Uilp: vecchie scale mobili per le pensioni di alcuni lavoratori.

È possibile nel 2014 per i lavoratori che abbiano un’età anagrafica di 61,3 anni e abbiano raggiunto quota 97,3 - ( per gli autonomi, invece, viene richiesta quota 98,3)- anni tra età e contributi, poter fare richiesta di pensione entro il primo marzo. La Uil pensionati provinciale di Brindisi informa che questa comunicazione, secondo l’Inps, è valida per i lavoratori che hanno svolto attività usuranti e solo per questi saranno applicate le vecchie “finestre mobili”. Per il sindacato della Uil pensionati provinciale di Brindisi esiste un problema di adeguatezza del sistema previdenziale. La legge Monti/Fornero sulle pensioni ha causato “malessere” ed è stata la più grossa operazione di cassa fatta sul sistema previdenziale italiano. I nuovi assegni di previdenza hanno subito un calo del 43% rispetto al 2012 che erano pari a 1.146.340, mentre nel 2013 ne sono stati liquidati 649.621. In totale 742.195 pensioni in meno.

Tra il 2013 e il 2014 si prevede un crollo dei nuovi trattamenti di anzianità scendendo a 80.547 di cui 57.891 (lavoratori dipendenti).

La riforma Fornero è stata la ghigliottina sulle pensioni; essa si è resa sempre più palese oggi , dato che sono e saranno prelevati per il periodo 2013 -2020 circa 80 miliardi di euro. Il premier Renzi dovrebbe cominciare dalle Riforme strutturali economiche, dalla separazione Previdenza/Assistenza e da qui, visto che il comitato per i diritti sociali del Consiglio d’Europa ha suonato il suo campanello d’allarme per l’Italia. La bocciatura riguarda la Carta Sociale. Sono state emerse ben sette violazioni , che riguardano l’assistenza alle persone che vivono sotto la soglia della povertà, i disoccupati e i pensionati. Il comitato, guarda caso in ritardo, scopre che l’ammontare delle pensioni minime sono inadeguate e non sono in grado di garantire alle persone anziane lo stesso livello di vita del resto della popolazione. In sostanza i nostri concittadini e in particolare i pensionati, che vivono in condizioni di povertà, di malattia, disoccupazione o altri tipi di disagio, non ricevono salari adeguati dallo Stato.

Come potranno tutelare la loro salute i pensionati ammalati e le persone non autosufficienti? Come potranno avere dignità sociale i loro figli e i loro nipoti che sono senza salario senza salario? Come potranno avere un futuro i giovani e gli adulti disoccupati e i Neet in questo momento di crisi strutturale?

Abbiamo un’Italia a due medaglie. Chi riceve un tetto di 5 mila euro lordi, tipico dei politici, ma troppo basso per quasi tutti i partiti politici e chi vive con meno di mille euro al mese, tartassato da imposte e addizionali comunali e regionali Irpef. Tra il 2010 e il 2014 l’aumento è stato oltre il 30%. I più colpiti dagli incrementi sono gli anziani pensionati, tartassati del +34%, subendo su un assegno di mille euro ben 85 euro di aggravio e gli operai del +36%, mentre un operaio con un salario di 1280 euro ha avuto un carico fiscale di 121 euro.

Una prima risposta deve essere data riprendendo l’indicizzazione piena delle pensioni attraverso la rivalutazione di quelle in essere mediante la valorizzazione della contribuzione versata e abbassando le tasse sui trattamenti pensionistici. L’adeguatezza del sistema deve essere garantita anche per quanto riguarda le pensioni future. In modo particolare per quelle calcolate con il sistema contributivo, attraverso un diverso meccanismo di individuazione degli attuali coefficienti di trasformazione, si vuole una razionalizzazione delle aliquote contributive ed un migliore funzionamento dell’attuale Gestione Separata INPS. Per quanto riguarda la rivalutazione dei contributi devono essere inseriti elementi correttivi che impediscano l’impoverimento del risparmio previdenziale, che in questo periodo, l’andamento del PIL è quasi nullo. Per ristabilire un equilibrio tra mercato del lavoro e sistema previdenziale il sindacato chiede il ripristino dei meccanismi di flessibilità nell’accesso al pensionamento, senza penalizzazioni per il lavoratore. La Uil pensionati provinciale di Brindisi chiede inoltre di favorire l’età pensionabile con strumenti di uscita graduale dal mondo del lavoro attraverso il part time incentivato negli anni antecedenti.



Il Segretario Provinciale UILP

Tindaro Giunta



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