Comune di Mesagne: lavoratori in stato d’agitazione

La RSU del Comune di Mesagne ha scritto al Prefetto di Brindisi, alla Commissione di Garanzia dell’attuazione legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali ed al Sindaco di Mesagne proclamando lo stato di agitazione dei dipendenti del Comune di Mesagne,

La nota ufficiale:

 
Le scriventi Organizzazioni Sindacali, non avendo avuto risposta alle problematiche qui di seguito riportate, forti del mandato assembleare ricevuto dai Lavoratori, proclamano lo stato di agitazione del personale dipendente del Comune di Mesagne :

1. Piano di Razionalizzazione e quota parte delle risorse per sanare gli atti unilaterali di sospensione delle Indennità di Rischio e Disagio;

2. Riattribuzione della Indennità di rischio e di disagio, anche cumulativamente al personale che già la percepiva prima degli atti unilaterali di sospensione;

3. Sottoscrizione dell’Accordo riguardante Istituti contrattuali che disciplinano le Indennità di Rischio, Disagio, Disagio Ambientale e di Front-Office ecc.

4. Recupero quota 0.60 sul monte salari del 2005 così come previsto dall’Art. 8 co.2 del CCNL del 14.4.2008, dal 1.1.2015;

 

5.Art. 208 e Previdenza della P.L.;

6. Fornitura di tute di lavoro, divise e scarpe antinfortunistica per gli operai, i custodi e gli autisti, nonché per gli Appartenenti alla Polizia Locale; pulizia degli stessi capi così come è previsto per qualsiasi datore di lavoro, ai sensi della normativa vigente. Ricordando che ai sensi del Dlgs. n.81/2008 e s.m.i.tali capi di vestiario costituiscono Dispositivi di protezione individuale del Lavoratore

Giova aggiungere, per meglio comprendere, una breve cronistoria dei fatti sostanziali:

Il protocollo d’intesa sottoscritto il 17 luglio 2012 che prevedeva di sanare l’atto unilaterale di sospensione delle Indennità di rischio e disagio, avvenuto immotivatamente nel 2010, non è mai stato pienamente attuato.

La ricostituzione del fondo del salario accessorio ha messo nel frattempo in evidenza errori e contraddizioni operata da una struttura tecnica, peraltro rappresentata da troppe posizioni di responsabilità rispetto alla concentrazione del personale, che ora pretende la restituzione di somme da parte dei lavoratori già abbondantemente penalizzati da decisioni unilaterali.

Le scriventi OO.SS. dopo aver preso visione degli atti e verificatane la non rispondenza in alcune parti fondamentali alla normativa li contestarono, in particolare, il mancato accantonamento nel Fondo dal 2008 al 2012 della quota 0.60 sul monte salari 2005 così come previsto dall’art. 8 co. 2 del CCNL del 14.8.2008.

Ciò veniva a rappresentare una grave violazione proprio alla luce della Ricostituzione del Fondo salario accessorio dei dipendenti dal 2003 al 2012. L’errore più rilevante consisteva nell’aver omesso l’accantonamento della quota in parola. Seguì una vertenza che si protrasse per alcuni mesi e che trovò uno sbocco, con grande sacrificio e responsabilità del Sindacato, su un Piano di Razionalizzazione che sopperisse alla contestata ricostruzione del Fondo delle Risorse Decentrate. Un PdR che avrebbe consentito il reperimento delle risorse necessarie a sanare gli atti unilaterali compiuti inopinatamente e a riconoscere il lavoro dei dipendenti che quotidianamente svolgono mansioni superiori assumendosi la responsabilità di far andare la macchina comunale, nonostante le critiche e gli attacchi strumentali a cui sono sottoposti.

Uno sbocco che sembrava bene indirizzato con gli incontri di Novembre e Dicembre, quando finalmente si era trovata “la quadra”. In sostanza un accordo di massima che riconosceva alle Lavoratrici ed ai Lavoratori le Indennità di Disagio e di Rischio inopportunamente e unilateralmente tolte negli anni precedenti ivi comprese quelle dell’anno 2013 (per cui si è trovata una più opportuna declinazione), violando le clausole contrattuali ancora in vigore.

La prova di quanto fin qui rappresentato è data dall’adozione della delibera di Giunta n. 304 del 29 novembre 2013 con la quale si forniscono indirizzi precisi per la predisposizione e la redazione del piano di razionalizzazione della spesa triennio 2014 /2016.

Invece nelle due ultime Delegazioni Trattanti (Aprile e Giugno) ancora una volta abbiamo assistito ad un atteggiamento concavo e irrispettoso nei confronti delle Rappresentanze Sindacali e dei Lavoratori senza le risposte sulle due ipotesi di accordo su cui si era convenuto sostanzialmente e che ricomprendono i punti di cui in premessa. a cui è stata aggiunta la richiesta, più volte ripetuta nel tempo, di provvedere, dopo averlo disatteso per innumerevoli anni, a fornire di tute di lavoro, divise e scarpe antinfortunistica gli operai, i custodi e gli autisti, nonché gli Appartenenti alla Polizia Locale; mantenendo l’onere di provvedere alla pulizia degli stessi capi così come è previsto per qualsiasi datore di lavoro, ai sensi della normativa vigente. Ricordando che ai sensi del Dlgs. n.81/2008 e s.m.i. tali capi di vestiario costituiscono Dispositivi di protezione individuale del Lavoratore. Per concludere, ci sono dunque state parole prive di significato che tutti oggi stanno misurando concretamente sulla propria pelle.

Le scriventi Rappresentanze Sindacali non possono consentire che vengano ulteriormente mortificate le regole democratiche che presiedono la nostra Società, che si instilli scoramento e disagio nelle Lavoratrici e nei Lavoratori del Comune di Mesagne, che non si faccia niente per evitare che i disservizi continuino a gravare sulla Cittadinanza mesagnese. Tutto ciò è inaccettabile, pertanto chiamano le Lavoratrici ed i Lavoratori alla lotta!

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