I medici della Cgil: l’Asl di Brindisi impreparata ad affrontare l’emergenza coronavirus!

Questa OS, considerata l’ormai evidente propagazione delle infezioni da COVID-19 anche in Puglia,

ad oggi non può più sottacere che codesta amministrazione mette sempre più in pericolo la salute pubblica e dei suoi dipendenti dato che non ha ancora previsto un’organizzazione aziendale della risposta all’emergenza dell’epidemia da Coronavirus. Fatto tanto più grave se si considera che, attualmente, la suddetta Direzione strategica ha ridotto impropriamemte ed illegalmente i posti letto di rianimazione e non è riuscita ancora a far terminare i lavori di restauro della rianimazione del Perrino.

Alla luce di quanto sopra e in considerazione dell’estrema urgenza di tale organizzazione, che non può escludere la sanità privata accreditata, la FP CGIL Medici e Dirigenza Sanitaria di Brindisi

CHIEDE

1.L’aperura dei posti letto di rianimazione del P.O. Di Francavilla Fontana, previsti dagli ultimi piani di riordino, con personale dedicato ;

2.l’adozione di ogni misura finalizzata al completamento dei lavori di restauro nella rianimazione del Perrino, iniziati almeno 4 anni fa;

3.l’attivazione dei canali istituzionali per il necessario coinvolgimento della sanità privata accreditata nella risposta a tale epidemia;

4.l’istituzione di un gruppo aziendale di studio ovvero una “task force” che includa i professionisti coinvolti nella risposta (Anestesisti Rianimatori, Pneumologi, Infettivologi, Medici di MECAU, Medici SEU118) e nella organizzazione di tale risposta all’epidemia (Direttore del Dipartimento di Prevenzione, Direttore RSPP, Direttore UOC Rischio Clinico, Direttore DSS, Direttore Dipartimento Gestione del Farmaco, Direttore Area Gestione Patrimonio, Direttore URP ) ;

5.una disposizione relativa alla riduzione dell’afflusso dei parenti nei diversi Presidi/Distretti, con indicazione di accesso ad un solo ed unico parente/caregiver per paziente, che avrà cura di effettuare il lavaggio delle mani prima e dopo la visita al degente;

6.la centralizzazione di tutti i DPI dell’Azienda a cura del Direttore Dipartimento Farmaco, presso una farmacia ospedaliera che provvederà alla successiva distribuzione degli stessi secondo le reali necessità e le relative disponibilità il cui uso corretto dovrebbe essere declinato da un’apposita procedura;

7.il posizionamento di dispenser con soluzione idroalcolica: fornitura in tutte le aree di accesso dei PP.00., in numero sufficiente nei corridoi dei reparti di degenza e di diagnostica per utilizzo condiviso fra operatori, visitatori e degenti deambulanti, nonché nei poliambulatori distrettuali;

8.un percorso ospedaliero, identico per ogni ogni PO, di pre-triage per i casi sospetti di infezione da COVID-2019 con:

-cartellonistica indicante il percorso dei pazienti;

-un percorso paziente, nei pressi del Pronto Soccorso, dotato di: sala d’attesa, stanza triage, stanza isolamento e cabine di vestizione e svestizione, con bagno annesso (la cui valutazione per singolo Presidio sia a cura dell’Ufficio Tecnico), tramite ausilio di tende/container;

-personale sanitario dedicato: nelle more dell’assunzione (tramite chiamata diretta) di medici e infermieri dedicati, le Direzioni Mediche di Presidio potrebbero individuare medici e infermieri per ciascun Presidio, già in servizio (tramite il ricorso al lavoro straordinario o alle prestazioni aggiuntive);

-poster/locandina per gli operatori sanitari riportante le norme per la corretta vestizione e svestizione, da apporre all’interno del container/tenda, come promemoria;

