Uil-Uilp: brutta notizia da Bruxelles che ha bocciato il ricorso contro il decreto Poletti.

I cambiamenti, a volte, portano ai cittadini maggiore benessere e migliori prospettive di futuro; a volte, invece, recano maggiori difficoltà e incertezze.

“Brutta è la notizia”, quella del 19 luglio, sottolineava il segretario nazionale Uilp Romano Bellissima, che Strasburgo ha bocciato il ricorso presentato da 10.059 pensionati italiani contro il decreto Poletti (2015) sulla perequazione delle pensioni dal 2012, perché lede lo Stato di Diritto dei pensionati.

Per la Uil e la Uil pensionati,  le pensioni non si toccano. Il danno è sulle pensioni e sui pensionati. Chi sono i pensionati se non ex lavoratori che per anni hanno lavorato e versato allo Stato i giusti contributi, mentre oggi, ormai anziani o vecchi, si sentono derubati sul giusto assicurativo versato dalle continue minacce del governo, da emendamenti, proposte e da decreti leggi

 I più a rischio sono le persone fragili e sole. Chi ha patologie invalidanti, perdita dell’autonomia e necessita assistenza e cure di lunga durata; e di queste chi è a rischio o in povertà assoluta, a dispetto della “rimozione degli ostacoli” art. 3 Cost.,  è costretto a rinunciare alle cure per gli alti costi della compartecipazione alla spesa.

 Per la Uil e la Uil pensionati, il governo farebbe bene a fermarsi prima di fare degli errori, mentre occorre accelerare il ripristino ad un confronto serio e di merito con i Sindacati mettendo al centro i temi sulla rivalutazione delle pensioni, sull’introduzione della flessibilità di accesso alla pensione per tutti i lavoratori, sul riconoscimento dei lavori di cura e assistenza per le lavoratrici ai fini contributivi, attuando le cosiddette parità di genere.

La Uil e la Uil pensionati sono sul sostegno delle pensioni per le giovani generazioni alle prese con le difficoltà nel trovare occupazione, con maggior riguardo verso chi svolge carriere discontinue e che, quindi, non ha la possibilità di perfezionare il requisito contributivo.

Intanto non si ha brillantezza per il nuovo governo se viene bloccata l’ipotesi sul meccanismo Quota 100, (60 di età anagrafica accompagnata dal versamento di 40 anni di contributi). perché il tutto è fermo? Cosa desidera il Governo?

Nell’ultima legge di Bilancio è stata prevista l’istituzione di una Commissione tecnica specifica sulla Separazione della Previdenza dall’Assistenza ma, anche in quest’impegno, questo governo giallo-verde non “sa il da fare”.

Il sindacato Uil e Uil pensionati di Brindisi chiedono l’accelerazione verso il confronto con il Governo, affinché il pensionato possa vivere in uno stato di benessere e non faccia da ammortizzatore sociale come accade a Brindisi, che ha il 35% di disoccupati e il 60% di giovani che non trovano lavoro.

L’appello verso il governo è di far vivere il Paese  in uno Stato Democratico, che condivida i valori dei pensionati in uno Stato di Diritto, che discuta e che trovi le soluzioni in modo partecipato e contributivo per il bene comune e senza ledere chi ha versato i contributi. Che cosa chiede il Sindacato di Brindisi al Governo  se non l’accelerazione degli impegni con il sindacato per evitare che i pensionati siano continuamente maltrattati da nuove norme e bocciature di leggi acquisite.

L’accordo siglato tra Governo e sindacati, in merito agli interventi sul tema previdenza interessa 12 milioni di pensionati. È necessario, quindi, avviare il confronto per continuare a cambiare la Legge Fornero e mettere al centro il lavoro e la separazione della Previdenza dall’Assistenza.

Il segretario responsabile Uil         Il segretario responsabile Stu Appia Antica

   Antonio Licchello                                                                    Giunta Tindaro

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