La Cisal non partecipa allo sciopero del prossimo 9 Febbraio.

“Non possiamo che condividere l’approvazione del decreto che contiene le norme relative a reddito di cittadinanza e Quota 100.

Riteniamo il deciso intervento del Governo una prima e importante risposta alle esigenze dei lavoratori, delle famiglie in difficoltà e dei giovani in cerca di occupazione”. E’ quanto ha affermato pochi giorni fa Francesco Cavallaro, Segretario Generale della CISAL Nazionale, all’indomani dell’approvazione della misura da parte del Consiglio dei Ministri.

Noi aggiungiamo, che sempre più spesso, per la gente, il cambiamento é sinonimo di scomodità, l’evoluzione spaventa, fa paura, e si rimpiange il passato, quando é proprio nel passato che bisogna ricercare i fautori di tali condizioni sociali ed economiche, facendo sì che ogni iniziativa relativa allo sviluppo e alla crescita del lavoro venisse smorzata sul nascere.

Adesso, dopo molti anni, i protagonisti ai piani alti sono cambiati (Governo Nazionale), e sono cambiate anche le idee che si ha intenzione di portare avanti e rendere realtà, ma, produce veramente rammarico constatare come venga visto del marcio in qualunque proposta venga effettuata (Reddito di Cittadinanza, nuclei familiari che rientrano nei requisiti stabiliti, pari a quasi 1,8 milioni, e Quota 100, con circa 500 mila potenziali pensionati, e altrettanti potenziali posti di lavoro), nonostante, fino a questo momento, vigesse la tattica del non far nulla e dell’attesa costante.

É per tale motivo che la CISAL di Brindisi non parteciperà allo sciopero del 9 febbraio indetto da altre organizzazioni sindacali, uno sciopero che conferma assolutamente quanto astio immotivato ci sia verso chi sta provando a dare un cambio netto, una svolta, al sistema, quando invece, per riforme depressive, quali Jobs Act, con il superamento dell’art.18 (licenziamenti), i nuovi contratti a tutele crescenti, il demansionamento, legge Fornero che ha prodotto significativi effetti negativi sui lavoratori italiani decretando un innalzamento dell’età pensionabile, l’aumento dell’IVA dal 19 % al 22%, scattato il primo ottobre 2013, dovuto alle clausole di salvaguardia, non hanno mai voluto manifestare per un solo secondo, mostrando una ingiustificabile indifferenza.

Noi della CISAL, affinché il cambiamento possa essere radicale, riteniamo che bisogna provare, fare tentativi, in poche parole: agire, esser attivi. É proprio la passività ad aver caratterizzato il passato; un filosofo affermava come non ci fosse male più grande dell’essere passivi, non é male cadere nell’errore, purché nella propria vita, si provi a fare qualcosa, a vivere in maniera attiva. Si sta provando a creare un binomio tra impresa e lavoro, a farli ritornare su di un binario comune, lo stesso Reddito di cittadinanza viene osservato solo nella sua valenza negativa, e non come mezzo per incentivare il lavoro, così come la Quota 100, si scredita qualunque mossa, non comprendendo che questa non é la fine, ma solo l’inizio.

Si critica l’operato di gente che sta tentando di far il suo lavoro, quando prima se ne sono fatte di cotte e di crude, e questo risulta un atteggiamento ipocrita e in malafede. Crediamo che una volta ogni tanto, bisognerebbe dar fiducia, e questo governo lo merita, o per lo meno, dar il tempo affinché tutte le proposte vengano portate a termine, osservandone i frutti, e solo dopo si avrà il diritto di criticare e di intervenire.

Abbiamo tutti a cuore il sistema Italia, i cittadini, i lavoratori, i pensionati, le persone in disagio sociale, la gente che nella sua vita si é sporcata le mani pur di portare il pane a casa, e ognuno, a suo modo, sta provando a tutelarli e a garantirgli i diritti che meritano, ma questo sciopero scatenerà la solita polemica frivola che rallenterà ancor di più qualsiasi forma di evoluzione e cambiamento, a discapito proprio dei bisognosi e di coloro che arduamente tentano di entrare nel mondo del lavoro.

In conclusione, noi della CISAL non scioperiamo quando in atto c’è davvero un cambio di rotta col passato, siamo con il CAMBIAMENTO, e questo governo ha iniziato finalmente a dar attenzione e sostanza ai cittadini, ai pensionati, ai disoccupati, in pratica ha dato credibilità al POPOLO ITALIANO!

Brindisi li, 29.01.2019

Segretario Settore industria

Claudio Capodieci

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