Regione, Provincia, Comune si dicono contrari al progetto S. Apollinare (Comunicato No al Carbone).

Durante la scorsa estate abbiamo avviato la nostra battaglia contro il progetto di banchinamento di S. Apollinare per la costruzione di attracchi per traghetti ro-ro: la pulizia della spiaggia in più tappe, la mellonata del 30 agosto insieme a tanti cittadini, la pubblicazione di un dossier informativo sulla sua storia e sull’iter del progetto, la programmazione di incontri con le istituzioni coinvolte nell’iter autorizzativo.

 

Abbiamo cominciato il 19 febbraio scorso con la Regione Puglia, incontrando l’assessore Angela Barbanente. La nostra posizione rispetto ad un progetto che riteniamo inutile e dannoso per la nostra città, è stata largamente condivisa da parte dell’Assessore, promotrice tra l’altro, di un Piano Paesaggistico Regionale con cui la Puglia si dota di uno strumento importantissimo per la tutela e la valorizzazione del paesaggio, e nei cui intendimenti abbiamo ritrovato tutte le motivazioni che ci fanno guardare ad un futuro totalmente differente per il nostro territorio e in questo caso al destino della storica spiaggia. 

E’ stato facile far comprendere che quegli attracchi, se proprio necessari, potrebbero essere trovati altrove (colmata di Capobianco o area ex Edipower di prossima dismissione), e non a S. Apollinare. La Barbanente ha definito “assurdo e senza senso” il banchinamento, mentre S. Apollinare potrebbe diventare invece un “progetto pilota” proprio in attuazione al nuovo Piano Paesaggistico Regionale e che con le grandi potenzialità che ha l’intera zona (Punta delle Terrare, capannone ex Montecatini, Terminal crociere) può diventare il luogo in cui, col recupero e la valorizzazione, tanti progetti (qualcuno già in embrione) potrebbero creare lavoro e attrattiva turistica.

Il 3 marzo abbiamo avuto il colloquio con il presidente della Provincia Maurizio Bruno. Anche con lui abbiamo discusso del progetto già approvato e illustrato la nostra piantina esplicativa di quelle che possono essere le alternative per gli attracchi utilizzando e adeguando zone già idonee. Il Presidente si è dichiarato d’accordo con noi oltre che interessato e disponibile ad approfondire la questione. Avendolo informato sulla intenzione di incontrare il Sindaco e l’assessore Luperti, ha contattato quest’ultimo esprimendo la sua volontà di essere presente in un successivo incontro per poter studiare la vicenda e verificare le possibilità di una comune visione di ciò che quella zona ed il nostro porto dovranno rappresentare nel prossimo futuro per la città e l’intera provincia.

Il 17 marzo è avvenuto il colloquio con il Sindaco e l’assessore Luperti, durante il quale abbiamo trovato analogo apprezzamento. Ci sono sembrati entrambi spiazzati dalla nostra protesta che andava ben oltre un NO. Hanno persino affermato:" qui vengono spesso a contestare o a chiedere, quasi mai ad offrire una proposta”. 
Appena pochi giorni prima eravamo stati allertati da alcuni cittadini (e verificato con un nostro sopralluogo) che S. Apollinare era stata transennata per i previsti lavori di adeguamento stradale e security (parola che elegantemente nasconde un'inaccettabile chiusura dell’accesso alla cittadinanza a tutta la zona che verrà interdetta con un lungo muro di recinzione). Mostriamo, tra gli altri documenti, la riproduzione di un vecchio manifesto (del 1924 !!!) conservato nell’archivio di Stato a testimonianza di come S. Apollinare fosse allora punto di riferimento di attività culturali, sportive e turistico ricettive. Il Sindaco ha confidato di custodire anche lui stesso, tra i ricordi d’infanzia, immagini di quel luogo così caro ai brindisini ed ha lanciato l’idea di un’iniziativa pubblica sull’argomento. Ha dato quindi incarico all’assessore Luperti di verificare tecnicamente la fattibilità della nostra proposta, stante la consapevolezza che S. Apollinare e l’intera area potrebbero sicuramente divenire oggetto di valorizzazione (come l’altro lato del canale Pigonati) con le conseguenti possibilità occupazionali rispettose del paesaggio e della nostra storia.

 

Non siamo nati ieri! Sappiamo che spesso chi amministra dimostra disponibilità solo a parole. Ma abbiamo consapevolmente cercato questi confronti anche per non essere additati come i soliti cultori del NO a prescindere. I piani proposti per il nostro porto non li condividiamo. Sono vecchi di 40 anni, sono un inutile spreco di denaro pubblico, ma soprattutto un’inutile colata di cemento che soffocherà buona parte della nostra storia (e se stiamo zitti e buoni anche delle nostre coscienze).

Ora gli incontri istituzionali sono conclusi. Torneremo in piazza. Dopo le nostre iniziative della scorsa estate proprio sulla nostra amata spiaggia, torneremo a chiedere ai brindisini il loro sostegno a questa battaglia. 

Per chi, nonostante tutto, crede nelle potenzialità di questa città, non può non comprendere che gran parte della sua bellezza è legata al suo magnifico porto naturale e alla sua storia millenaria. Lì, nei pressi della spiaggia di S. Apollinare si insediò il primo nucleo abitato nell’età del bronzo. Lì ci sono le prime radici di quella che è la nostra comunità. E dalle radici arriva la linfa, non facciamole soffocare dal cemento, liberiamole da muri e recinzioni. Difendiamo S. Apollinare !!!

Le nostre iniziative continueranno finché non vedremo ritirato o annullato quel progetto di cementificazione. Siamo certi che i brindisini sapranno sostenere questa battaglia, rivendicando il diritto a proteggere uno dei luoghi che da sempre è nel cuore e nel ricordo di tutti, anche indirettamente (attraverso i racconti dei propri genitori) ma che invece di essere soffocato dal cemento può diventare un primo passo per uno scatto d’orgoglio e di rivalsa per questa città. 

Comunicato Stampa – No al carbone Brindisi 

 

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