanciata dal Sindaco, che dichiarando di non avere ancora deciso su cosa tagliare, ha annunciato comunque che lo farà sui SERVIZI.       
È un ambito molto vasto che comprende benessere, sicurezza e salute dei cittadini cui la parte pubblica è tenuta a vigilare, ed in un contesto economico così critico come quello del comune di Brindisi occorre valutare la reale portata di eventuali tagli alla spesa pubblica tanto più se ad essere interessati sono i servizi essenziali.
Sottrarre servizi in un contesto come il nostro sarebbe come penalizzare doppiamente una cittadinanza incolpevole.      
I servizi scolastici, quelli di assistenza alla persona, quelli diretti all'aiuto delle famiglie bisognose, sono e devono rimanere un elemento cardine della organizzazione della città, anche perché grazie a questi servizi viene attivata tutta una rete di "stimoli e solleciti occupazionali" determinanti per la nostra realtà economica più prossima.
Pertanto, invitiamo il Sindaco ad esplicitare i contenuti della sua espressione:" ci saranno infatti tagli ai servizi" ed a tenere a mente quanto il welfare della nostra città, già ridotto al lumicino, sia determinante si per l'economia stessa della popolazione attiva, ma soprattutto rappresenti una garanzia di benessere che permetta ai ceti meno abbienti di sentirsi parte integrante nella società.

In buona sostanza, la CGIL chiede un confronto di merito su tutta la vicenda, anche perché non vorremmo mai – come già sottolineato - che per far fronte alla crisi vengano tagliati i servizi essenziali.

Il Segretario Generale   f.to  Antonio Macchia

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