Zizza: “Troppi aspetti trascurati, si mette a rischio la salute dei cittadini”

In Senato il provvedimento sulla rete per le agenzie ambientali. 

 

“Per avere un sistema organico ed efficace della rete delle agenzie per l’ambiente su tutto il territorio nazionale è necessario individuare le modalità di reperimento di risorse” così il senatore dei Conservatori e Riformisti, Vittorio Zizza, in Senato ieri durante la dichiarazione di voto sul provvedimento che mette in rete le agenzie per la tutela ambientale.

Il senatore dei Cor, vice Presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Beni Ambientali, ha sollevato una serie di criticità che non consentono di mettere in atto una corretta riorganizzazione del sistema delle agenzie ambientali. Agenzie ambientali il cui ruolo è particolarmente strategico in regioni come la Puglia dove la presenza delle industrie necessita di continuo monitoraggio e dove il nodo dell’ inquinamento, tanto atmosferico quanto quello delle falde, rappresenta una vera e propria emergenza.

“Una corretta riorganizzazione avrebbe avuto bisogno di risorse, risorse che avrebbero permesso di disporre di una struttura in grado di integrare le competenze dei vari enti in esso confluiti e capace di dare risposte al Paese- ha sottolineato Zizza- Su questo punto la maggioranza non ha fatto abbastanza e bisogna correggere il tiro nell'interesse dei cittadini, della loro salute e dell'ambiente”.

Queste in sintesi i punti sollevati all’attenzione della Commissione:

1)      Il provvedimento non risolverà il problema centrale del coordinamento fra l’agenzia e tutti gli altri enti che oggi sono istituzionalmente impiegati nella ricerca e protezione ambientale.

2)      Il nuovo sistema non potrà portare ad una maggiore integrazione delle informazioni e soprattutto dei dati al fine di prevenire deturpazioni dell’ambiente.

3)      Non vengono definite le condizioni grazie alle quali l’agenzia nazionale potrà essere parte attiva negli interventi per la mitigazione del dissesto idrogeologico.

4)      A mero titolo informativo si segnala che Nel 2016 l'Italia comincerà a pagare "salate sanzioni" all'Europa per i "gravi ritardi nel rispetto della direttiva comunitaria che prevede da oltre dieci anni la messa a norma dei sistemi fognari e depurativi". Non lo dice l'opposizione ma Mauro Grassi, responsabile della Struttura di Palazzo Chigi #italiasicura che si occupa di sviluppo delle infrastrutture idriche e di dissesto idrogeologico, affermando che il 15 dicembre scorso la Commissione europea ha comunicato al Governo che nei prossimi mesi proporrà alla Corte di giustizia europea l'importo delle sanzioni. Grassi rileva che "gli investimenti necessari a scongiurare le stesse sanzioni stentano a decollare" e che occorrono sia aumenti tariffari sia la completa attuazione della normativa sulla governance del settore idrico per evitare di disperdere risorse con interventi frammentati.

5)      La situazione italiana sul trattamento delle acque reflue è da terzo mondo. Il problema riguarda i sistemi fognari e depurativi di 1.025 agglomerati, ossia di 2.500 comuni, e secondo una stima potrebbe portarci a dover sborsare una cifra complessiva di circa mezzo miliardo di euro l'anno dal 2016 e fino al completamento delle opere, per il mancato rispetto della direttiva Ue.

6)      Il provvedimento non chiarisce neanche l'aspetto legato al coordinamento sia fra l'agenzia nazionale e le guardie ambientali, che in molte regioni hanno assunto le funzioni delle vecchie polizie municipali, e sia fra la sezione dei carabinieri e soprattutto non ci dice dove verranno fatti confluire i militari del corpo forestale.

7)      Sarebbe stato auspicabile che la maggioranza avesse precisato le modalità con le quali l’istituzione dell’agenzia consentirà una riduzione delle ecomafie. Fenomeno in crescita nel nostro Paese, nel 2014 gli ultimi dati disponibili ci dicono che i reati accertati sono 29.293 per un giro d’affari pari a 22 miliardi di euro.

“La maggioranza, invece di osare e tentare di andare oltre per cambiare veramente le cose, rimane sempre un passo indietro, sprecando delle grandi occasioni- ha concluso Zizza - Purtroppo, alla luce dei fatti appena descritti, non posso dare il mio parere favorevole a questo provvedimento ma come gruppo di Conservatori e Riformisti ci asterremo”.

Ufficio stampa

sen. Vittorio Zizza

Vice Presidente Commissione Ambiente, Territorio e Beni Ambientali

Conservatori Riformisti

 

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