Caporalato e illegalità: Libera Puglia aderisce alla manifestazione di Cgil e Flai Cgil

Libera Puglia aderisce alla manifestazione organizzata dalla Cgil e dalla Flai Cgil per tenere alta l’attenzione sul problema del caporalato.

Come ogni estate, la piaga dello sfruttamento del lavoro nelle campagne pugliesi è stata alla ribalta delle cronache e ha messo in evidenza il ruolo che esercitano vecchie e nuove forme di caporalato nell’intermediazione della manodopera. Morire di lavoro, per pochi euro al giorno, è inaccettabile e ogni cittadino è chiamato a urlare la propria indignazione ma anche a scegliere atteggiamenti concreti per fronteggiare questo dramma.

Nonostante l’impegno da parte dei sindacati per migliorare il piano contrattuale e normativo, servono ulteriori interventi del governo regionale e nazionale. Il lavoro agricolo deve essere caratterizzato da legalità e sicurezza. Dobbiamo costruire assieme una terra rispettosa delle leggi e dei diritti di chi lavora, una terra che sappia essere accogliente verso i lavoratori stranieri.

E’ per questo motivo che aderiamo come Libera Puglia alla manifestazione regionale indetta da Cgil e Flai Cgil alla quale parteciperanno delegazioni di tutte le province pugliesi. L’appuntamento è per il 14 ottobre a Bari alle 18,00.

“Nessuno si senta escluso da un fenomeno palese, ma che vive di abitudini, indifferenza, connivenza, convenienza – commenta il referente regionale di Libera Alessandro Cobianchi - Provo vergogna per l’incapacità che abbiamo, come cittadinanza attiva, di costruire un movimento che faccia della sua bandiera il “mai più”: mai più schiavi, mai più morti di fatica. Una rete di persone che, ripartendo dall’appartenenza a questo sud, sia capace di fare dello sviluppo, ma senza morti in contropartita, la sua identità. Una rete che valorizzi le campagne o le città senza mettere in conto lo svilimento dei diritti”. Per Libera Puglia serve oramai uno scatto in avanti, che “tutti” coinvolga e che “tutti” responsabilizzi. “Come cittadinanza attiva non possiamo lasciare alla magistratura ed alle forze di polizia il pesante fardello che abbiamo davanti agli occhi – continua Alessandro Cobianchi - Serve anche, appunto, un’azione di cittadinanza. Perché ci sono i caporali ma il fenomeno dello sfruttamento coinvolge anche i proprietari terrieri, i locatari di appartamenti e tutto l’indotto. Iniziamo a regolarizzare la vita delle città e delle aziende, di conseguenza sarà regolarizzata anche la vita delle campagne”. E’ arrivato dunque il momento di pensare a politiche lungimiranti. “Se non si supera la logica dell’emergenza di un fenomeno oramai sedimentato in vaste aree del Paese, fra cui la nostra Regione – conclude il referente regionale di Libera - si rischia, tutti, di recitare ancora una volta a soggetto ma senza alcuna efficacia

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