‪#‎unionicivili appello dei giuristi, "stepchild adoption" garanzia minima per protezione dei minori.

Più di duecentocinquanta giuristi tra professori universitari, magistrati e avvocati,

fra cui molti dei più prestigiosi giuristi italiani ed un pezzo della magistratura associata, scendono in campo per sollecitare il Parlamento ad approvare il ddl sulle unioni civili, sottolineando la necessità di assicurare "un trattamento giuridico omogeneo" al matrimonio e di prevedere la "stepchild adoption", indicata come la "garanzia minima" a protezione dei minori. Il documento promosso da Articolo29, è stato firmato già da più di 250 tra docenti, magistrati e avvocati. Tra le adesioni alcuni dei più autorevoli giuristi italiani, fra cui il preside delle Facoltà di Giurisprudenza di Milano Nerina Boschiero, giuristi come Paolo Ridola, Paolo Zatti, Salvatore Patti, Roberto Romboli, Emilio Dolcini, Gilda Ferrando, Giulia Rossolillo, Vladimiro Zagrebelsky (già giudice della Corte europea dei diritti umani), Stefania Bariatti, Alfredo Galasso, Gaetano Azzariti, il filosofo del diritto Luigi Ferrajoli. Fra i firmatari anche Magistratura Democratica e magistrati come l'ex procuratore della Repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati, Gabriella Luccioli, ex presidente della sezione di Cassazione competente per la famiglia, i minori e le adozioni, l'ex presidente del Tribunale per i minorenni di Roma Carmela Cavallo, l'attuale presidente del Tribunale per i minorenni di Bologna Giuseppe Spadaro, Elena Paciotti, presidente della Fondazione Basso, Livio Pepino, oggi direttore delle Edizioni Gruppo Abele, oltre a vari presidenti di tribunale, di sezioni famiglia di tribunale e Corte d'Appello, giudici di Cassazione e giudici di merito, molti assai conosciuti per le specifiche competenze in materia di minori e famiglia. Numerosi gli avvocati, fra cui la stessa Camera Minorile di Milano, che continuano ad aderire in queste ore mentre l'appello sta ancora girando nelle liste delle associazioni. Si tratta di una iniziativa intitolata "unioni gay: i bambini innanzitutto", promossa dal portale di studi giuridici Articolo29 in vista della discussione che inizierà il 26 gennaio in Senato sulla legge sulle unioni civili. Una legge che l'Italia è chiamata ad approvare con "la massima sollecitudine", dopo essere stata condannata dalla Corte europea dei diritti umani con la sentenza del 21 luglio 2015. Una legge che dovrà assicurare, si sottolinea nell'appello, un trattamento omogeneo rispetto al matrimonio, poiché ogni disparità esporrebbe la legge a nuove eccezioni di illegittimità costituzionale e che, soprattutto, non potrà non occuparsi dei minori, introducendo la cd. "stepchild adoption".

"Queste bambine e questi bambini esistono" - si legge nell'appello - e il riconoscimento giuridico della relazione anche nei confronti dell'altro genitore assicura "al bambino i diritti di cura, di mantenimento, ereditari ed evita conseguenze drammatiche in caso di separazione o intervenuta incapacità o morte del genitore biologico". Ecco perché - si sottolinea nel documento - il Parlamento non può "voltarsi dall'altra parte". "La scelta più ragionevole e giuridicamente corretta - continuano i giuristi - consiste nel consentire ai giudici di valutare caso per caso se l'adozione da parte del partner assicuri la migliore protezione dell'interesse superiore dei figli di genitori omosessuali". E d'altronde - si ricorda nell'appello - "la stepchild adoption in forma analoga a quella prefigurata nel ddl in discussione è prevista da anni nella legge tedesca; mentre alcuni dei maggiori Paesi europei (Regno unito, Francia, Spagna) già ammettono l'adozione piena e legittimante". Nell'appello i docenti, giudici e avvocati chiedono espressamente al Parlamento di respingere un inedito "affidamento in casi particolari", di recente proposto da alcuni senatori, "perché del tutto inadeguato alla protezione dei bambini, che non possono restare in balia di status precari e revocabili, ma che, al contrario, necessitano di stabilità giuridica, di genitori che abbiano responsabilità nella cura, nell'educazione e nel mantenimento sino alla maggiore età ed oltre". "Così come va respinta con forza l'ipotesi di una legge sulle unioni civili che oggi regoli soltanto le relazioni tra gli adulti, perché ciò significherebbe - concludono i firmatari - l'ennesimo rinvio che ancora una volta lascerebbe senza protezione proprio i soggetti più deboli, i bambini".

Roma, 12 gen. (askanews) -

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