Il discorso di presentazione alla città di Emilio Guarini.

Consentitemi, prima di questo mio intervento, di rivolgere un caloroso saluto a tutti. A voi qui in sala ed a quelli che pazientemente si sono sistemati fuori. Vi abbraccio tutti. Anche quelli che sono qui per curiosità, ed anche quelli (molto pochi per la verità) che si rodono a vedere questa partecipazione e questo entusiasmo.

 

Vi devo parlare della mia candidatura, della coalizione “noi insieme. adesso” e del programma. Che speranze ho di essere ascoltato benevolmente da voi?! Nessuna. Vi direte: un altro predicatore come gli altri e che dice le stesse cose degli altri. E chiuderete l’audio. E magari mi manderete a quel paese!! No? No. Riavvolgiamo il nastro: Io vi parlerò del nostro progetto e sono sicuro che tra voi ci sono tanti, ma proprio tanti, che sapranno e vorranno comprendere quanto sia valido e quale è la differenza sostanziale rispetto agli altri.

Allora. Ho parlato di entusiasmo. Oggi è il momento di lasciare momentaneamente da parte la nostra buona abitudine di studiare ed approfondire le questioni. Oggi è tempo di diffondere entusiasmo, convincendo i nostri concittadini che c’è una speranza per riportare la situazione economica e sociale della nostra città a livelli più adeguati in termini di dignità e benessere. E questa speranza è la nostra proposta.

Ho detto “convincendo i nostri concittadini”. Oggi, siamo tutti irritati per il grave stato di disagio, a prescindere se lo percepiamo come congiunturale o strutturale. E quello che è peggio, è che tale irritazione si sta trasformando in rassegnazione e quindi in distacco dalla politica. D’altra parte, i segnali che si danno rafforzano lo sconforto del cittadino. Se persone e soggetti politici che sono presenti da venti anni nell’amministrazione della nostra città in tutti i ruoli, di maggioranza, di opposizione, di assessore, di candidato sindaco, si ripresentano nel segno del cambiamento, che sensazione danno al cittadino?! Possono anche essere brave persone e bravi professionisti ( e lo sono), e magari essere animati anche da buone intenzioni, ma come possono far credere che ci sarà un cambiamento radicale o una riprogettazione, se non sono stati capaci di assicurarlo in venti anni, o come amministratori o come sostenitori politici di giunte di amici e compagni di partito?!

Amici cari, non deve cambiare semplicemente l’Amministrazione! Deve cambiare la mentalità con cui si governa la città! E quindi diciamocelo chiaramente: cominciamo a cambiare le persone. Non è una garanzia di successo, ma è più facile che questo cambiamento venga assicurato.

Se noi pensiamo di governare gestendo, seppure onestamente, la normale amministrazione, noi condanniamo questa città ad inseguire gli eventi, ad improvvisare requisiti e soluzioni, magari per arrivare in tempo ai bandi regionali ed europei. E la conseguenza è che i fondi sono sempre pochi e le realizzazioni sono disarticolate e non trovano il loro giusto utilizzo. La normale amministrazione va ovviamente gestita, ma bisogna guardare oltre l’orizzonte e curare con la massima cura ed impegno tutte e tre le fasi che caratterizzano una lungimirante ed efficace organizzazione di un Ente Locale: la programmazione, la direzione ed il controllo. Noi crediamo in questo, e questo faremo.

La programmazione è probabilmente la fase più qualificante dell’azione politica. Noi dedicheremo alla pianificazione il massimo tempo possibile, principalmente nella primissima fase della consigliatura, sfruttando le idee, le intenzioni, gli impegni ed anche l’entusiasmo mostrato nella campagna elettorale. E questo significa che dedicheremo il massimo tempo possibile allo studio, all’approfondimento, ma soprattutto al confronto con le parti sociali, al dialogo continuativo con le associazioni e con gli operatori interessati, in modo da pervenire alla stesura di un piano di sviluppo per ogni specifico settore, dal quale derivare la programmazione annuale e di medio periodo e la progettazione delle singole imprese che si ritiene di voler e potere realizzare.

La programmazione è la fase più strategica dell’azione politica. E quando i partiti politici riconquisteranno quel ruolo che la Costituzione gli attribuisce e torneranno ad essere principalmente “incubatori di idee”, non avranno difficoltà a comprendere e a dimostrare ai cittadini che il loro compito principale è proprio quello di prepararsi per questa fase, a partire dal giorno dopo delle elezioni e non due-tre mesi prima delle stesse.

