Giovani Democratici: “la Cittadella della Ricerca e l’Università meritano investimenti”.

I giovani Democratici della Provincia di Brindisi hanno redatto un documento in merito alle problematiche della Cittadella della Ricerca e dell’Università a Brindisi.

Il Documento, che sotto si riporta integralmente, è stato consegnato al candidato sindaco Nando Marino e al Senatore Salvatore Tomaselli da Antonio Melcore, segretario dei GD Brindisi e candidato del PD Brindisi al Consiglio Comunale di Brindisi, che ha partecipato insieme a loro alla visita presso la cittadella della Ricerca.

Fino a qualche tempo fa, in Brindisi, c’era la presenza contemporanea di due distinti poli universitari. Nel quartiere Casale, la sede staccata dell’Università degli studi di Bari, offriva la possibilità di approfondire studi economici, informatica, fisioterapia e infermieristica, che ora hanno ubicazione presso l’ex Ospedale “Di Summa”. Presso la Cittadella della Ricerca, l’Università del Salento, offriva un ventaglio di scelta che andava dalle scienze politiche e sociali all’ingegneria.

Il sostegno economico a queste sedi veniva dato in maniera distinta da vari enti, i quali pian piano hanno cominciato a sfilarsi, o per necessità economica, o per obbligo giuridico, o per scelta.

Questo ha determinato dapprima la chiusura, ed il trasferimento a Lecce, dei Corsi di Laurea di ambito umanistico offerti dall’Università del Salento, lasciando attivo all’interno della Cittadella della Ricerca, solo il corso in Ingegneria Aerospaziale, ed ora, con il trasferimento di beni e servizi dalle province alle regioni, anche la paventata chiusura di Ingegneria Aerospaziale a causa del mancato rinnovo del servizio di pulizia e portierato.

Immediatamente, alla notizia di questo, la Regione si è dichiarata disponibile a farsi carico delle spese relative a questi servizi, onde garantire la continuazione dell’attività didattica in Ingegneria Aerospaziale a Brindisi.

Tuttavia crediamo che l’impegno preso dalla Regione per sostenere le spese correnti, non sia sufficiente. Crediamo che la Cittadella della Ricerca meriti degli investimenti che la rendano ancor più una risorsa per la comunità e non solo una voce da mantenere in bilancio per assecondare i campanilismi locali.

Come Giovani Democratici abbiamo sempre sostenuto una razionalizzazione dell’offerta universitaria, che tante volte, anche nella nostra regione, offre corsi di laurea simili, se non identici, in sedi distanti poche decine di km. Questo secondo noi costituisce un aggravio notevole in termini economici, che potrebbe essere utilizzato per i servizi di mobilità e di diritto allo studio, consentendo, a parità di confort, di frequentare una sede centrale, beneficiando della possibilità di maggior interscambio con altri studenti, di servizi più avanzati in termini di biblioteche, di una più agevole comunicazione con docenti e segreterie.

Allo stesso tempo, però, riconosciamo l’importanza di realizzare sinergie fra i mondi della formazione e del lavoro. La presenza di un centro di formazione orientato alle specificità del territorio consente alle aziende di trovare in loco quel capitale umano necessario alla prosecuzione ed alla crescita delle proprie attività, consente di attivare quel fermento creativo ed intellettuale che è indiscutibilmente il substrato su cui si crea la possibilità di fare innovazione, di realizzare parntership che accrescano il bagaglio di conocenza dei discenti e che permettano alle aziende di affrontare progetti che da sole non potrebbero fare.

Poiché, inoltre, siamo ancora seduti fra i banchi, ci sentiamo di riportare le esigenze tipiche degli studenti, che ci guidano nella scelta della sede in cui studiare e che permettono di trasformare un quinquennio di formazione in un’esperienza piacevole, che volentieri ricorderemo anche fra molti anni.

E’ essenziale, perché una sede universitaria funzioni, che sia accessibile comodamente anche da chi non è automunito, dunque che ci sia un servizio di treni e/o bus efficiente, che possibilmente eviti di fare cambi e prendere coincidenze fra più mezzi e che abbia una tariffa agevolata per gli studenti. Fondamentale è inoltre la possibilità di alloggiare nei pressi del polo universitario, consentendo di velocizzare ulteriormente gli spostamenti.

Oltre questo, è necessario rendere l’Università un luogo piacevole da vivere, fornendo agli studenti adeguati spazi studio, permettendo di studiare insieme ed affinando la cosiddetta abilità di “team-working” spesso ricercata dai reclutatori aziendali.

A questo si aggiunge l’importanza del creare un ambiente vitale, dove ci si possa incontrare e confrontare con numerosi pari età aventi provienenza ed interessi differenti, rendendo piacevole e divertente la condivisione del percorso universitario.

Alla luce di tutto ciò, non possiamo non sottolineare come la Cittadella della Ricerca non offra i servizi finora descritti.

Essa è infatti di difficile collegamento, vi è stata una riduzione dei servizi bar e mensa e non offre più alloggi per studenti, non è inoltre un polo partecipato come meriterebbe, stante il fatto che vi sia un solo corso di Laurea, tra l’altro piuttosto specialistico.

Ogni euro investito nella Cittadella così com’è, ha il sapore di un euro perso. Bisogna necessariamente ripensare il sistema universitario in Brindisi, investendo affinché questo sia ancor più integrato con il tessuto produttivo locale, ma soprattutto che diventi a misura di studente.

Chiediamo perciò che venga realizzato un intervento che non riguardi solo la prosecuzione dell’attività didattica, ma il completo rilancio e la crescita del Polo Universitario Brindisino. Che ad oggi risulta essere un esempio positivo circa l’interconnessione con la realtà produttiva dell’hinterland, circa la coerenza con l’economia brindisina e circa le sue proficue partnership con le aziende attive in zona.

Vogliamo che siano incrementati i collegamenti, che ad oggi risultano essere scarsi sia dai comuni della provincia che dal capoluogo. In particolar modo deve essere incrementato il numero di corse dalla stazione di Brindisi alla Cittadella della Ricerca.

Vorremmo inoltre che il collegio Adisu venisse riaperto, e che venga concesso in deroga al regolamento regionale (stati le difficoltà di collegamento con la Cittadella) anche ai residenti in provincia di Brindisi la cui distanza casa-università supera i 25 km.

Vorremmo inoltre che fossero realizzati degli alloggi da concedere in locazione a studenti che non risultano meritevoli delle forme di diritto allo studio concesse dalla Regione Puglia.

Infine, desideremmo che l’intero polo, che ormai vede presente un solo Corso di Laurea, venga reso più attrattivo mediante l’insediamento di altri corsi di Laurea con le medesime caratteristiche di unicità all’interno del territorio regionale o quantomeno della cosiddetta “Terra d’Otranto” e di stretta correlazione con la cultura e le esigenze del territorio. Allo scopo pensiamo ad un corso in Agraria, che curi ancor più il già presente sviluppo dell’enologia e dell’olivicoltura, ad un corso di Ingegneria Navale, completamente assente nella regione con più superficie costiera d’Italia, ad un corso di Economia del Turismo, che sappia promuovere la formazione di professionalità in grado di valorizzare il nostro mare, la nostra storia e la nostra terra.

Antonio Suma, Segretario Provinciale GD Brindisi

Antonio Melcore, Segretario GD Brindisi

Andrea di Bari, Segretario GD Fasano

Rosalinda Giannotti, Segretario GD Ostuni

Cosmery D’Errico, Segretario GD Latiano

Vittorio Licitra, Segretario GD San Pietro Vernotico

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