Uilp: "la tutela del reddito di pensione richiede una diversa politica".

La Uil pensionati di Brindisi considera allarmante lo stato di salute economica e la condizione sociale del pensionato italiano. L’incidenza della povertà relativa, secondo gli ultimi dati rilevati dall’Istat nel report sulla povertà in Italia, raggiunge il 29,6% in Sicilia, il 28,2% in Puglia e il 27,4% in Calabria. Si registrano, inoltre, in tutto il territorio italiano 888 mila anziani in stato di povertà assoluta, il 7% della popolazione, un +1,2% nel 2013 rispetto al 5.8% del 2012. I valori più bassi, invece, sono in provincia di Trento, in Emilia Romagna e nel Veneto,

Gli ultimi dati rivelati dall’Istat nel report sulla povertà in Italia sono preoccupanti. In Italia abbiamo 10.048.000 persone, pari al 16.6% della popolazione, che vivono in condizioni di povertà relativa, mentre 6.020. 000 (9.9%) sono i poveri assoluti, cioè cittadini che non riescono ad acquistare beni e servizi per avere, una vita dignitosa. Nel 2012 erano 4.814. 000 (l’8%). Nel 2013 l’incidenza della povertà assoluta tra le famiglie (circa 303 mila) è aumentata dal 6.8% al 7.9%, un milione 206 mila persone in più rispetto all’anno precedente.

 

La situazione di povertà assoluta già molto alta, è peggiorata soprattutto al Sud passando da 2.347. 000 a 3.072.000 con 725 mila persone in più in maniera assoluta che vivono nel Mezzogiorno tra il 2012 e 2013. La povertà non colpisce solo gli anziani e le famiglie numerose o con più di due figli, ma anche i giovani under 18. Il 13,8% vive in condizioni di povertà assoluta 1.434 mila persone (+ 10,3% del 2012). Sono persone, (disoccupati, pensionati, casalinghe), alla ricerca di un tetto sotto cui ripararsi durante le ore notturne e/o che hanno bisogno di un pasto caldo. Le politiche economiche e sociali non hanno saputo dare risposte concrete. Eppure potrebbe essere sufficiente proporre di far lavorare i poveri disoccupati nelle terre sequestrate alla mafia, dare un reddito cittadino di sostegno prelevato ai ricchi evasori fiscali, evitare di far supportare imposte eccessive agli utenti e separare la Previdenza dall’assistenza.

Ogni famiglia avrebbe dovuto ricevere una somma mensile pari alla differenza tra il proprio reddito e la soglia di povertà, tale da poter alimentare i propri figli e/o avere uno standard di vita minimamente accettabile. La finalità del bene comune è non solo di vivere in dignità, ma anche di equità e di giustizia sociale. L’incidenza di povertà delle famiglie con tre o più figli nel mezzogiorno passa da 40,2% al 51,2% In questi sette anni di crisi i politici non hanno avviato un piano straordinario d’investimenti per dare occupazione creando “lavoro con il lavoro”. La lenta crescita, purtroppo, ha raddoppiato il tasso di disoccupazione a 12,2% della media nazionale.

La manovra Monti-Fornero ha inciso profondamente sui diritti di tutti ed ha colpito i pensionati, i lavoratori e le loro famiglie. Un intervento che ha generato il dramma sociale degli “esodati” e ha peggiorato la situazione economica familiare. Al governo Renzi il sindacato della Uil pensionati di Brindisi chiede di annullare il dramma della povertà e di snellire la burocrazia sul fronte della disabilità e d’incrementare il fondo nazionale della non autosufficienza. È necessario garantire ai giovani che svolgono lavori precari, saltuari, stagionali, parasubordinati l’adeguatezza delle future pensioni. Occorre pensare a inserire elementi di flessibilità nel nostro sistema previdenziale e dare la possibilità ai lavoratori e alle lavoratrici attraverso scelte consapevoli di poter scegliere a quale età andare in pensione. La Uil pensionati di Brindisi suggerisce ancora una volta nei confronti della politica e del governo, la contrarietà al blocco della rivalutazione.

La tutela del potere d’acquisto delle pensioni è un principio fondamentale d’acquisire e che deve essere rispettato da tutti. Le continue manomissioni del meccanismo di perequazione operate dai governi precedenti non hanno rispettato i diritti dei pensionati ed hanno considerato la rivalutazione come se fosse un privilegio e non un atto dovuto e un corrispettivo, per giunta inadeguato, di un capitale interamente versato e da restituire. La sola indicizzazione all’aumento dei prezzi riduce il valore reale delle pensioni; con le quali i pensionati, (l’80% di loro prende una pensione di meno di mille euro al mese), sono costretti a rinunciare a curarsi, pagare le medicine e le visite mediche per fare da ammortizzatori sociali a figli e nipoti.

 la tutela del reddito di pensione richiede una politica diversa.È necessario per la Uil pensionati di Brindisi, rivedere l’attuale sistema d’indicizzazione individuando meccanismi più idonei a compensare adeguatamente la perdita di valore degli assegni pensionistici evitando il progressivo impoverimento e facilitando, di conseguenza, i consumi. La tutela del reddito da pensione richiede una diversa politica sia a livello nazionale sia a quello locale che non sia rigida e austera e che non riduca i cittadini più fragili a rischio di povertà relativa o assoluta, ma sia giusta ed equa.

Il segretario responsabile

Tindaro Giunta

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