Matarrelli: per la Tap sospendere il progetto ed avviare la discussione.

Nella giornata di oggi ho posto, unitamente ai miei colleghi del gruppo parlamentare di SEL, la “questione sospensiva” del progetto del gasdotto “Trans Adriatic Pipeline” (TAP). Il partito che rappresento, infatti, è fermamente contrario alla ratifica del trattato sotteso al progetto, almeno in attesa che si ottengano le dovute autorizzazioni.

 

Il TAP in buona sostanza prevede il trasporto di gas naturale dal territorio azero verso l'Europa, giungendo ad attraversare il mar Adriatico fino alla costa meridionale della Puglia nella provincia di Lecce, mediante una imponente condotta in acciaio lunga circa 800 km. 
Per la parte italiana, è prevista la realizzazione di una condotta offshore lunga circa 45 km, dal limite delle acque italiane alla costa, e una condotta onshore lunga circa 5 km, dalla costa al terminale di ricezione, depressurizzazione e misura fiscale (PRT) nel comune di Melendugno, dal quale presumibilmente avverrà il collegamento alla rete nazionale di metanodotti SNAM sito in Mesagne, opera della quale, a quanto ci è dato di sapere, ad oggi non esistono neppure indicazioni precise.
Abbiamo ritenuto urgente l'ottenimento di tale sospensiva, e precisamente dell'esame del procedimento in attesa del parere del comitato regionale di VIA della Puglia, nonché del provvedimento obbligatorio e vincolante del Ministero dell'Ambiente, ai sensi della normativa vigente, che conclude la fase di valutazione del processo di VIA, per aver rintracciato una fitta serie di gravi problematiche sottese alla questione. Sono emerse infatti gravi contraddizioni quanto alla strategicità del progetto, presentato come fondamentale per l'approvvigionamento del Paese mentre, a fronte di un consumo annuo di circa 78 miliardi di metri cubi, nella rete nazionale circolano già 117 miliardi di metri cubi. 
Anche la bozza di progetto presentato alla Regione Puglia appare reticente o insoddisfacente, soprattutto quando non vengono adeguatamente chiarite alcune importanti soluzioni tecniche, o quando è elusa la questione della necessità di ulteriori interventi infrastrutturali, dalle forti conseguenze sull'assetto paesaggistico, ambientale ed economico.
Ma c'è dell'altro: l'Italia, che fornirà il territorio e le infrastrutture per il passaggio del gas, dovrà subire una esplicita prescrizione contenuta nell'accordo, secondo cui sarà tenuta ad adottare ogni provvedimento atto a facilitare la realizzazione del progetto, compresa la concessione di tutte le autorizzazioni necessarie senza irragionevoli ritardi o restrizioni, rischiando così di non rispettare la normativa italiana e comunitaria in materia ambientale, sanitaria e di sicurezza sul lavoro.
Non ultimo il nodo per cui il gasdotto TAP, durante tutto il suo tracciato, attraverserà aree sensibili dal punto di vista paesaggistico e naturalistico e, pur passando in aree periurbane, lambirà aree private residenziali e produttive (abitazioni, masserie, strutture turistiche, attività della produzione agroalimentare). Su tutto grava infine la riflessione per cui le comunità interessate non sono state coinvolte nel processo autorizzativo, come prescritto da leggi e regolamenti e come eticamente sarebbe stato opportuno.

COMUNICATO STAMPA TONI MATARRELLI - DEPUTATO SEL

Per offrirti il miglior servizio possibile questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego in conformità della nostra Cookie Policy.