Salute pubblica: vivere sotto una cappa di nocività.

All’inizio del mese di aprile si è svolto a Brindisi un convegno di tutte le ARPA d’Italia e il Direttore dell’Agenzia pugliese, intervistato da un giornale locale, ha detto che la Centrale elettrica Brindisi Nord lì dove è non può più operare. Qualche giorno dopo l’esercente ha diramato un comunicato nel quale riportava la media annuale dell’anidride solforosa emessa nel 2012.

Valori entro i limiti di legge ovviamente. L’anidride solforosa viene emessa in massima parte dalle industrie e dalle navi e poiché è stata osservata una relazione con i nati malformati a Brindisi dal 2001 al 2010 ovviamente ora si tratta di smentire questo dato.

Nell’opera di minimizzazione si  cimenta  l’industria che naturalmente vuole continuare ad operare sul sito inquinatissimo e imbonificato di Brindisi. Da parte sua  l'ARPA, chiamata a chiarimento dal Ministro dell'Ambiente interpellato da un deputato locale, ha definito "puramente congetturale che la variazione temporale della SO2...possa essere causalmente correlata alle osservate cardiopatie congenite" ed ha sostenuto  che "sono stati utilizzati dati della qualità dell'aria non validati da enti di controllo provenienti da una singola centralina privata". I ricercatori autori del lavoro hanno chiarito che la fonte era una centralina di Enel-Edipower e che nessuno ente di controllo ha mai contestato la validità di quei dati.

 

In realtà l’anidride solforosa è solo una spia, in gergo gli scienziati la chiamano "tracciante industriale" un surrogato di tutto ciò che non si misura o non si può/vuol misurare, come il particolato ultrafine (OMS 2005). Si fa questo ragionamento: misuriamo l’anidride solforosa che sicuramente è di origine industriale così studiamo gli effetti industriali sulla salute. Effetti che non dipendono dall’anidride solforosa per sè, ma da tutto ciò che con essa viene emesso come i cancerogeni IPA, PM10, PM2,5, metalli pesanti ed altro. Se non si chiarisce questa premessa si rischia di non far comprendere che se l’anidride solforosa si innalza  al di sotto dei limiti di legge essa costituisce una spia di qualcos'altro che si eleva ugualmente nell'ambiente. E' il caso dei  cancerogeni, ad esempio il benzene e le diossine, che non hanno una soglia di sicurezza ed anche se  il legislatore ne ha fissato una, provocano ugualmente il cancro.

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