Filctem Cgil sul polo energetico brindisino

L’ENEL Produzione ha assunto 30 giovani tecnici per la Centrale di Cerano, altri 12 in Infrastrutture e Reti, (8 in Aprile, ulteriori 4 dal prossimo mese di Giugno), buone notizie quindi, per il territorio, che il Gruppo ENEL potrebbe rendere anche migliori continuando con nuove assunzioni per il Centro Ricerca, confermando, così, il rilancio e il consolidamento della struttura.

Brindisi, inoltre, per la presenza del più importante sito produttivo del parco generazione ENEL può diventare il luogo ideale dove sperimentare l’accordo sottoscritto per l’alternanza scuola lavoro.

Tutto ciò, però, non basta. Nonostante i vari istituti tecnici esistenti in provincia, e le sedi e i poli universitari in Regione, tanti giovani, terminato il corso di studi, rischiano di trovarsi  senza futuro occupazionale. Infatti, anche se 42 giovani sono stati appena assunti da ENEL, non possiamo non considerare che restano in attesa di prospettive gli altri 800 giovani meritevoli di futuro che avevano partecipato alle selezioni e le altre migliaia di inoccupati che alla fine decidono di andare via da Brindisi.

 

Di fatto, in una crisi economica e industriale di così devastante portata, c’è urgenza di programmi e investimenti concreti per la ripresa, dettati da una parte politica capace di indirizzare e fare delle scelte. Invece spesso accade esattamente il contrario: si rimane per anni nella totale incertezza, con un rimpallo su competenze e decisioni. E’ ciò che sta nuovamente accadendo a Brindisi in cui da tempo abbiamo chiesto di affrontare il tema della chiusura del ciclo dei rifiuti della provincia in una visione programmatica d’insieme, avendo il coraggio di scegliere se bisogna favorire ancora il ricorso alle discariche o se si vuole, invece, guardare a progetti alternativi utilizzando le migliori tecnologie disponibili.

In tale direzione diventa essenziale un confronto con la Regione per discutere sui contenuti del Piano regionale, e della bontà o meno dei progetti di A2A Ambiente, di quali siano gli impianti necessari al territorio per il riciclo dei materiali e per sostituire gradualmente il carbone nella produzione di energia.

Si decide, invece, di restare in una fase esasperante di stallo e ci si immagina di poter facilmente riciclare le persone, come i lavoratori di Edipower, mortificando e disperdendo preziose competenze e professionalità.

Tutto questo mentre a San Filippo del Mela, nella Prefettura di Messina, si raggiunge un intesa per rilanciare la centrale termoelettrica e scongiurare i licenziamenti, con lo stesso progetto presentato a Brindisi.

Si concorda il rilancio attraverso lo strumento di un Accordo di Programma che dovrebbe vedere azienda, sindacato ed istituzioni impegnati in tutte le fasi per la realizzazione definitiva del progetto, mantenendo i livelli occupazionali.

A Fusina (Venezia) si chiude il ciclo dei rifiuti con una differenziata altissima e dopo una sperimentazione durata qualche anno, monitorata da ARPA Veneto, si sottoscrive un accordo tra ENEL e Istituzioni locali per il recupero energetico di 70.000 tonnellate/anno di CSS in co-combustione al carbone nella centrale ENEL, che determina la dismissione del vecchio inceneritore di Marghera per mancanza di spazzatura.

Sarebbe auspicabile per Brindisi, monitorare le esperienze consolidate nei vari territori, per valutare, con serenità i progetti presentati, rivendicando ogni ulteriore utilizzo di tecnologia innovativa per gestire i processi produttivi e rilanciare così l’occupazione dando una prospettiva occupazionale per i nostri giovani.

COMUNICATO STAMPA FILCTEM CGIL

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