Intensa attività di Elisa Mariano su: energie rinnovabili, teleperformances, discarica Formica.

E’ davvero incredibile come si sia potuto procedere con il rinnovo dell’Aia alla discarica Formica prevedendone addirittura l’ampliamento con la costruzione di una sopraelevata di circa 250mila metri cubi. E’ incredibile non tanto e non solo sul piano tecnico ma soprattutto su quello politico e strategico; ed è del tutto evidente, a questo punto, la assoluta superficialità con cui la Regione guarda all’area ad elevato rischio di crisi ambientale di Brindisi. Non spetta a me ricordare le ombre che gravano su questa discarica ‘attenzionata’ dalla Procura della Repubblica di Brindisi e dalla Commissione Parlamentare di Inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. Dovrebbero esserne ben consapevoli tutti i nostri rappresentanti in Regione, i quali ora hanno il dovere di far sentire a Bari la voce del territorio a tutela della salute di tutti quei cittadini che hanno la sfortuna di vivere nei Comuni intorno alla discarica, e non solo.

Ad esempio, si dovrebbe far notare come anche la Provincia, nel suo parere, sottolinea che nessun Ente, ad oggi, ha espresso un parere chiaro in merito alla compatibilità tra i rifiuti pericolosi lì depositati e quelli non pericolosi per i quali la discarica è autorizzata, ma soprattutto nessuna Istituzione ha esplicitato una garanzia rispetto alle implicazioni sul piano dell’impatto sanitario della stessa discarica sulla popolazione. Vorrei ricordare che Brindisi ancora attende il completamento della Valutazione di Danno Sanitario, già prevista dalla legge regionale 21/2012.

Nell’attesa, e unicamente nell'interesse generale, l'unico interesse che dovrebbe guidare l'azione politica e amministrativa dentro e fuori le istituzioni, assumo in prima persona l’impegno di porre immediatamente, con un'interpellanza urgente, la questione relativa a questa sciagurata scelta dell’ampliamento della discarica Formica direttamente al Governo.

On. Elisa Mariano (PD)

Roma, 5 marzo 2014

 

Apprendo in queste ore del cambio di rotta da parte di “Teleperformance” - uno dei colossi del call center in Italia presente anche a Taranto con 2mila dipendenti (in gran parte giovani di età inferiore a 36 anni, donne per il 70%) - rispetto all’annunciata decisione di voler trasferire in Albania la commessa vinta con Eniper la gestione telefonica del ‘back office’. Difatti, nel corso di un incontro svoltosi in data odierna tra la stessa azienda, Confindustria e le organizzazioni sindacali, la multinazionale francese avrebbe espresso la volontà di rinunciare a tale trasferimento e, quindi, di confermare la sua presenza sul territorio italiano.

Una notizia che certamente dà sollievo ai tanti dipendenti che, nel corso di questi anni, sono stati chiamati a grossi sacrifici: cassa integrazione, maggiore flessibilità a fronte di un carico maggiore di lavoro, orario multi periodale, riduzione della busta paga, riduzione dell’accantonamento TFR e della tredicesima. Proprio sulla vicenda “Teleperformance”, avevo personalmente firmato e depositato un’interrogazione rivolta ai Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali e dello Sviluppo Economico, chiedendo loro misure urgenti per impedire la delocalizzazione delle attività della sede di Taranto e la convocazione di un tavolo nazionale con l’azienda e con i sindacati per scongiurare lo spostamento del back office di Eni in Albania.

E’ evidente che se da un lato la notizia della ‘inversione di rotta’ da parte dell’azienda ci conforta, dall’altro annuncio sin da ora che staremo in guardia in riferimento al rispetto dell’impegno assunto dalla azienda stessa nel corso del tavolo odierno. Contestualmente, chiedo ai Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali e dello Sviluppo Economico che facciano da garanti in tal senso.

On. Elisa Mariano (PD)

Roma, 5 marzo 2014

 

La deputata del Partito Democratico, on. Elisa Mariano, ha firmato e depositato una interrogazione a risposta in Commissione rivolta ai Ministri dell’ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare e delle Infrastrutture e dei Trasporti, in riferimento al progetto del parco eolico off shore che la “T & G Energie Rinnovabili” intende realizzare tra Punta della Contessa e la marina di Lendinuso, Campo di Mare compresa.

Tale progetto prevede 36 aerogeneratori, alti 140 metri sul livello del mare in un tratto di mare antistante i comuni di Brindisi, San Pietro Vernotico e Torchiarolo, ovvero in un’area dichiarata “ad alto rischio di crisi ambientale” e di “incidente rilevante”. Non solo. Parte cospicua di quest’area è Sito di Interesse Nazionale da assoggettare a bonifica. Tale interrogazione fa seguito ad un articolo di stampa apparso ieri sul “Nuovo Quotidiano di Puglia”, in cui si legge che l’iter autorizzativo, relativo al rilascio della concessione demaniale per il progetto in questione, continua a fare il suo corso, perché pare che i pareri contrari al rilascio della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale - espressi a suo tempo dalla Provincia di Brindisi e dal Comune di San Pietro Vernotico - non siano stati ritenuti ‘attinenti in riferimento a questo specifico procedimento amministrativo’.

Tanto che la società “T & G Energie Rinnovabili” ha di recente avanzato richiesta alla Capitaneria di Porto di Brindisi perché acquisisca il parere di competenza del Comando Zona Fari. “Avevo già avuto modo di esprimere il mio parere rispetto a questa ipotesi di una centrale eolica off-shore dinanzi alle nostre marine – afferma l’on. Mariano – e non solo a mezzo stampa. Nei mesi scorsi ho presentato assieme al responsabile del Comitato 8 giugno, Ernesto Musio, delle osservazioni molto precise nell'ambito del procedimento VIA in cui venivano argomentate tutte le ragioni della contrarietà al progetto. Nell'attesa che il procedimento si concluda, ho ritenuto opportuno, anche fronte delle notizie emerse nei giorni scorsi, sollecitare e sensibilizzare nuovamente il Governo su questo punto."

Per questi motivi, l’on. Elisa Mariano chiede ai rispettivi Ministri di sapere se effettivamente corrisponda al vero, come riferito dal quotidiano locale, che l'iter amministrativo relativo al rilascio della concessione demaniale marittima continui a fare il suo corso; e – in caso positivo - se non si ritenga opportuno attendere l'esito della VIA prima di procedere con l'iter amministrativo relativo alle autorizzazioni richieste da ‘T&G Energie Rinnovabili’. Ed infine, quali misure intendano assumere i Ministri in oggetto per evitare che l’iter del Progetto di parco eolico offshore sia definitivamente accolto, per la sostanziale opposizione dell’opinione pubblica, per il contesto nel quale viene a cadere, per l’assenza di condizioni idonee, per le evidenti forzature in esso contenute e per i danni irreversibili all’ambiente”.

Roma, 6 marzo 2014





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