La CGIL Brindisi aderisce alla manifestazione indetta dalla Comunità Africana di Brindisi

Sabato 25 pv si terrà a Brindisi una manifestazione pacifica organizzata dalla comunità africana

per ricordare a tutti la loro presenza sul territorio e per chiedere una reale inclusione all’interno del nostro Stato.

La CGIL aderirà all’iniziativa anche per ribadire la necessità di rendere concreto il supporto che può e deve essere dato a tutti coloro che, fuggiti dalle brutture dei loro stati d’origine, hanno scelto l’Italia come loro seconda patria.

Ultimamente il Decreto Salvini, oltre che esasperare i respingimenti, ha determinato riflessi negativi nei confronti dei lavoratori in servizio presso i centri di accoglienza.

Ed infatti, sono state eliminate parte delle figure professionali sino ad oggi parte integrante dei progetti di accoglienza.

Dopo il decreto Salvini l’accoglienza diventa un provvedimento accessorio, invece che parte integrante del diritto d’asilo. È negata ai richiedenti asilo la possibilità di avere la residenza, c’è un taglio netto anche di alcuni importanti servizi: non è più previsto il supporto psicologico, ne’ il docente d’italiano.

18mila persone, per lo più i giovani che lavoravano nel settore dell’accoglienza hanno già perso il posto di lavoro.

Il taglio dei costi per la gestione dei centri di accoglienza crea non poche difficoltà nell’assegnare i nuovi bandi e favorisce il ritorno alla prassi disastrosa della concentrazione dei richiedenti asilo abbandonati nei grandi centri, ora senza più i servizi per l’integrazione nelle comunità locali.

Tutto ciò sta portando, altresì, ad un progressivo ridimensionamento delle ore di lavoro degli applicati presso i centri, che nel breve periodo porterà a ridimensionare anche le unità lavorative in forze.

Un Decreto insomma, che andrebbe riformato poiché in contrasto con la storia, la cultura ed il pensiero di noi Italiani da sempre popolo ospitale ed accogliente.

Brindisi, 23.01.2020                                                   Il Segretario Generale

                                                                                     Antonio Macchia

              

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