Polizia, chiudono Postale e Nautica, declassata la Ferroviaria. Sap contraria.

Giungono inquietanti notizie circa una rivisitazione, in modo peggiorativo, da parte del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, di alcuni Uffici della Polizia di Stato in questa tormentata provincia. È paradossale come un dipartimento denominato “della Pubblica Sicurezza” abdichi essa stessa alla propria essenza e legittimi l’illegalità. Piuttosto che lottare a livello governativo per il consolidamento – se non addirittura – il potenziamento dei propri uffici dislocati sul territorio, soggiace e china il capo. Non è possibile trincerarsi dietro la mancanza di risorse umane per giustificare iniziative così perverse: i poliziotti vanno trovati perché, già da qualche tempo, i cinquantenni non sono più in grado di correre dietro ai ladri e, senza un adeguato turn-over, sarà sempre peggio.

 

Siamo una Polizia vecchia e il nostro Dipartimento depone le armi – qualora le avesse mai usate – non batte i pugni sul tavolo per i propri uomini e per le proprie donne: si mette a zerbino e, remissivamente asseconda i fantomatici tagli allo spreco.

Noi non siamo sperpero, noi non siamo una ditta in perdita. Noi siamo SICUREZZA e in qualsiasi stato definito civile, essa è una risorsa non uno spreco.

S’invoca il rilancio dell’economia, la ripresa occupazionale dei giovani e poi… TAGLI.

Sottrarre sicurezza ai cittadini di Brindisi, come al resto dell’Italia, è un atto di scelleratezza incommensurabile.

Bisognerebbe tagliare gli elevati stipendi di alcuni “pensatori e dei consiglieri” che propongono queste soluzioni dannose per la società civile e per gli specialisti della sicurezza.

Se solo si considerasse che Brindisi è una sede di arrivo, senza ricambio e se si analizzasse con attenzione la mole di lavoro svolto dal personale della Polizia di Stato in ogni ambito di specializzazione, ci si renderebbe conto del danno e della messa in pericolo cui si espone una città come la nostra.

Istituzioni e politica incapaci di comprendere il continuo sacrificio e l’abnegazione dei poliziotti per riuscire a sostenere uno standard qualitativo di tutto rispetto e garantire risposte alle continue richieste di sicurezza di una cittadinanza bersagliata da una microcriminalità dilagante, frutto della crescente crisi economica e della disoccupazione. A nulla sono serviti i moniti della DDA di nuove organizzazioni di stampo mafioso, striscianti e infiltranti, che tendono a conquistare il territorio e a imprimere una supremazia sulla società civile, ricalcando i passi della SCU. Neppure le minacce di atti dinamitardi alla Questura riescono a far intendere al Palazzo il clima in cui vive questa comunità.

Istituzioni e politica che frenano il progresso, limitando l’attività investigativa informatica, sempre più crescente e complessa, volta a contrastare una sopraffina genialità criminale. Il futuro passa per la rete e, piuttosto che potenziare questa specialità proiettata oltre, si rema in direzione opposta.

Istituzioni e politica completamente indifferenti verso la bomba innescata nel centro urbano. Nello scalo ferroviario sostano, impresenziati per metà della giornata, merci esplodenti e la problematica non riesce ad avere un esito, per un assoluto distacco di tutti verso la questione.

Istituzioni e politica dimentichi della strenua lotta fatta e che, silenziosamente si continua a portare avanti, per mantenere le nostre coste pulite e inattaccabili da organizzazioni criminose che, sulla scia dei passati contrabbandieri, vorrebbero penetrare nella città direttamente dal mare con traffici di varia natura e stabilire un quotidiano d’illegalità.

Questa organizzazione sindacale urla un categorico NO a qualsiasi chiusura o declassamento di uffici in questa provincia, unica a non avere il rango delle altre questure dei capoluoghi pugliesi.

Alle Autorità provinciali di pubblica sicurezza si scongiura di tutelare e garantire questa città, di non sottostare passivamente ai dictact di una politica confusa e inefficace, rappresentando nelle sedi competenti il grave nocumento che gli interventi paventati dal Dipartimento potrebbero arrecare a questa provincia.

Ci sono voluti anni di duro lavoro per far sì che Brindisi si scrollasse di dosso le screditanti etichettature degli anni bui. Ora, tutto rischia di andare in rovina.

Signori sarebbe un’atroce sconfitta, ma noi poliziotti di Brindisi non ci arrendiamo: combatteremo fino allo stremo delle forze e… anche oltre!

Il Segretario Provinciale SAP
 Francesco Pulli

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