Un po’ di autocompiacimento me lo concederete: l’Associazione Civico26 ha fatto proprio questo, e credo di poter dire anche i movimenti politici alleati. Abbiamo guardato avanti, con tanti giovani per una nuova classe dirigente. Ma vorrei cogliere questa occasione per evidenziare a tutti voi, che noi ci siamo sempre posti nel ruolo di una Amministrazione virtuosa pensando a costruire idee, sempre con spirito costruttivo e senza una colpevolizzazione dell’Amministrazione in carica che, a prescindere dai risultati negativi, è sempre una Istituzione e come tale va rispettata. Ed oggi, in campagna elettorale, intendiamo continuare con questo spirito assolutamente costruttivo. Guarderemo avanti. Naturalmente le azioni che intendiamo attuare nel primo periodo di governo, tengono conto dell’esistente e di quanto questa Amministrazione va facendo. Quindi è inevitabile che ne scaturiscano giudizi su quanto viene fatto. Ma questo non deve irritare nessuno perché è e rimane sempre un giudizio politico e non una valutazione su responsabilità personali.

Be, dopo la pianificazione c’è la fase successiva, la direzione, dove tutti pensano di essere bravi e viene percepita come una fonte di “potere”. Noi assicureremo un giusto controllo di gestione. Bisogna esaminare, prima, le implicazioni e gli effetti che il progetto potrà avere (pensiamo alla nostra Villa Comunale) e bisogna stabilire, prima, le soluzioni per la gestione ed il mantenimento della infrastruttura che si va a realizzare (perché non si pensi a come utilizzarla e gestirla, dopo che è stata realizzata), E poi ancora, bisogna definire, prima, compiti e responsabilità degli uffici, ed i tempi per gli interventi. Tutto questo con la massima trasparenza. E questo faremo.  

Dunque ho detto del nostro impegno nella pianificazione e nella direzione. E poi, c’è il controllo, che è una dolente nota. Lo è perché nella mentalità diffusa, il controllo è visto come una cosa negativa, come un’azione repressiva o, ancora peggio, intimidatoria perché ritenuta discrezionale. Non è così e ci impegniamo a non farlo considerare così, né dalle controparti né dai funzionari pubblici. Il controllo è un’azione obbligatoria per la verifica della corretta esecuzione delle opere. Ma è anche un’azione indispensabile per capire con continuità se si sta andando nella giusta direzione, se bisogna apportare correttivi o se bisogna studiare e realizzare condizioni al contorno. Assicureremo, quindi, la massima attenzione alla fase del controllo con assunzione di responsabilità da parte dell’Amministrazione e dei funzionari interessati.

A questo punto credo sia scontato che questa impostazione organizzativa esiga una messa a punto della struttura amministrativa. A prescindere dai superficiali giudizi che si possono dare e che talvolta si danno, la struttura amministrativa del Comune è qualitativamente e quantitativamente ricca. Bisogna ottimizzarla. Ma bisogna farlo partendo dalla definizione, tutti insieme, di quali sono le funzioni necessarie, quali sono i compiti e responsabilità che ciascuna di esse deve svolgere, quali e quante sono le professionalità necessarie. E quindi procedere con la riqualificazione del personale destinato. Questo noi lo faremo con particolare cura, definendo bene e certificando i cicli operativi dei singoli servizi, in modo che ciascun dipendente sappia con chiarezza ciò che l’Amministrazione si aspetta da lui, ciò che deve fare e come lo deve fare.

Care amiche ed amici, avrete notato che non vi ho prioritariamente parlato di interventi che intendiamo assicurare nei singoli settori. Lo farò tra poco, ma sono perfettamente consapevole, e voi sarete d’accordo con me, che siamo buoni tutti a snocciolare belle idee, soprattutto in un periodo come questo di campagna elettorale. Non dico che se fossero qui a fianco a me i miei contendenti Mingolla, Molfetta, Facecchia e DiDonfrancesco direbbero le stesse cose che vi dirò io, ma se si impegnassero, si avvicinerebbero abbastanza. Non vi scandalizzate se vi dico che non è tanto importante quello che si dice di voler fare. E’ importante la credibilità e la fiducia che si attribuisce a chi lo dice. E’ importante capire come si intende fare. Io vi ho prioritariamente detto come intendiamo organizzare il nostro lavoro, perché questo attiene a quel cambio di mentalità con cui si governa e del quale abbiamo assoluto bisogno. Io ho parlato di organizzazione e metodo, che non sono ovviamente sufficienti per un buon governo, ma sono la contromisura più efficace alla grave situazione finanziaria in cui versano i Comuni.

Adesso veniamo alle intenzioni della nostra Coalizione.

Intendiamo procedere parallelamente su alcune direttrici principali.

Sul piano economico, realizzare le migliori condizioni perché si crei lavoro, con particolare riferimento all’agricoltura, all’industria ed al commercio. Contiamo di prendere di petto la situazione della nostra Agricoltura, rivitalizzando la produzione di ogni ettaro di terra possibile.

Sul piano finanziario, assicurare una maggiore equità fiscale ed una riduzione massima possibile dell’imposizione fiscale dei tre tributi previsti dalla IUC - Imposta Unica Comunale, principalmente della TARI. Interverremo sui criteri di definizione della TARI per le famiglie e per le imprese, ma soprattutto interverremo per abbattere la spesa complessiva della gestione dei Rifiuti Solidi Urbani, puntando sulla trasformazione e sul riciclo degli stessi.

