Campana: sulle unioni civili nessun passo indietro

“Il confronto all’interno ma anche al di fuori del Pd con le forze che hanno sostenuto da subito questa legge ha portato a modifiche secondo me migliorative”,

“sono certa che il Paese abbia bisogno di questa legge e che il Parlamento sceglierà di guardare alla vita delle persone e non alla tattica politica”, “per evitare che il testo si impantani al Senato in una seconda lettura abbiamo deciso di portarlo alla Camera senza modifiche”, “io comunque farò in modo di discutere il testo fino all’ultimo, perché sia largamente condiviso anche da Ncd. Ma c’è un livello minimo di tutela dei diritti al di sotto del quale non si può scendere”.

Lo afferma Micaela Campana, responsabile diritti del Pd, in una intervista all’Unità, nella quale fa il punto sul testo sulle Unioni civili che arriverà in aula in Senato il 26 gennaio.

L’articolo 5 con la stepchild adoption potrebbe saltare? “C’è un accordo sulla stragrande maggioranza del testo, sull’adozione si chiede sia da parte di alcune forze politiche sia da una minoranza del Pd un supplemento di riflessione. Che però non significa stralcio, mai deciso anche perché c’è già un’indicazione, che è quella nel programma del segretario che ha vinto il congresso.

Io personalmente credo che l’adozione del figlio del partner vada nella direzione della giurisprudenza europea e italiana, ovvero verso la tutela dei diritti dei minori: non di quelli di genitori che vogliono un figlio, ma di bambini verso cui le coppie omosessuali hanno dei doveri”, “ricordo poi che la stepchild adoption non è un’adozione piena, cioè nei confronti di terzi: quest’ultima continua a essere possibile solo per le coppie eterosessuali”.

Quindi sottolinea: “Ricordo a tutti che l’Italia è stata condannata dalla Corte europea per i diritti dell’uomo e che siamo gli ultimi tra i paesi occidentali a legiferare sulle Unioni civili. Questo è un tema poi che non riguarda l’azione di governo ma è di competenza parlamentare, non a caso il testo base in commissione Giustizia è stato votato da una maggioranza diversa da quella di governo e cioè da Pd, M5S, Psi, ex M5s, gruppo Misto che comprende Sel”.

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