Finché c’è rete c’è speranza, la Flai con i pescatori brindisini

Il mattino dei pescatori ha l’oro in bocca, già prima dell’alba ci si prepara a salpare dal porto di Torre Canne

per andare a tirare su le reti poggiate in precedenza sui fondali del brindisino. A bordo dell’imbarcazione dei fratelli Argento ci si ritrova in un mondo vecchio come l’uomo, che sulla pesca e i commerci marittimi ha costruito civiltà. Volti abbronzati e scavati, segnati dal sole e dalla fatica quelli dei pescatori, ma l’emozione di tirare su le reti è sempre quello della prima volta. Perché pescatori si può diventare, ma si può anche nascere, ne sono esempio Adriano e Aldo che hanno iniziato a fare questo lavoro quando erano bambini aiutando il padre, e non hanno intenzione di smettere. “Finché c’è rete c’è speranza”, tira le somme Aldo con una battuta scherzosa, mentre sta recuperando la rete con il suo prezioso, ma purtroppo scarso, carico. Per loro vale un pensiero di Vincent Van Gogh “i pescatori sanno che il mare è pericoloso e la tempesta terribile, ma non hanno mai trovato in questi pericoli una ragione sufficiente per restare a riva”. Con Antonio Pucillo, capo dipartimento pesca della Flai Cgil, Gabrio Toraldo, segretario generale della Flai Brindisi, Gabriele Guarino e Maia Giuseppina De Simone, Flai Brindisi, e Antonio Ligorio, Flai Puglia, la battuta di pesca si trasforma nell’occasione per tornare a parlare della crisi di un settore troppe volte dimenticato, lasciato al suo destino nonostante la primaria importanza. Un lavoro faticoso e usurante, ma non considerato tale da leggi cieche, mute e sorde anche di fronte alle denunce di malattie professionali che solo con grande fatica iniziano ad essere riconosciute. Dopo l’attracco in porto, una visita al Centro recupero delle tartarughe marine di Torre Guaceto, in contrada Scianolecchia, un luogo incantato, dove ad attendere i sindacalisti della Flai ci sono tanti, tantissimi pescatori, con i loro problemi da segnalare, raccontare, denunciare. “Abbiamo voluto questo incontro all’interno dell’aerea Marina protetta proprio a dimostrazione di quando sia fondamentale il ruolo dei pescatori nel mondo marino e la loro responsabilità dal punto di vista ambientale”, spiega Toraldo. La discussione continua con Antonio Gagliardi, segretario generale Flai Cgil Puglia, Francesco Mitrotta, esperto in sicurezza del lavoro, Maria Vittoria Ciraci, che dirige il Patronato Inca Brindisi, Antonio Macchia, segretario Generale Cgil Brindisi. “Ascoltiamo i pescatori e i loro problemi – spiega Antonio Pucillo – vogliamo informare e sensibilizzare sul diritto alla salute, sulla sicurezza in mare e sulla Cisoa pesca, la cassa integrazione per i lavoratori di questo settore, per cui abbiamo chiesto al ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone di convocare con urgenza un tavolo per proseguire il confronto”. Al termine della giornata ai pescatori vengono consegnate salopette, elementari dispositivi di protezione individuale, e attestati di primo soccorso dopo aver seguito uno specifico corso organizzato dal sindacato dell’agroindustria, a sottolineare l’importanza della sicurezza in mare.

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