Vitalizi e privilegi militari, uno scandalo che la campagna anti-casta ignora di Mao Valpiana Presidente nazionale del Movimento Nonviolento

Ci è stato segnalato il Blog di Mao Valpiana. Pubblichiamo quanto elencato a proposito di altri vitalizi e giriamo la questione al parlamentare On. Giovanni Luca Aresta di fresca nomina nella Commissione Difesa e vice-capogruppo del Movimento Cinque stelle nella stessa Commissione.

Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa ed eventualmente se ci sono ipotetici progetti anche su questi vitalizi.

 

Quella contro i vitalizi ai parlamentari è la battaglia più facile che ci sia: consenso sicuro al 99,99%. Dopo anni e anni di martellante campagna "contro la casta" (ma in realtà contro la politica) fatta dal pornogiornalismo, il popolo televisivo si è convinto che sono dei "privilegi rubati". Che poi sia una materia complessa, che lo stato di diritto non preveda leggi e provvedimenti punitivi retroattivi, che le "indennità differite" (questo il vero nome) non siano assimilabili alle pensioni, e che l'istituto avesse delle ragioni e fosse legittimo, poco importa; l'importante è assicurarsi lo scalpo degli ex parlamentari come "simbolo", per "dare un segnale" (ma è accettabile che le istituzioni siano ridotte a strumenti di propaganda?).

Comunque sia, se i vitalizi sono da abolire oppure no, lo deciderà la Corte Costituzionale che verrà investita del problema, e dirà finalmente una parola definitiva (piaccia o no, le regole sono queste).

Ciò che voglio far notare è che mentre tutti, spesso con la bava alla bocca, se la prendono con i vitalizi politici (cifra da risparmiare, meno di 40 milioni di euro), a nessuno dei "giustizialisti" è mai venuto in mente di contestare, o almeno chiedere chiarezza, su un altro tipo di vitalizi, quelli dei militari (forse perché la casta degli ex parlamentari è un facilissimo bersaglio, mentre per colpire i militari ci vuole coraggio?).

Ecco qui qualche cifra, se al Ministero del Lavoro e degli Interni avessero voglia di alzare veramente la testa e farsi dei nemici importanti:

1- Nel mondo militare italiano abbiamo più comandanti che comandati (87mila tra ufficiali e sottufficiali, 83mila tra graduati e truppa): circa 6,5 miliardi di soli stipendi. Agli alti ufficiali, per ridurne il numero esorbitante, viene garantito uno scivolo d'uscita grazie al quale essi vengono esonerati dal lavoro continuando però a percepire lo stipendio per i successivi 7 anni, anticipandone l'accesso a 53 anni e abolendo l'obbligo di aver maturato i requisiti per la pensione anticipata.

2- Il recente riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle forze armate prevede aumenti retributivi generalizzati per 400 milioni di euro ogni anno, di cui beneficeranno in particolare i circa diecimila ufficiali superiori promossi per decreto da "direttivi" sottoposti a contratto pubblico a "dirigenti" con tutti gli aumenti automatici previsti per le carriere dirigenziali.

3- Gli ufficiali con 13 anni di servizio percepiscono lo stipendio del colonnello, pur non essendolo, e con 23 anni quello di generale di brigata, pur non essendolo. Con 15 anni di servizio percepiscono l'intero trattamento economico di colonnello, e con 25 anni quello di generale di brigata.

4- Tutti gli ufficiali superiori (anche maggiori e tenenti colonnello) sono promossi dirigenti (come colonnelli e generali) con aumenti automatici propri delle carriere dirigenziali.

5- Ma è il capitolo "pensioni", cioè i vitalizi militari, quello più scandaloso:

- maturazione anticipata della pensione di anzianità: a 57 anni e 7 mesi con 35 anni di contributi invece che a 61 e 7 mesi come gli altri dipendenti pubblici;

- maturazione anticipata della pensione di vecchiaia: a 60 anni e 7 mesi invece che a 66 anni e 7 mesi come gli altri dipendenti pubblici;

- indennità di ausiliaria per i primi 5 anni di pensione (50% della differenza tra ultimo stipendio e pensione stessa) e maggiorazione della pensione ordinaria in quanto calcolata considerando come retribuzioni anche quanto percepito in ausiliaria;

- per percettori di indennità di volo e/o di aeronavigazione: maggiorazione calcolata sulla base del numero di anni in cui è stata percepita tale indennità;

- per gli ufficiali laureati: riconoscimento d'ufficio di 6 anni di laurea (dati tratti da Mil€x, Osservatorio sulle spese militari italiane).

Ce ne sarebbe da divertirsi. Ma la battaglia contro i privilegi militari è rischiosa e richiede impegno. Meglio continuare a vincere facile con immigrati, rom ed ex parlamentari.

 

 

Questa la Commissione difesa di cui fa parte il nostro concittadino Giovanni Luca Aresta.

M5s Francesco D’Uva, il questore a Montecitorio, Gregorio Fontana (FI) e l’ex ministro allo Sport, Luca Lotti. Per il Movimento 5 stelle ci saranno Giovanni Luca Aresta, Emanuela Corda, Matteo Dall’Osso, Antonio Del Monaco, Francesco D’Uva, Alessandra Ermellino, Luca Frusone, Davide Galantino, Marianna Iorio, Luigi Iovino, Rosa Menga, Gianluca Rizzo, Roberto Rossini, Giovanni Russo, Roberto Traversi. Per la Lega: Daniele Belotti, Marica Fantuz, Domenico Furgiuele, Riccardo Augusto Marchetti, Luca Rodolfo Paolini, Lino Pettazzi e Francesco Zicchieri. Rappresenteranno il Pd: Michele Bordo, Enrico Borghi, Nicola Carè, Alberto Losacco, Luca Lotti, Alberto Pagani e Ettore Rosato. E ancora, per Forza Italia: Dario Bond, Marta Antonia Fascina, Gregorio Fontana, Matteo Perego di Cremnago, Elisabetta Ripani, Matilde Siracusano, Maria Tripodi e Elio Vito. Per Fratelli d’Italia Salvatore Deidda e Wanda Ferro. Infine per Leu Erasmo Palazzotto, mentre per il Misto Renzo Tondo (NcI).

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