Criminalità a Brindisi, Licchello (Uil): “il male di questa città è la mancanza di lavoro”

La UIL lo denuncia da anni! In un contesto economico-sociale in permanente affanno come quello brindisino, debilitato da una profonda crisi che, da tempo, colpisce tutti i settori produttivi e di cui non si intravede ancora la conclusione, ritorna in tutta la sua drammatica attualità il problema della criminalità:

quella di basso profilo, con piccoli ed isolati episodi di raggiri e scippi che colpisce per lo più anziani e l’altra di ben più consistente rilevanza con rapine, furti negli appartamenti, scassi con danni anche rilevanti a strutture ed immobili che riguardano banche, bancomat ed altre istituzioni pubbliche come le agenzie postali. Non si tratta di episodi isolati, e chi ne paga le conseguenze sono soprattutto i cittadini ed i lavoratori.

Mi sono chiesto perché sono tornati di attualità fatti di questo rilievo criminale. Sono convinto che la risposta è una soltanto! Il male di questa città è la mancanza di lavoro che ha originato, negli anni, un degrado sociale, radice e causa di tutti i problemi che affliggono la nostra comunità.

Scelte politiche sbagliate o, peggio, chiaramente indirizzate ad indebolire e, perfino, cancellare interi settori produttivi a vantaggio di altri territori come, l’esempio eclatante del traffico turistico e commerciale del porto, ridimensionato e con poche prospettive future.

Nella perenne campagna elettorale italiana si ripresenta lo spauracchio delle lobbies che indirizzano, a parole, investimenti da fare. Sono sempre stato convinto che per Brindisi sia necessario un progetto di sviluppo condiviso, programmato e concordato tra Istituzioni locali, regione Puglia, Governo nazionale e parti sociali per rivitalizzare i processi economici e produttivi e, di conseguenza, rilanciare l’occupazione. Non servono annunci, ma fatti concreti. È strano che, da qualche tempo sia dedicata tanta attenzione nei confronti del settore gas con il consenso di ben 3 collegamenti a pipe-line che si aggiungono alla Snam che, come è noto, è già presente nel territorio. Ricordo l’avversione nei confronti della L.N.G. di qualche anno addietro. Oggi non ho ancora sentito dichiarazioni da parte di Enti ed Associazioni che l’osteggiarono, promotori del NO senza se e senza ma.

CGIL, CISL e UIL hanno presentato, aprendo di fatto la vertenza Brindisi, un documento dichiarando lo stato di crisi della nostra provincia. Un atto posto all’attenzione del Ministro De Vincenti, alla presenza del senatore Tomaselli e della onorevole Mariano, che prevedeva un incontro entro la prima quindicina del mese di Luglio. Ad oggi non ci sono ancora riscontri.

È chiaro che la vertenza non riguarda solo il settore gas, ma altri fondamentali distretti produttivi, come aeronautica, chimica, elettrica (decarbonizzazione), pubblico, agro-alimentare, commerciale, turistico, socio-sanitario. Insomma un tavolo in cui è necessario discutere di tutto il sistema produttivo. Non si può correre il rischio di affrontare la vertenza Brindisi discutendo solo della progettualità presentata dall’ASI. Gli impegni non erano questi!

Antonio Licchello (Segretario generale Uil)

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