I perché di una serata dedicata alla poesia. (Giovanni Galeone)

Sabato 14 giugno alle ore 19,00 presso l’Atrio del Castello di Mesagne, si terrà la 2° edizione  della serata di poesia e musica, organizzata dall’Associazione Culturale Amici della Poesia “Unozerouno” e dall’Anps (Associazione Nazionale Polizia di Stato), iniziativa che segue quella dello scorso anno, che ha avuto un discreto riscontro e apprezzamento.

 Assieme alle note musicali dunque, la poesia, la meno frequentata delle arti,  al centro della serata. Cosa rappresenta oggi nella società attuale, la poesia?  Per un poeta contemporaneo, il  francese Yves Bonnefoy  la poesia vuol dire “dare alle parole la loro capacità di descrivere la pienezza delle cose, la loro luce, la loro vita e questo accade solo quando noi riusciamo a divenire un corpo unico con il luogo e l’istante della nostra esistenza;  la ricerca della realtà nella sua pienezza costituisce nei fatti una responsabilità morale perché significa confrontarsi con altri esseri, così come con altre cose, significa restituire all’altro da sé la sua dignità e la sua libertà, probabilmente non c’è miglior fondamento per una morale”.

 

 

Il programma della serata prevede la lettura di testi poetici di vari autori: oltre alla declamazione di alcune liriche dei soci dell’Associazione, si ascolteranno per la poesia europea i testi di Wislawa Zsymborska, Zbigniew Herbert e Fernando Pessoa, per la poesia italiana contemporanea Patrizia Cavalli, per i crepuscolari Guido Gozzano, per la poesia pugliese saranno letti i versi di Fulvio Fedele ed Anita Piscazzi, per la poesia dialettale il romano Trilussa.

 

Le musiche saranno eseguite dal gruppo giovanile del Maestro Francesco Poci, con i brani degli autori Jacob De Haan, Glen Miller, Ennio Morricone, Nicola Piovani, Claude Francois, Errol Garner.

 

Ospite della serata anche il critico letterario e giornalista Francesco Salvatore Lattarulo, docente all’Università di Bari e curatore di diverse opere sulla poetica pugliese, che si soffermerà sulla funzione della poesia nell’odierna civiltà tecnologica.

 

L’iniziativa si tiene quindi sotto la spinta di un gruppo di appassionati locali, di varia formazione culturale, che ormai da diversi anni, irriducibilmente, trovano uno spazio temporale settimanale per la lettura ed il commento di testi poetici, ma anche di prose e saggi di varia tendenza. La novità è che da qualche anno questo gruppo, costituitosi in Associazione culturale, sta organizzando piccoli momenti di lettura e riflessione su poesia e narrativa, aperti al pubblico, trovando un incoraggiante riscontro.

 

Anche i soci della “Unozerouno” sono consapevoli delle difficoltà  e degli ostacoli che un mondo super razionale, centrato su logiche economiciste, ridondante di tecnologia ed ipercomunicazione, frappone alla scrittura poetica. La società dei consumi, consumando anche le parole consuma le cose che nelle parole vivono, il linguaggio rischia di diventare perciò un guscio vuoto e arido, dal senso puramente comunicativo e utilitaristico, quasi inautentico.

 

Il poeta ha allora il compito particolarmente urgente di risvegliare le parole, di riportare allo scoperto il flusso vivo del loro sangue. La parola della poesia è veramente rara, inattesa, incredibile come un fiore d’inverno. Nella nebulosità delle chiacchiere e delle infedeli somiglianze, attraverso un’oscura risalita, al prezzo di sacrifici incomprensibili alla logica comune, e ricavando da un’intera vita anche un solo verso all’altezza del proprio compito, essa raggiunge finalmente le cose, la verità del mondo, come il prigioniero di Platone varcando la soglia della caverna.

 

Niente quindi è più realistico della poesia, essa libera la realtà dalle forme stereotipate che la imprigionano e la distruggono, restituisce all’essere umano una piena presenza e una più piena dignità. La poesia è una scrittura che rimette in gioco tutto ciò che noi crediamo di sapere, disporsi poeticamente significa disporsi democraticamente, la poesia fa quello che fa la democrazia che, per definizione, concede all’altro la possibilità di essere se stesso.

 

L’iniziativa è con ingresso libero ed è patrocinata dall’Amministrazione comunale.

 

 

                                                                                                                                Giovanni Galeone

 

 

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