Sul piano sociale, rivisitare i servizi sociali e quelli socio sanitari in congiunzione con il Distretto, partendo da una mappatura periodica dei bisogni reali e quindi dalla definizione delle loro priorità, nonché dal soddisfacimento dei bisogni primari (pasto caldo, tetto sicuro, igiene personale), in concorso con le Associazioni e con le Parrocchie. Inoltre, perseguire la massima valorizzazione dell’anziano in ogni situazione possibile.

Sul piano civico, educare la collettività ad una più civile convivenza (parcheggi, passi carrabili, viabilità, rifiuti abbandonati, etc). Impostare, in concorso con una delle maggiori associazioni ambientaliste nazionali, un programma di interventi che caratterizzino Mesagne per la tutela dell’ambiente. Ancora, abbracciare il paradigma dell’innovazione. E poi, combattere la sindrome della raccomandazione.

Sul piano culturale, mettere a sistema i beni archeologici e monumentali presenti nel territorio, in modo da derivarne una gestione integrata ed un’offerta formativa, informativa e turistica di massimo ritorno. Estendere al massimo livello possibile la fruibilità di biblioteche, pinacoteche e teatri, regolarizzando un programma di appuntamenti culturali, cadenzato e periodico. Sostenere l’impegno dei Centri Sportivi Italiani. Ottimizzare il supporto logistico alle associazioni sportive. Incoraggiare l’utilizzo della bicicletta.

Sul piano dei servizi, certificare l’Ente. Organizzare squadre lavori con responsabilità continuativa a tempo pieno degli interventi esterni, primi fra tutti il ripristino del manto stradale e la cura del verde pubblico.

Come opereremo ve l’ho raccontato. Quello che faremo ve l’ho sintetizzato. con chi lo faremo è risultato evidente dagli interventi che mi hanno preceduto, ma ve lo voglio dire io. Abbiamo costituito una coalizione dove il rispetto reciproco è la cosa più importante. Gli amici di Fratelli d’Italia, gli amici di Progettiamo Mesagne e gli amici di Civico26 si sono incontrati a mezza strada e proseguono insieme all’insegna dello slogan della coalizione: Noi insieme. Adesso. Devo dire che a questo straordinario risultato si è giunti anche grazie alla generosità di Antonio Calabrese che come me e forse più di me poteva aspirare al ruolo di primo cittadino. Ma si è giunti anche grazie all’intervento competente ed appassionato del senatore Saccomanno e dell’Avv. Missere, che ringrazio. E non ultimo, si è giunti al risultato grazie all’autorevole intervento diretto del prof. Schittulli che oggi abbiamo il piacere di avere qui con noi. Grazie, professore e grazie per aver accettato il nostro invito.

Bene. Ora mi andrei a sedere volentieri, ma leggo negli occhi di qualcuno di voi laggiù che si chiede: si, dice bene, ma chi è questo?! Quindi lasciate che ve lo dica. E dicendolo a voi lo dica a tutti i cittadini mesagnesi.

Io ho 61 anni. Il mio papà era un artigiano stimato da tanti, e nostro Signore ha pensato bene di portarcelo via quando avevo 7 anni. E nonostante la giovanissima età ho conosciuto in quel periodo le difficoltà di mia madre a portare avanti due figli senza un reddito decente. Difficoltà che oggi interessa tante famiglie della nostra comunità. Poi ho avuto la capacità e la fortuna di entrare in Accademia nella Marina Militare e ci sono rimasto 40 anni soffrendo per la durezza di quella professione e gioendo per le straordinarie opportunità che essa offre. Prima fra tutte la formazione ad alcuni valori ormai desueti: il senso del dovere, della responsabilità, dell’appartenenza. Ho concluso quella carriera con alcuni incarichi prestigiosi e successivamente ho avuto l’opportunità di collaborare con la grande industria quale coordinatore dei programmi satellitari militari, arricchendomi professionalmente e assimilando i criteri organizzativi anche di quel mondo. Oggi ho concluso la mia fase lavorativa ed offro le mie competenze e conoscenze, ed i miei valori, alla nostra città, se i miei concittadini le riterranno utili. Lo faccio con entusiasmo e totale ed esclusivo spirito di servizio. Non ho niente da chiedere alla politica e non ho persone da ringraziare o situazioni da difendere. Offro disinteressatamente il mio servizio, con passione e con fermezza.

E con questo, dichiaro formalmente di rinunciare al compenso previsto per il Sindaco e a dimettermi immediatamente se si dimostrerà un interesse venale personale, mio, di mia mogli e dei miei figli.

Se mi ritenete meritevole di fiducia, sostenetemi. E con me sosterrete il nostro progetto “Noi insieme.Adesso”.

 

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