ProgettiAmo Mesagne e Meetup 5 stelle: inaugurazione Ospedale di comunità: Trionfalismi preelettorali

E’ stato inaugurato, dunque, in “pompa magna”, all’interno di quello che fu il “San Camillo De Lellis”, il cosiddetto “Ospedale di Comunità”.

Tale struttura dovrebbe fare da ponte tra i servizi territoriali e l’ospedale di riferimento, per tutte quelle persone che non hanno necessità di essere ricoverate in reparti per acuti, ma bisognosi di un’assistenza sanitaria preparatoria a quella domiciliare. Il punto è che l’implementazione di questo servizio può avere un suo senso se  si inserisce in un contesto virtuoso, ossia in un sistema sanitario capace di rispondere con efficacia alla domanda di salute proveniente dall’utenza territoriale. Come tutti sanno, invece, la nostra provincia – complice l’incapacità dei rappresentanti politici locali di difendere gli interessi del proprio territorio - è quella che presenta le maggiori criticità in termini di offerta sanitaria: la media dei posti letto ogni mille abitanti si attesta intorno ai 2,6,  dato scandaloso  che si pone molto al di sotto della media nazionale(3,7) e regionale(3,4);la rete dell’urgenza/emergenza presenta grossi deficit gestionali, basti solo pensare ai notevoli disagi arrecati all’utenza dal Pronto Soccorso del Perrino, quasi sempre congestionato; sono carenti alcuni servizi essenziali (centri dialisi, centri di prevenzione della salute); abbiamo liste d’attesa interminabili, ed infine l’assistenza domiciliare, invece di essere incrementata, viene inopinatamente tagliata determinando il mancato mantenimento dei livelli essenziali  di assistenza(LEA).

Dal quadro sconfortante che emerge, appare evidente che l’ospedale di comunità non rappresenta  la principale priorità per il nostro territorio. Tale struttura, inoltre, corre il rischio di essere utilizzata “impropriamente”, ad esempio per delocalizzare  pazienti geriatrici non ancora stabilizzati, che non trovano posto nelle unità operative per acuti(visto il deficit di posti letto sopra descritto); in questi casi il trasferimento comporterebbe una riduzione della qualità delle cure(l’assistenza infatti negli ospedali di comunità si limita a visite generali ed esami di laboratorio), con conseguenze negative per il paziente; oppure per “parcheggiare” un paziente in stato di indigenza in attesa di essere allocato in una RSA; peraltro l’esiguità dei posti assegnati a Mesagne(si pensi 12 miseri posti letto all’interno di un bacino potenziale di 60.000 abitanti, quelli del distretto socio sanitario), che dovrebbero essere gestiti dai medici di base, potrebbe determinare una corsa “all’accaparramento” del posto letto di comodo.

Siamo dunque sdegnati da questi inopportuni toni trionfalistici, tesi a far credere all’opinione pubblica, anche per evidenti motivi elettorali, che si sta realizzando un nuovo e virtuoso modello sanitario, in realtà si cerca di distogliere l’attenzione riguardo al clamoroso fallimento delle politiche sanitarie locali e regionali,  a firma Molfetta, Vizzino, Matarrelli ed Emiliano!

Il coordinatore di Progettiamo Mesagne                        per il Meetup Mesagne 5 Stelle

        Antonio Calabrese                                                               Angelo Josè Pacciolla

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