Cgil: progetto Enea a Frascati, storia di ordinaria ingiustizia.

Dopo le elezioni, che sono state caratterizzate soprattutto da tanti proclami a favore del progetto sulla fusione nucleare presso la Cittadella, partono le difese di coloro che avevano pubblicizzato il buon esito della vicenda.

 

Il bando, sebbene pubblicato dallo Stato che dovrebbe garantire l’imparzialità - anche in ragione della normativa comunitaria che richiede massima trasparenza ed obiettività - è sbilanciato rispetto a Frascati, e tanto si evince soprattutto rispetto alle scelte fatte sulla Commissione giudicatrice, composta essenzialmente da personale Enea di Frascati.

Da tanto tempo ormai abbiamo lanciato l’allarme sul nostro territorio e sulle potenzialità della Cittadella.

E’ una realtà non può andare perduta per scelte campanilistiche decise a tavolino.

I nostri rappresentanti devono riprendersi il progetto scippato alla Regione senza che a monte vi fosse alcuna motivazione concreta.

Ora, il territorio Pugliese deve partire con un intervento incisivo, anche mirato ad un’attività di contrasto tesa a dimostrare come si sia raggirata la normativa comunitaria pur di agevolare un territorio che rispetto al nostro non ha elementi di differenzazione.         
E tanto è evincibile dai punteggi ottenuti in commissione. Siamo pari e talvolta vincenti su tutto, l’unico punteggio a nostro svantaggio è quello relativo alla logistica: e da lì emerge tutta la faziosità.

Frascati non ha strutture adeguate al progetto, gli immobili di cui dispone sono tutti da riportare al nostro secolo poiché attengono ad edifici desueti e per i quali servirebbero ingenti somme per la ristrutturazione.

La nostra Cittadella di contro è stata svuotata senza alcuna motivazione plausibile, sebbene sia da sempre un polo d’eccellenza a ridosso dei Poli Universitari di Bari e Lecce.

Auspichiamo pertanto che quantomeno a livello regionale ci sia uno scatto di orgoglio che possa permettere un riesame in Commissione ed al limite un ricorso per le vie giudiziarie.
Nell’attuale contesto di depressione economica e di crisi sociale in cui versa Brindisi, la Cittadella della Ricerca può essere lo snodo da cui partire per investire in ricerca e formazione anche in funzione dello sviluppo economico, sociale e culturale del territorio. Ma soprattutto può bloccare e/o mitigare il fenomeno di migrazione che porta via la parte migliore dei nostri giovani, esattamente quei giovani che potrebbero essere il vero volano di sviluppo per l’intero territorio.

Il Segretario Generale

Antonio Macchia

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