La M: quando la volpe non arriva all'uva, dice che è acerba

Questa è una delle più belle storie d'amore degli ultimi anni ma vi diciamo subito che il finale é ancora tutto da scrivere.

 

Tutti conoscono la passione politica che ha legato per tanto tempo Toni Matarrelli con Nichi Vendola ma ad un certo punto qualcosa si è rotto e la causa è stata proprio il Pd. Era il 2013 quando l'ex onorevole mostrò attenzione verso quelle primarie che videro sfidarsi Renzi, Cuperlo e Civati, facendo votare i suoi sodali per Pippo Civati. Ovviamente lui non si presentò.

Ma il vero strappo con il primo amore Vendola si consumò il 27 aprile del 2015.

Infatti l'ex onorevole decide di votare l'Italicum, la legge elettorale di Renzi che poi verrà dichiarata incostituzionale dalla Corte Costituzionale.

Un voto opposto a quello del suo partito e a sostegno del tanto odiato Pd renziano. La rottura politica tra Vendola e Matarrelli era inevitabile.

Il nuovo amore Pd non dava le risposte che cercava ma il buon onorevole è un combattente e allora ci riprovò. Con Michele Emiliano. Prima sostenendolo fortemente alle primarie per decidere chi sarebbe stato il candidato alle regionali (il candidato di Vendola era Stefano) e poi sostenendolo alle primarie del PD del 2017 tra Renzi, Orlando e lo stesso Emiliano.

Addirittura andarono a votare molti assessori e molti consiglieri della precedente maggioranza, oggi tutti candidati con Toni Matarrelli.

Se ora accusano il Pd di inciucio non è per cattiveria ma solo per gelosia. Perché l'amore sa essere irrazionale ed è facile prendere abbagli quando si perde di lucidità. E non hanno torto quando dicono che se la volpe non arriva all'uva, probabilmente dirà che è acerba.

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