Tavola rotonda Uila con Bellanova, Giansanti, Vacondio e Mantegazza

Lotta al caporalato e innovazione per un “made in Italy” etico e sostenibile

“La filiera agroalimentare è una grande risorsa per il nostro paese. Oggi però la vera scommessa è dare un valore nuovo alle produzioni, anche attraverso un orientamento all’etica e alla sostenibilità del lavoro e della produzione che sta dietro alle eccellenze del Made in Italy”.

Ne è convinto il segretario generale della Uila Stefano Mantegazza e lo dichiara durante la tavola rotonda, organizzata dalla Uila Puglia sul tema “Il lavoro che cambia e si rinnova per un made in Italy etico e sostenibile”, svoltasi ieri al teatro Palazzo di Bari, alla presenza di oltre 600 delegati e lavoratori, alla quale hanno partecipato Teresa Bellanova, ministra del Mipaaf e i presidenti di Confagricoltura Massimiliano Giansanti e di Federalimentare Ivano Vacondio. “Negli Usa” ha aggiunto Mantegazza “molte multinazionali hanno sottoscritto un decalogo in cui si impegnano a mettere al primo posto del loro business l’attenzione al consumatore-cliente, e al secondo la soddisfazione dei lavoratori. E’ chiaro che se questo messaggio arriva dalla società vocata al capitalismo, anche noi dobbiamo sensibilizzare le nostre imprese ad un nuovo valore del lavoro”.

“Abbiamo chiesto al Ministro, quale portavoce del Governo di dotare il settore della pesca di un sistema strutturato di ammortizzatori sociali – afferma Pietro Buongiorno, Segretario Generale Uila Puglia – chiediamo, inoltre, di riformare la normativa sulle calamità naturali che impedisce di fatto ai lavoratori interessati di percepire qualsiasi sussidio; di intervenire con un provvedimento ad hoc per portare in trasparenza l’attività delle cooperative e imprese senza terra, in questo senso apprezziamo l’art. 4 del decreto fiscale e, dulcis in fundo, abbiamo chiesto l’abolizione della plastic e sugar tax che hanno solo lo scopo di fare cassa e portano a delocalizzazioni e licenziamenti. Partiamo da qui per una stagione di rinnovamento per il comparto agroalimentare che riveste un ruolo fondamentale per il nostro Made in Italy”.

La filiera agroalimentare italiana, allargata al commercio e alla ristorazione, è il primo settore economico del paese con un fatturato di 538 miliardi di euro (pari al Pil di Danimarca e Norvegia), un valore aggiunto di 119 mld € e 3,6 milioni di occupati (18% del totale in Italia) in 2,1 milioni di imprese.  I numeri parlano quindi chiaro per la Uila e mostrano come il lavoro sia una componente fondamentale di questo settore.  “Al ministro Bellanova” afferma Mantegazza “chiediamo di intensificare gli sforzi sul contrasto al caporalato e soprattutto, di impegnare di più governo, istituzioni e parti sociali a dare piena attuazione alla rete del lavoro agricolo di qualità e alle sue sezioni territoriali, per creare un nuovo e trasparente mercato del lavoro, alternativo al caporalato e che garantisca legalità per i lavoratori e per le imprese”. 
“Ma vogliamo anche discutere” aggiunge Mantegazza “con le aziende agricole e dell’industria di trasformazione di come cambierà il lavoro in un settore nel quale digitale, big data, intelligenza artificiale e blockchain determineranno cambiamenti strutturali. Affrontare questi temi è il modo migliore per costruire insieme una filiera sostenibile e di qualità nella quale il lavoro etico rappresenti un elemento centrale e imprescindibile”.

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