Cisl: “Gli aeroporti di Taranto e di Brindisi entrambi meritevoli”

BRINDISI – Nel corso della recente Assemblea pubblica di Confindustria Brindisi sono state, opportunamente, toccate

questioni caratterizzanti il dibattito comunitario territoriale; tra queste la transizione ecologica e la de-carbonizzazione dei sistemi produttivi pesanti.

Abbiamo rilevato, almeno sul versante delle analisi, concordanze con tematiche più volte argomentate dalla Cisl e con questioni vertenziali sindacali da tempo rilanciati, in materia ad esempio di nuove politiche industriali, infrastrutturali ed energetiche, in coerenza con la nostra Agenda Sociale confederale sul rilancio della crescita, dello sviluppo, degli investimenti, delle riforme, del riscatto del Mezzogiorno, in un clima di concertazione e di partecipazione.

Ebbene, cristallizzando ad oggi analisi, proposte e disponibilità dichiarate, rilanciamo ancora una volta la necessità di un Patto sociale territoriale, opzione privilegiata per consentire alle istituzioni nazionali, regionali e locali, ai soggetti produttivi, alle forze sociali, di dialogare, concertare e decidere con quali soluzioni di sistema promuovere sviluppo ed occupazione aggiuntiva, alla luce delle transizioni in atto, che sono: sociale, energetica, ambientale, digitale, industriale, tecnologica, ecc.

Su questi temi, che travalicano per ovvie ragioni gli interessi di una singola comunità, occorre ormai allargare l’orizzonte geografico di riferimento, considerati i processi di cambiamento che metteranno alla prova soprattutto il fattore lavoro, le professionalità e le competenze di migliaia di dipendenti diretti e indiretti a cominciare dal settore industriale.

Perciò abbiamo manifestato attenzione al Masterplan della Terra d’Otranto, progetto strategico, importante ed utile per inquadrare con uno sguardo d’insieme realtà provinciali come quelle di Taranto e di Brindisi, sottoposte con Acciaierie d’Italia e con la Centrale Enel di Cerano ai noti processi di de-carbonizzazione.

Da qui la necessità di un disegno complessivo ed unificante delle tante opportunità che in queste due aree si esprimono, a partire dalla straordinarietà dei due porti e retroporti, delle ZES, dei grandi player dell’energia che, come Falk Renewables e BlueFloat Energy, stanno investendo nelle rinnovabili in entrambe le realtà portuali, mentre per l’investimento di Act Blade srl per la realizzazione a Brindisi di uno stabilimento di produzione di pale eoliche innovative, con materiale molecolare all’avanguardia, dopo vari ritardi burocratici inaccettabili dovrebbe essere in dirittura di arrivo l’autorizzazione paesaggistica in deroga, come dichiarato dal Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano nella stessa assemblea di Confindustria.

In un quadro di “istituzioni interconnesse ma non autosufficienti”, come annotato anche di recente il nostro leader nazionale Luigi Sbarra, sollecitiamo dunque una alleanza trasversale ad entrambe le aree provinciali di Brindisi e di Taranto, accomunate come detto da criticità ma anche da grandissime potenzialità produttive riconosciute, sulle quali in primis la politica e le istituzioni sono chiamate a dialogare.

In sede di iniziativa confindustriale brindisina sono state teorizzate sempre dal Presidente della Regione, Michele Emiliano “le infinite possibilità per Brindisi nel processo di de-carbonizzazione della Puglia e per Taranto nella produzione di energie alternative per la produzione di idrogeno.”

Comprendiamo l’enfasi connessa, talvolta, ad affermazioni di principio ma troppe volte abbiamo assistito anche alla mancata esigibilità di impegni istituzionali rimasti inevasi, come quello di non legittimare più una idea di concorrenza commerciale tra gli aeroporti di Taranto/Grottaglie e di Brindisi, entrambi meritevoli oltretutto di un rafforzamento dei rispettivi collegamenti ferroviari da/per i rispettivi porti.

Questo non sarebbe in conflitto ma, al contrario, agevolerebbe la creazione ed il rafforzamento di un distretto industriale unico dell’aerospazio.

Ciò anche alla luce dei progetti e degli investimenti infrastrutturali relativi allo spazioporto di Grottaglie dove sarà costruito dalla Leonardo, divisione Aerostrutture, il nuovo drone europeo Euromale, destinato ad attività della difesa, benché condivisibile sia la preoccupazione dei sindacati metalmeccanici circa la non chiarezza sui tempi di realizzazione, né sulla fase di industrializzazione e produzione.

Altra questione primaria ad oggi è concordare, finalmente, sulla necessità di imprimere una accelerata agli investimenti in fonti alternative a quelle tradizionali, come quella del deposito Edison di Gas naturale liquefatto (GNL) a Brindisi, giacché funzionale alla transizione e mai dimenticando quanto più si sarebbe patito l’assecondare le opposizioni strumentali contro il gasdotto TAP (Trans Adriatic Pipeline), che oggi necessiterebbe di un raddoppio, stanti gli avvenimenti internazionali che hanno determinato la crisi energetica nel nostro Paese.

C’è oggi chi ancora demonizza anche i ri/gassificatori off shore nonostante trattasi di infrastrutture mobili, essenziali per fronteggiare la durevole crisi energetica.

La Germania, Paese nostro competitore, ha attivato l’11° ri/gassificatore galleggiante per sostituire celermente il gas russo ed evitare ulteriori razionamenti di energia.

Certo, eolico, fotovoltaico, idrogeno, le rispettive filiere produttive restano gli investimenti da incentivare nella evocata visione di futuro produttivo di Brindisi e dei suoi sistemi produttivi; ma anche per questo auspichiamo che la discussione aperta in merito ai vincoli paesaggistici non si trasformi in un nuovo scontro di posizioni tale da determinare nuovi stop ai progetti ed agli investimenti in fonti rinnovabili e, soprattutto, che questo non diventi un deterrente per le imprese che intendono investire in questo territorio.

Fare squadra, come da sempre anche la Cisl auspica, significa puntare tutti al bene comune, declinando la sostenibilità ambientale delle produzioni con il buon lavoro, lo sviluppo socio-economico ed il progresso civile e sociale delle nostre comunità che, al momento, sono gravate da un’unica emergenza socio-ambientale.

La Cisl è pronta, con le stesse proposte che contribuirono alla elaborazione di una piattaforma sindacale unitaria che sottoscrivemmo con Confindustria Brindisi, a maggio 2021, in funzione del Pnrr e poi rivisitata a fronte della durissima stagione della pandemia e dell’invasione criminale della Russia all’Ucraina.

Si allontani, quanto più è possibile il rischio che si parli di Brindisi come della città delle occasioni perdute, si rinvigorisca il dialogo a tutto campo e si consideri finalmente non un ostacolo ma un valore l’interdipendenza tra tutte le componenti della vita sociale ed economica, sia nazionale che locale.

                                                                Gianfranco Solazzo, segretario Cisl Taranto/Brindisi

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