Palma Librato su Facebook si sfoga a proposito del "solar cooling" e dell'articolo su "Il Fatto Quotidiano".

Ore 9.30 ricevo un messaggio con questo link da una mia amica che vive fuori e mi dice: "sei sul Fattoquotodiano per quella tua lotta ...".

Sono ad un corso a Roma, leggo, lo rileggo, sensazioni contrastanti, titolaccio, il mio nome... Rivedo i miei mesi di verifiche, di azioni, di domande, di indignazione sempre più profonda verso un'opera che ho trovato già realizzata quando mi sono insediata e che rappresenta per me l'emblema del fallimento dell'opera pubblica per aver sbeffeggiato un monumento, per esser forse l'autrice di danni al solaio della Sala Consiliare, perché l'altro giorno è fuoriuscito vapore, perché qualcuno mi ha gridato in faccia perché io mando troppe mail in cui con toni assertivi chiedo conto del perché non funziona l'impianto, se è lui che crea danni, cosa comporta la sua rimessa in esercizio immediata o la sua immediata rimozione, in cui chiedo pareri e relazioni entro 15 giorni e arrivano dopo mesi...sono mail scritte con il sudore di chi vuole dare un senso alla propria missione.

Sarà il mio pallino, sarà che sono visionaria, ma trattandosi di un luogo di lavoro (che deve essere sicuro) di un bene monumentale oggi sono molto triste, ma la tristezza non offuscherà la mia indignazione e la forza di andare fino in fondo, conoscere le cause e avere certezza sulla rimozione e montaggio altrove affinché oltre il danno non ci sia la beffa di dover restituire soldi pubblici. I soldi pubblici non si possono trattare così.

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