Aresta (M5S) risponde alla lettera aperta del Forum associazioni familiari Puglia: “nel dl rilancio pieno sostegno alle famiglie”

Preg.mo Avv. Aldo Vangi,

la ringrazio per la Sua nota “aperta alla cittadinanza” che qui riscontro anche se, almeno così a me pare, sembra che abbiamo letto due decreti diversi. Scrivo questo non perché il DL Rilancio non possa essere soggetto a critiche o a proposte integrative migliorative. Affermare però, come da voi sostenuto, che “non abbiamo trovato interventi significativi a sostegno delle famiglie” non corrisponde alla realtà delle cose. I 55 miliardi del decreto Rilancio, uniti ai 20 miliardi di indebitamento messi in campo con il decreto Cura Italia del 17 marzo scorso, fanno salire le risorse reperite in deficit a 75 miliardi di euro. Una manovra economica senza precedenti che ci consente di potenziare la rete di protezione stesa intorno al sistema sanitario, alle famiglie, ai lavoratori, alle imprese. Abbiamo messo in campo un maxi sostegno da 25 miliardi di euro per proteggere il lavoro, prorogando ulteriormente la Cassa integrazione, già estesa alle piccolissime aziende, e proroghiamo la Naspi (Nuova assicurazione sociale per l’impiego), ovvero l’indennità di disoccupazione per i lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che hanno perso l’occupazione. Confermiamo l’indennità per gli autonomi che il dl Cura Italia aveva stabilito in 600 euro mensili. L’indennizzo previsto può arrivare a 1.000 euro per chi dimostra di avere avuto perdite di fatturato fino al 33%. Per la misura il decreto stanzia 4 miliardi di euro. Introduciamo il Rem (Reddito di emergenza) a beneficio di tutti coloro che non rientrano nelle tutele della Cassa integrazione e dell’indennizzo per gli autonomi.

L’importo è tra i 400 e gli 800 euro mensili per un bimestre, riservati ai nuclei familiari con Isee inferiore ai 15 mila euro. Per le famiglie che hanno un componente di disabilità grave o di non autosufficienza il massimale previsto dal Rem è incrementato di 5.000 euro. La misura viene finanziata nel 2020 con 1 miliardo di euro e può riguardare fino a 3 milioni di persone. Qui mi fermo, ma le misure di protezione per chi ha perso il lavoro sono anche altre ed investono diverse tipologie. Potrei citare in dettaglio anche i finanziamenti alle imprese (15 miliardi) e la sospensione o abolizione di tasse alle stesse, ma qui sarebbe veramente lungo elencarle. Anche questi imprenditori hanno una loro famiglia e questo sostegno è un ristoro importante per i loro cari che vivono su quel reddito.

Considero un concreto sostegno alle famiglie il rilancio della medicina di territorio e del carattere universale del sistema della sanità pubblica (1,5 miliardi) iniziando finalmente ad invertire politiche che da anni hanno comportato la chiusura di presidi territoriali e lo spostamento di risorse e funzioni verso la sanità privata. Oltre all’aumento del periodo dei congedi parentali, dell’accesso alla legge 104 e l’allargamento del bonus baby sitter utilizzabili anche per i centri estivi, incrementiamo di 90 milioni per il 2020 il Fondo per le non autosufficienze. L’obiettivo è potenziare l'assistenza, i servizi e i progetti di vita indipendente per le persone con disabilità gravissima e non autosufficienti, e per il sostegno di coloro che se ne prendono cura, in conseguenza della emergenza epidemiologica da Covid-19. Incrementiamo inoltre di 140 milioni il Fondo nazionale per l’accesso alle abitazioni in locazione. Vengono prorogati inoltre, per ulteriori 90 giorni, i diversi piani terapeutici per persone con disabilità, che includono la fornitura di ausili e protesi per l’incontinenza, stomie, laringectomizzati e per la prevenzione e trattamento delle lesioni cutanee e altri prodotti correlati alle ospedalizzazioni a domicilio. Come si fa a ritenere che tutto ciò non siano aiuti alle famiglie?

Vi invito infine a valutare positivamente lo sforzo finanziario verso il sistema dell’istruzione. Il DL Rilancio stanzia (sono risorse aggiuntive) 1,5 miliardi per la scuola e altrettanti per l’Università. Non abbiamo dimenticato – contrariamente da quanto voi rilevato – neanche le scuole paritarie per le quali stanziamo 150 milioni, di cui 70 per le primarie e secondarie e 80 per i servizi da 0 a 6 anni.

Si potrebbe fare di più? Sicuramente. Ma sostenere che il provvedimento detto “Rilancio” non stanzia niente per le famiglie significa, semplicemente, non dire il vero. In Parlamento siamo impegnati a integrare il testo reperendo nuove risorse da mettere a disposizione dei soggetti più deboli e per rilanciare l’economia del Paese. Ogni consiglio e proposta che si muove in questa ottica è benvenuto e la mia disponibilità al confronto, come sempre, è piena.

Molto cordialmente,

Avv. Giovanni Luca Aresta,

deputato della Repubblica

Per offrirti il miglior servizio possibile questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego in conformità della nostra Cookie Policy.