Medici per i diritti umani: ordinanza di Musumeci su migranti confusionaria e improvvida

Ragusa, 27 agosto 2020 - Medici per i Diritti Umani (MEDU) esprime preoccupazione per l’ordinanza con la quale il Presidente

della Regione Sicilia, Nello Musumeci, ha ordinato nei giorni scorsi lo sgombero immediato dei migranti presenti negli hotspot e dei Centri di accoglienza. Appare innanzitutto confusionaria l’equiparazione della difficile situazione che stanno vivendo gli hotspot siciliani, ed in particolare quello di Lampedusa, con quella dei Centri di Accoglienza (CAS, SIPROIMI e CARA) per i quali nessuna emergenza Covid-19 è stata riscontrata durante gli ultimi mesi. Non è nemmeno chiaro a quali strutture Musumeci si riferisca con quell’espressione.

Il sovraffollamento dell’hotspot di Lampedusa è senza ombra di dubbio un’emergenza che poteva e andava gestita con maggiore pianificazione da parte del Governo italiano e nelle scorse settimane criticità dovute alla compresenza di gruppi con quarantene sfasate una con l’altra sono state riscontrate anche presso l’hotspot di Pozzallo, pur se in grado assai minore rispetto a Lampedusa. E’ necessario dunque sottolineare come nel recente passato, la macchina dell’accoglienza in Sicilia sia stata in grado di assorbire sbarchi in numeri superiori anche dieci volte rispetto a quelli che hanno caratterizzato questa stagione estiva e che la pandemia da Covid-19 avrebbe complicato la gestione dei flussi migratori in arrivo era un fattore conosciuto e prevedibile.

Ciò nonostante, la soluzione a questa seria problematica non può essere un improvviso, indiscriminato e impraticabile sgombero che nel giro di 48 ore porti tutti i migranti degli hotspot fuori dalla Sicilia, senza considerazione alcuna dei bisogni e delle vulnerabilità delle singole persone. Non risultano veritiere le affermazioni del Presidente Musumeci rispetto ad uno svuotamento in corso dell’hotspot di Pozzallo conseguente la sua ordinanza: ciò che è avvenuto il 25 agosto è stato un trasferimento da Pozzallo dei migranti risultati positivi ai tamponi, secondo una prassi che era già stata seguita nelle settimane precedenti per casi analoghi. Al momento infatti, vi sono ancora in hotspot circa 90 migranti i quali verranno trasferiti solo al termine della loro quarantena, come da usuale procedura.

Infine, l’art.2 dell’ordinanza che fa “divieto di ingresso, transito e sosta nella Regione Siciliana da parte di ogni migrante che raggiunga le coste siciliane con imbarcazioni di grandi e piccole dimensioni” rappresenta una grave violazione del diritto internazionale e dei diritti umani, in aperto contrasto con il diritto d’asilo previsto dalla nostra Costituzione.

Il risultato di questa improvvida ordinanza è uno scontro istituzionale tra la Regione Siciliana e il Ministero dell’Interno che vedrà coinvolta la Magistratura e del quale non si sentiva la necessità.

MEDU chiede dunque al Governo Italiano che vengano presi tutti i provvedimenti necessari affinché situazioni di sovraffollamento e di potenziale diffusione del contagio non si ripropongano più in futuro all’interno dei centri hotspot, nel pieno rispetto dei diritti umani e del diritto alla salute sia dei migranti che di tutti coloro che lavorano nel settore dell’accoglienza. Auspichiamo inoltre che ordinanze fuori contesto, provocatorie e impraticabili cessino di essere emanate dalla Regione Siciliana, sostituite da provvedimenti in grado di garantire i diritti fondamentali ed in particolare il diritto alla salute di tutte le persone presenti sul territorio siciliano.

ufficio stampa

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