Si è concluso ieri sera, al quartiere Tamburi (Ta), il passaggio, in Puglia, della Carovana Internazionale Antimafia

Il coordinatore Alessandro Cobianchi: “La traccia sulle periferie è stata seguita alla perfezione” 

Dal 26 al 28 ottobre, ha attraversato la Puglia la Carovana Internazionale Antimafie 2015, il percorso a tappe promosso da Cgil, Cisl, Uil, Libera, Arci e Avviso Pubblico, che si propone di far crescere e costruire collettivo intorno ai temi della legalità e dell’antimafia sociale. In Puglia il viaggio dei carovanieri ha toccato tutte le Province: il furgone è partito il 26 da Monte S.Angelo (Foggia), si è poi diretto verso Trani (Bat), quartiere Carbonara (Bari), Mesagne (Brindisi), Calimera e Nardò (Lecce) e si è concluso a Taranto nel delicato quartiere Tamburi.

“Periferie” è il tema scelto quest’anno per la Carovana Internazionale Antimafie, declinando questa parola in ogni sua sfaccettatura, e attraverso iniziative differenti ognuna per ogni provincia. Iniziative capaci anche, di far emergere esperienze di buone prassi e di reti che sono in movimento per contrastare i fenomeni mafiosi e illegali, che vedono proprio nelle terre di confine, i luoghi dove maggiore è l’insorgenza ed il dispiegarsi di fenomeni di marginalità, sfruttamento, abbandono, criminalità, illegalità. La carovana si pone l’obiettivo di portare solidarietà a quanti operano in prima fila per la legalità e la democrazia, sostenendo azioni di sviluppo sociale, e contribuendo alla promozione di progetti concreti d’intervento e di crescita sana nei territori.

“La traccia lanciata sulle periferie è stata seguita alla perfezione in Puglia – commenta Alessandro Cobianchi, coordinatore nazionale della Carovana e referente regionale di Libera – Sono stati toccati i luoghi simbolo, a partire dal quartiere Carbonara a Bari. Ma non ci siamo fermati alla simbologia, perché durante il viaggio pugliese abbiamo cercato, qui come altrove, di gettare le basi per continuare il lavoro”. I comuni nei quali i carovanieri si sono fermati sono stati, e lo sono tutt’oggi, luoghi importanti di crescita dell’antimafia sociale. “Penso a Nardò per le note vicende sul caporalato, o a Mesagne per la traccia lasciata sui beni confiscati alla criminalità – aggiunge Alessandro Cobianchi – Ma penso anche a Monte Sant’Angelo, dove la scorsa estate è stato sciolto il consiglio comunale per mafia, o ancora a Calimera dove il sindaco è stato minacciato. Forte il messaggio che arriva da Trani, un comune che nella precedente amministrazione, ha visto l’arresto del sindaco: qui, oggi, è stata lanciata la proposta di aderire ad Avviso Pubblico. E sempre a Trani siamo stati anche in carcere, periferia delle periferie, dove è nata l’idea di colorare con dei murales la stanza adibita ai colloqui con i bambini. Infine Taranto che ha scelto il quartiere Tamburi il più vicino alla zona industriale, che da anni combatte per risollevarsi dal degrado. Un ultimo dato politico: le organizzazioni che compongono la cabina di regia regionale hanno ben collaborato tra di loro”.

Nella tappa di Carbonara è stato organizzato un contest fotografico. Libera Puglia ha chiesto ai ragazzi che vivono nel quartiere di riconoscere i segni della periferia e del suo riscatto possibile. La foto in allegato è la vincitrice del contest.

 

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