Mauro Vizzino sulle orme del padre sindacalista ora punta alla Regione (di Giuseppe Florio).

Il 34enne Mauro Vizzino, da due anni sposato con Giselle e padre da pochi mesi di una deliziosa bambina, candidato alle regionali in una delle liste che fanno riferimento a Michele Emiliano, è nuovo alla politica, perlomeno quella dei ruoli pubblici.

Figlio del più noto sindacalista Gino, lavora da 10 anni nel CUP dell'Azienda Sanitaria brindisina e in realtà, anche se forse non lo sa neppure, ha interpretato la fase della sua età adulta in senso politico: al servizio della collettività e pure con impeto generoso. «Sono una persona comune con gli stessi percorsi che hanno caratterizzato la mia generazione», spiega con sincera modestia descrivendosi.

«Certo, ho sempre seguito la vita politica, e non poteva essere altrimenti visto l’impegno di mio padre. Ma non amo il clamore e fatico nell’accettare la visibilità che una candidatura inevitabilmente impone. I meccanismi mediatici che si innescano non sono il mio pane quotidiano. Preferisco essere operativo laddove c’è bisogno. E’ sempre stato così per me. Amo lo sport, in particolare il calcio che ho praticato a livello agonistico. Da buon pugliese non resisto alle tentazioni della nostra meravigliosa cucina». 

Perché allora hai deciso di candidarti? «In molti pensano che la mia candidatura sia un azzardo alla luce di quella che viene definita “inesperienza politica”. Ma bisogna chiedersi, con onestà, cos’è oggi la politica e chi davvero può interpretarne la mutazione. La politica deve coniugare il lungo termine, i progetti che guardano lontano con le risposte immediate alle urgenze che il contesto sociale ed economico impongono. Per farla breve nessuno, in questo momento, può pensare di amministrare se non ha toccato con mano la condizione in cui versa la nostra terra. Solo conoscendola fino in fondo, da dentro, si può pensare di dare un contributo. La filosofia, per il momento, dobbiamo metterla da parte e avere il coraggio di parlare la lingua dei nostri cittadini. Ho deciso di farlo perché conosco perfettamente questa realtà. Lo faccio al fianco di Michele Emiliano, nella lista “Emiliano Sindaco di Puglia”, proprio perché lui rappresenta al meglio questo nuovo approccio politico, al di là di confini ideologici. Si punta, insieme, all’operatività ad ogni livello territoriale». 

Perché l'elettore dovrebbe votarti? «Dare fiducia a Vizzino significa dare fiducia ad una persona che non fa parte del sistema ormai saturo, significa scegliere un portavoce libero e capace di mettersi in ascolto. Non ho mai posto limiti alla mia volontà di rendermi utile: per me non esistono differenze sociali, non sono schiavo delle ideologie a tutti i costi. Adesso servono coraggio, passione, amore sconfinato per questa terra, energia da spendere, versatilità e capacità di rappresentare ogni istanza possibile. E non penso di sbagliare se dico che servono anche il necessario passo indietro e la giusta dose di umiltà .Gli elettori sono sufficientemente furbi per capire la differenza tra chi chiacchiera e chi racconta la verità». 

A quali compiti ritieni di poter assolvere una volta eletto? «A contribuire a migliorare le condizioni di vita dei cittadini. Il fronte è eterogeneo: dalle politiche economiche allo sviluppo di settori strategici come l’agricoltura e il turismo, dagli interventi in ambito sociale alle problematiche del contesto sanitario, dalla valorizzazione dell’esistente alla creazione di nuovi strumenti culturali. Fin qui il quadro generale che tengo nella opportuna considerazione. Ma francamente ciò che mi preme più di ogni altra cosa è non snaturare me stesso, entrando nei panni, non miei, di un politico che parla politichese. Credo che il compito principale di un consigliere regionale sia rappresentare genuinamente il proprio territorio».

Giuseppe Florio

 

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