Cgil, Cisl e Uil: vertenza Brindisi venga riportata nell'alveo naturale.

Come Segreterie Territoriali abbiamo incontrato nei giorni scorsi ed in successione i Senatori, i Deputati ed i Consiglieri regionali del territorio brindisino, al fine di operare una comune valutazione sulla situazione socio-economica in cui versa la Provincia di Brindisi, con particolare riferimento alla vicenda bonifiche e sistema industriale.

 

Il confronto, ampio, franco ed approfondito, sul quale esprimiamo un vivo apprezzamento, ha messo in evidenza la necessità di rivedere e riprogrammare complessivamente l’approccio culturale alle questioni dello sviluppo, da affrontare non in termini di criminalizzazione del sistema industriale, ma al contrario definendo politiche per rilanciare l’economia territoriale e quindi l’occupazione, in cui l’industria può e deve svolgere la funzione di traino, evitando il crollo del settore, che invece provoca in tutti i soggetti politici, istituzionali e sociali grandissimo allarme e preoccupazione.

In questa ottica va considerata la questione bonifica come uno strumento di rilancio e di investimenti, traguardando la eco-sostenibilità delle attività industriali e produttive, che da sempre rappresenta l’obiettivo di CGIL CISL UIL, che, da tempo, hanno denunciato e posto alla pubblica attenzione l’esigenza di investimenti in opere di ambientalizzazione, innanzitutto a tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini, e per preservare e migliorare l’ambiente del territorio.

Ad oggi registriamo gravi ritardi, sovrapposizioni di competenze, veti incrociati e soprattutto interventi volti a distrarre per altre finalità i fondi destinati alle opere di bonifica, persino quelli finora messi a disposizione dalle stesse aziende insediate ( 26 mln di €.) attraverso il meccanismo dell’Accordo di Programma.

Tutto questo, oltre che essere inaccettabile, penalizza gravemente l’occupazione sia per la mancata attivazione dei cantieri sia perché questi ritardi generano incertezza tra gli investitori e quindi fanno perdere quelle poche occasioni di nuovi insediamenti che pure si potrebbero affacciare per il nostro territorio.

Il comune approfondimento con i nostri autorevoli interlocutori, ha determinato la condivisione di alcuni obiettivi. In particolare:

a)        l’urgenza di recuperare nella prossima Legge di Stabilità i 26 mln di € versati dalle aziende al fondo bonifiche, al momento distratti per altre finalità dal Ministero dell’Economia e di rivendicare tutte le risorse necessarie per il risanamento del sito;

b)        l’urgenza di riperimetrare l’area SIN, mantenendone la rilevanza nazionale, ma liberalizzando i circa 300 ettari di terreni, che si è rilevato non essere contaminati, per restituirli alla legittima destinazione d’uso;

c)         la necessità di una revisione dell’Accordo di Programma per le bonifiche, recuperando lo spirito iniziale di questo strumento, cioè il sostegno alle iniziative di recupero delle aree;

d)        Insistere perché il Ministro dell’Ambiente mantenga l’impegno assunto di attivare il tavolo per Brindisi per affrontare tutte le problematiche connesse;

e)        l’esigenza di riannodare il dialogo sulle principali vertenze che riguardano il nostro sistema produttivo, senza barriere ideologiche, fatta salva l’ecocompatibilità, e con la consapevolezza che va esaminato il merito dei progetti presentati per ristrutturare e riconvertire importanti realtà produttive del territorio. Bisogna tener conto che ogni sito produttivo che viene fatto chiudere comporta la perdita di decine e decine di posti di lavoro, difficilmente recuperabili così come ci insegnano tristi esperienze del passato, vedi casi DOW, EVC, ALENIA, BIOMATERIALI, TECNIMONT, ecc.

Su questi punti, abbiamo rilevato nei Parlamentari e nei Consiglieri Regionali, una profonda consapevolezza del momento assai delicato e carico di rischi, per la stessa tenuta sociale, stante la riduzione indiscriminata delle risorse da utilizzare per fronteggiare la grave caduta dei livelli occupazionali territoriali.

Abbiamo, quindi, richiesto con forza l’impegno di tutti affinché la “vertenza Brindisi”, venga riportata nell’alveo naturale di un tavolo di concertazione interistituzionale presso La Presidenza del Consiglio dei Ministri, sede più idonea per operare in sinergia tra i vari Ministeri interessati, la Regione, le Istituzioni locali e gli Enti Pubblici interessati.

Le nostre richieste sono state favorevolmente accolte da tutti gli interlocutori che si sono impegnati a proseguire nell’opera di informazione e di sensibilizzazione dei rispettivi livelli di governo, lavorando in sinergia come rappresentanti delle istanze del territorio, al di là degli schieramenti, per favorire, in tempi rapidi, l’attivazione di tutti gli interventi ormai non più procrastinabili.

Da parte nostra nei prossimi giorni opereremo una revisione e un aggiornamento della piattaforma CGIL CISL UIL già presentata nel luglio 2010 e nel novembre 2011, quale contributo di idee e di proposte di merito, da parte del Sindacato Confederale, al lavoro che si dovrà necessariamente fare con urgenza, pena una vera desertificazione produttiva ed occupazionale di questa Provincia.

COMUNICATO STAMPA UNITARIO SEGRETERIE TERRITORIALI CGIL, CISL E UIL

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