Dal salotto dorato (di Spillo)

Dal salotto stellato,

 

nel ruolo di inquisitore,

ha di nuovo tuonato 

il leggendario senatore.

Peste per i professionisti

di una decrepita visione,

a suo dire protagonisti

di divani e poltrone!

Di una politica giocata

dalla solita conserteria

in grande ammucchiata

all’interno di un’osteria

Tuona. È finita la festa!

E nel general stupore,

con lunga lancia in resta,

si scaglia veemente il senatore.

Scende in singolar tenzone,

dal suo salotto dorato,

contro le promesse di poltrone

e divani a buon mercato.

Ma invisibile al cittadino,

nell’urna è fiaccato e,

rimuginando il poverino,

ritorna all’antico stato.

(Spillo)

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