-una flow chart chiara e adeguata per la Gestione del caso sospetto da cui si evincano i compiti dei due infermieri di pre-triage ( per es: il primo infermiere indossa i DPI come da procedura aziendale, accetta il paziente nella zona di triage respiratorio, facendogli indossare la mascherina chirurgica e somministrandogli il questionario predisposto, i cui dati saranno inseriti su Edotto; il secondo infermiere accetta il paziente – caso sospetto nell’area di isolamento – indossa 2 paia di guanti monouso, camice monouso, mascherina FFP2, occhiali di protezione- , e, solo per i casi con sintomatologia lieve provenienti dalla zona rossa, effettua il tampone faringeo e lo consegna al primo infermiere per l’invio al Laboratorio Analisi ove viene custodito a temperatura controllata sino alla consegna agli operatori al confezionamento e messa in sicurezza del tampone per il successivo trasporto presso il laboratorio di Epidemiologia Molecolare e Sanità Pubblica – UOC Igiene Policlinico di Bari, tanto nelle more dell’autonomizzazione del Laboratorio di Microbiologia aziendale per l’esecuzione dei tamponi dei casi previsti);

10.la previsone di un mediatore culturale/interprete, ove necessario, (che indossi i DPI);

11.un modello di lettera di dimissione, da inviare in copia al Dipartimento di Prevenzione, per i pazienti “caso lieve provenienti da zona rossa” e quelli caso lieve provenienti dalla zona focolaio non abbisognevoli di ricovero e, quindi, dimessi;

12-uno specifico percorso per la donna in gravidanza ( che potrebbe accedere all’area pre-triage respiratorio, indossare la mascherina chirurgica e essere indirizzata, previa comunicazione telefonica , all’U.O. di Ostetricia e Ginecologia, ove deve essere individuata una stanza di isolamento per l’effettuazione eventuale del tampone faringeo; se quest’ultimo risulta positivo e la paziente non presenta sintomi ostetrici, la stessa dovrebbe essere ricoverata presso l’U.O. di Malattie infettive, previo accordo con il Direttore UOC ; diversamente, potrebbe restare nella stessa stanza dedicate, purché lontana da altre stanze occupate;

13.un accordo con l’ospedale pediatrico “Giovanni XXIII” per i piccoli pazienti con sintomi;

14.l’individuazione di mezzi e personale specific per eventuali trasporti secondari;

15.l’individuazione di personale, debitamente formato ed informato, e materiali per la sanificazione h24 dei luoghi di isolamento e delle ambulanze dedicate;

16.uno specifico protocollo per l’assistenza domiciliare ( gli operatori sanitari utilizzeranno durante le procedure assistenziali: mascherina chirurgica, visiera trasparente, guanti e camici monouso non sterili, dotazione già in uso per le operazioni di assistenza  ordinaria ) , per la Continiuità assistenziale, per cui dovrebbero valere le medesime procedure per i MMG, come anche per il personale sanitario distrettuale, per il personale delle postazioni fisse del SEU 118 ( dove sarà attuato il medesimo triage previsto per i Medici di continuità assistenziale ; i DPI andranno richiesti alla Farmacia competente; in caso di pazienti con i criteri clinici ed epidemiologici di sospetto per infezione da COVID-19, gli stessi andranno indirizzati all’Ospedale di riferimento; in tale evenienza gli operatori, indossati i DPI, provvederanno alle attività di assistenza e ad allertare la centrale del 118 per l’invio della “ambulanza dedicata”)  ;

17.un piano formative con eventuale pubblicazione sul sito aziendale: saranno pubblicati video formativi in merito all’utilizzo dei DPI, nelle more, è fruibile il video  su Youtube (https://youtu .be/bqY2dDQlsYI);

18.l’individuazione, a cura di ogni Direttore di P.O. e di DSS, di un referente per la gestione dell’emergenza COVID – 19, che quotidianamente verifica e comunica alla Direzione di riferimento e alla Direzione Sanitaria Aziendale la disponibilità di DPI, criticità, flussi-utenti .

In attesa di urgente riscontro, distinti saluti.

Luca Ghezzani

FP CGIL Medici e Dirigenza Sanitaria

 

La lettera è stata indirizzata a:

Asl-via-Napoli.jpg

A Direttore Generale ASLBR

Direttore Sanitario ASL BR

Direttore Sanitario PO “A.Perrino”

Direttore Sanitario PO “Camberlingo”

e, pc,

Presidente Regione Puglia

Direttore Dipartimento Promozione della Salute

 

Oggetto: EMERGENZA SARS — COV 2

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