Brindisi-Corfù: Titi e Depunzio rispondono con determinazione al comunicato "No al carbone".

Le sponsorizzazioni che le aziende ed i grandi gruppi industriali erogano a supporto dello sport nel territorio, rientrano in un concetto di responsabilità sociale che comprende certamente anche i temi della tutela dell’ambiente e della salute, oltre che della garanzia di lavoro e sviluppo.

Ognuno è libero di leggere tutto questo secondo i propri principi e convinzioni, ma senza colpire e criminalizzare le altrui sensibilità.

La vela è uno sport pulito, la Regata Internazionale Brindisi-Corfù è una regata pulita e gli sponsor sostenendola non hanno chiesto in cambio alcunché, tanto meno la sottoscrizione di adesioni del Circolo della Vela Brindisi alle loro politiche industriali.

Si tratta di sponsorizzazioni richieste, gradite e fondamentali per la sopravvivenza dell’evento.

Molti dei grandi team velici impegnati nelle regate più famose, incluse quelle transoceaniche, hanno società energetiche tra i propri supporter finanziari, e non ci risulta che quegli equipaggi vadano poi in tv a prendere politicamente posizione a favore di Gazprom o di altri gruppi, né è stato chiesto loro di farlo.

Non ci faremo coinvolgere in alcuna polemica su questo terreno.

I nostri allievi sono educati all’amore del mare e dei valori sportivi, i nostri soci e gli armatori che partecipano alla regata sono uomini liberi e consapevoli, ognuno dotato di idee proprie e raziocinio.

Il Circolo della Vela rivendica con orgoglio la propria autonomia e libertà nel rispetto delle posizioni altrui ivi comprese quelle del Comitato del No al Carbone.

Teo Titi

Presidente Circolo Vela Brindisi

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Falsità per cercare sterile consenso”

“Associazioni come i No al Carbone non perdono mai occasione di dimostrare quanto aspirino a diventare dannose per il nostro territorio. Cercano, dietro sterili proteste, come l’ultima sulla Brindisi – Corfu solo sterile consenso.

Eccoli allora pronti a snocciolare “lercie” falsità (per usare il loro stesso linguaggio) come quella sui costi sanitari prodotti dalla Federico II.

A queste favole non crede più nessuno. I risultati degli studi fatti da ARPA sul territorio di Brindisi e sulla centrale Enel Federico II hanno chiarito che l’apporto della centrale è ininfluente dal punto di vista sanitario. Nel caso di ARPA ci troviamo di fronte a uno studio sito specifico, non fantascienza.

Il dato sui danni sanitari usato in maniera terroristica dai No al Carbone è frutto di uno studio generalistico che calcola il danno sanitario moltiplicando un valore inventato sul costo dell’Anidride Carbonica per il numero delle tonnellate prodotte dalla centrale. Tutti sanno che la CO2 è un climalterante non un inquinante. Gli stessi autori dello studio usato dai No al Carbone danno tutta una serie di avvertenze che fanno cogliere la debolezza stessa dello studio. Guarda caso di queste avvertenze non si fa mai voce.

A noi pare che a tratti certe Associazioni abbiano un approccio despotico volendo decidere quali iniziative Brindisi dovrebbe portare avanti e chi dovrebbe sostenerle. Ebbene, non funziona così. La regata Brindisi-Corfù è della città e dei brindisini non dei No al Carbone.

Enel non va a caccia di sponsorizzazioni. Sono i cittadini e il territorio che chiedono ad aziende come Enel di sostenere eventi come Medieval Fest, Salone Nautico, Negramaro Wine Festival, Teatro Verdi, Basket, Scherma, Ginnastica Artistica, Tennis, Calcio giovanile, Karate, progetti di solidarietà sociale, mobilità sostenibile, sostegno allo sviluppo di nuovi materiali ecosostenibili.

Per Enel vuol dire ascoltare le richieste della gente volte allo sviluppo di una città sostenendo le migliori strategie di marketing territoriale per migliorare la visibilità di Brindisi a livello internazionale, promuoverla turisticamente e renderla un polo di attrazione.

Considerando che i fondi a disposizione dei Comuni e degli Enti sono oramai inesistenti, certi personaggi dovrebbero spiegare come farebbe mai Brindisi ad avere così tante iniziative senza ricorrere all’aiuto delle Aziende che sono sul territorio. In tutto il mondo ci sono realtà come quella di Colonia in Germania o altre in Spagna e Francia dove con l’aiuto delle aziende elettriche (che usano carbone e lignite) e la collaborazione delle associazioni ambientaliste si producono ortaggi DOP e si promuove l’immagine del territorio.

Anche associazioni come Greenpeace hanno colto l’importanza di una collaborazione con il mondo industriale. Lo stesso direttore esecutivo Kumi Naidoo incontrando l’AD di Enel Francesco Starace ha detto “Questo non vuol dire che non saremo più in disaccordo, ma possiamo dire che abbiamo trovato abbastanza punti di accordo per lavorare insieme su questioni di comune interesse. Ci dividono unicamente dettagli, non questioni di sostanza”.

A Brindisi, finché ci sarà gente che fa della polemica un’arma per la ricerca del consenso fregandosene chiaramente delle esigenze del territorio questo non sarà mai possibile perché si sa, lamentarsi è sempre più semplice che agire”.

Carlo Depunzio

Presidente Comitato Energia Ambiente e Territorio

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