Le dichiarazioni del segretario generale Uila Puglia a margine dell'incontro dell'Inps sul rendiconto sociale regionale 2022

Il rendiconto sociale regionale 2022 elaborato dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza e presentato dall’INPS

Puglia stamane oltre a restituirci una fotografia nitida delle dinamiche regionali che ineriscono il welfare ed il mercato del lavoro nella nostra regione, mette in evidenza alcuni dati di tipo macroeconomico che meritano una riflessione più organica. Si allarga, di anno in anno, la forbice tra i nuovi nati e i decessi: il saldo negativo tocca per la prima volta dal 2011 ad oggi le 20mila unità in meno.

Ciò mette a rischio la tenuta del sistema paese nel medio-lungo periodo, ma rappresenta una variabile che andrà a impattare sempre di più sull’efficienza del sistema di welfare italiano. Il flusso migratorio verso la nostra regione continua a calare (4.394 arrivi nel 2021 rispetto ai 6.715 del 2019) e comunque non riesce a riportare in equilibrio l’andamento della natalità. Per il terzo anno consecutivo il numero degli immigrati supera quello degli emigrati, ciò nonostante non è sufficiente a sopperire alla mancanza di manodopera che paventano le aziende.

Come organizzazione sindacale dobbiamo attenzionare anche il dato dei NEET pari al 26% nella popolazione tra i 15 e 29 (il dato medio nazionale si ferma al 19%). Una quota così grande di ragazzi che non cercano lavoro e non si formano, deve innescare un alert per attivare sin da subito azioni efficaci per invertire il trend agendo anche sul sistema della formazione per creare nuove competenze e rendere più agevole l’ingresso in un mercato del lavoro che cerca profili con skill specialistiche. Dobbiamo quindi mettere le famiglie, già vessate dall’incremento dell’inflazione e dalla perdita del potere di acquisto, nelle condizioni di poter dare alla luce figli, per questo chiediamo gran voce al Governo politiche di sostegno alla famiglia che siano in grado di invertire il trend.

Pietro Buongiorno

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