Cambi di casacca in Parlamento. 502 dall'inizio legislatura.

Non intendiamo dare alcun giudizio in merito a tale fenomeno.

Per questo saranno gli elettori a decidere se nelle elezioni, previste per la prossima primavera, andranno o meno a votare e soprattutto per chi votare. Gradiremmo solo ricordare che l'art. 49 della costituzione italiana langue da molti decenni, praticamente dal '48!

Da inizio legislatura ci sono stati 502 cambi di gruppo. L’esplosione del fenomeno solleva questioni: dalla mancanza di accountability alla rottura del legame elettorale fra cittadini e parlamentari. Bisogna pensare a soluzioni, iniziando con una riforma dei regolamenti di camera e senato.

Come siamo arrivati a 502 cambi di gruppo

Sono passati poco più di 4 anni dalla elezioni politiche del 2013. In 51 mesi di legislatura ci sono stati 502 cambi di gruppo, circa 10 al mese . Un giro di valzer infinito che ha coinvolto 324 parlamentari, il 34,11% dell’aula. Negli ultimi giorni 4 cambi di casacca hanno ulteriormente movimentato l’aula.

Al senato Enrico Piccinelli e Domenico Auricchio hanno lasciato Ala-Scelta civica e sono tornati in Forza Italia. A Palazzo Madama il totale dei cambi sale così a 227 con 133 senatori coinvolti, il 41,56% del senato. Alla camera Salvatore Matarrese e Pierpaolo Vargiu sono usciti da Civici e innovatori per entrare nel gruppo Misto. A Montecitorio salgono a 275 i cambi di gruppi, portati a termine da 191 deputati, il 30,32% dell’aula.

I cambi di gruppo nella XVII legislatura (governi Letta, Renzi e Gentiloni) sono quasi il doppio rispetto a quelli della XVI. Dal 2008 al 2013 (durante i governi Berlusconi e Monti) si erano “fermati” a 261 (165 alla camera e 96 al senato), circa 4,5 al mese. In totale furono coinvolti 180 parlamentari, 120 deputati e 60 senatori.

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