Nel weekend a Mesagne l’VIII Convegno di grafologia forense

Questo fine settimana registra lo svolgimento dell’ottavo convegno di grafologia forense, un appuntamento, divenuto ormai un punto di riferimento per gli operatori di diritto (periti, avvocati, magistrati) interessati alle perizie su scritture che ha come tema: “Tracciato ed identità grafica”.

Anche quest’anno l’Istituto di grafologia forense è riuscito a coinvolgere nomi prestigiosi del settore che hanno aderito alla partecipazione in una città, sotto molti aspetti accogliente ed idonea per i lavori che si vanno a svolgere.

Il programma impegna tutto il venerdì pomeriggio, il sabato sia mattina che pomeriggio e la giornata di domenica mattina e per avere contezza dell’interesse si elencano le adesioni e i contenuti delle varie relazioni che verranno illustrate, il più delle volte frutto di lunghe ricerche e riscontri.

 

Raffaele Caselli (Roma) Il tracciato sotto la lente; Anna Grasso Rossetti (Brescia) La memoria nel tratto: il senso di colpa; Lorella Lorenzoni (Arezzo) Ri-tratti di famiglia: similitudini e divergenze nei consanguinei; Pietro Pastena (Palermo) Scrivere numeri: classificazioni e valore identificativo; Salvatore Giuliano (Catania) La legge 4/2013 due anni dopo. Specificità dei grafologi giudiziari ?; Dalloni Desirée (Brindisi) Il problema dei titoli per espletare perizie e consulenze; Daniela Petruzzi (Bari) Gratuito patrocinio. Liquidazione onorari e spese dei consulenti tecnici di parte e degli ausiliari del magistrato; Giuseppe Perrone (Brindisi), Le formalità della nomina del C.T.P. nel processo civile; Roberto Travaglini La metodologia della ricerca in perizia; Liana Vettori (Pistoia) – Marlis Molinari (Roma) La perizia grafica ed il diritto d’autore; Marisa Aloia (Prato) Il tratto ad un tratto; Alberto Bravo (Roma) Modulazioni personalizzanti del tracciato grafico; Angelo Marcelli (Salerno) Un modello computazionale della generazione della scrittura e la sua applicazione alla verifica automatica di autenticità delle firme; Anna Nocchi (Livorno) Il tracciato affetto da continue mutazioni naturali; Ezio Provaroni (Bari) Il quesito al C.T.U. tra verità sostanziale e processuale; Faiello Andrea (Napoli) La prova nel processo civile e penale; Sorin Alamoreanu (Cluj Napoca – Romania) Strane variazioni delle firme di un anziano; Rafał Cieśla e Maciej Szostak (Bratislavia – Polonia) Le prospettive di sviluppo nella ricerca dei documenti. I postulati “de lege ferenda”; Donata di Maio (Roma) Il tratto nella scrittura giapponese. Le insidie nell’indagine; Gennaro Mazza (Napoli) Esame del tratto in grafologia criminalistica; Trojani Ascanio (Roma) Dal grado zero del tratto al tratto mediato e valutazione della identità grafica; Vincenzo Tarantino L’identità del tracciato grafico nelle scritture patologiche; Della Valle Francesco (Torino) Tecniche opto-elettroniche per individuare il falso; Giovanni Bottiroli (Pavia) Il tratto inchiostrato al microscopio e in provetta: aggiornamenti; Sergio Frontini (Lecce) Le caratteristiche del tratto grafico: strumento di inferenza; Jolanta Grobiewic (Wroclaw – Polonia) L’analisi grafolinguistica nell’identificazione del sesso dello scrivente; Carlo Gabrieli (Brindisi), La ricevuta elettronica; Grosselle Giampietro (Livorno) Sinergia nel tracciato.

I tutor del Convegno sono la dott.ssa Marisa Aloia (Prato) ed il dott. Sergio Frontini (Lecce) ed il coordinatore del Convegno dott. Giuseppe Giordano.

Le relazioni che verranno svolte saranno lasciate presso la segreteria organizzativa allo scopo di collazionare gli atti e farne diventare strumento di lavoro.

Il Convegno registra un dato molto interessante nell’ambito settoriale della “perizia su scritture” al punto tale che le due Associazioni Nazionali l’A.G.P. e l’A.G.I. hanno concesso rispettivamente 10 ed 8 crediti formativi.

Un particolare importante spesso dimenticato è quello che nel giugno del 2000 per il primo convegno nazionale fu scelta Mesagne per un contributo di legalità per una città fortemente ferita negli anni passati dalla criminalità organizzata. Venire a Mesagne significava occupare gli spazi comuni (bar, ristoranti, alberghi, bed and breakfast), significava contribuire a recuperare un territorio alla legalità in termini complessivi se non globali ee nello stesso tempo movimentare anche se per pochi giorni un’economia locale per molti versi stagnante.

Anche se la situazione è radicalmente cambiata, l’Istituto di grafologia forense, ha voluto anche per questa circostanza riproporre l’evento perché Mesagne possa rivedere un momento diverso, una dimensione culturale lontana da luoghi comuni.

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