Presentazione di Diamociunamano (Pi.Gi).

C’era molta gente ieri mattina nell’Auditorium del Castello Normanno Svevo. Probabilmente molto di più di quanto gli stessi organizzatori si aspettassero.

E c’era molta gente al punto tale da riempire corridoio, androne ed un ampio spazio intorno allo stesso Castello. Da molti giorni il gruppo “Diamociunamano” aveva lanciato l’appuntamento invitando la cittadinanza alla presentazione delle liste, del programma ed a rendere ufficiale la candidatura a sindaco di Pompeo Molfetta. Sono stati usati tutti i mezzi di comunicazione dai social network ai comunicati stampa sia per le testate cartacee che per quelle on-line. Il risultato ha confermato che la visione di un immediato futuro legato alla città ed ai problemi del territorio è vivamente sentito e ha messo insieme un centinaio di persona nelle sei liste per impegnarsi per realizzare questo progetto.

L’iniziativa è stata condotta da Antonio Rigliano che gestisce l’Ufficio stampa del gruppo e ne coordina manifestazioni, impegni e comunicati. Ed è stato lui a presentare le sei liste ed a dare voce ai referenti, Vizzino, Carluccio, Zuffianò, Ture, Calò con gran parte dei candidati posizionati sul palco per dare maggiore spazio ai cittadini.

Interessante la parte riguardante il programma. E’ stato un tecnico, tale Alessandro Rubino, figlio del compianto Ferruccio, figura nota in Mesagne nell’ambito delle scuola-guida morto circa venti anni fa, un tecnico che ha girovagato per l’Italia ed all’Estero, a presentare i quattro punti cardini del programma ossia, sviluppo economico, riduzione tasse, lavoro ed occupazione, cultura e centro storico. E gli elementi presentati sono facilmente “cantierabili”, a suo dire, di naturale risoluzione sol che ci sia anche la partecipazione dei cittadini.

Ed alla fine le conclusioni di Pompeo Molfetta che ha scelto nel dialogo un taglio sobrio che, però, ha mostrato un entroterra culturale profondo ed una conoscenza delle condizioni e delle realtà locali in particolare di quelle che interessano le tradizioni e gli usi popolari.

E prima ancora che gli avversari politici, in particolare il Pd, possa rivolgere alcune accuse di corresponsabilità, Molfetta ha chiarito la sua posizione ed ancor di più la sua scelta di campo che non travalica la forza e l’importanza dei partiti politici ma ne sospende, al momento, gli interessi partitici per salvaguardare il futuro dei propri concittadini. Ed il suo parlare è stato ricco di aneddoti, di battute, di detti dialettali che hanno fatto intendere che la sua presenza è la presenza che forse in molti speravano che ci fosse in questa campagna elettorale.

Qualcuno, nell’entusiamo generale ha affermato che si può ottenere la vittoria già al primo turno ma qualche analista ha suggerito di non esagerare perché c’è la possibilità del ritorno alle urne di molti disamorati e tra le altre cose gli avversari ancora non sono scesi nell’arena. Un gesto apprezzabile, condiviso dalla platea è stato il saluto di Pompeo Molfetta per Ninni Mingolla ed un applauso che lo stesso Molfetta ha fatto tributare all’amico che si ritrova avversario in questa campagna elettorale. Regista di tutta la manifestazione, l’on. Tony Matarrelli, confuso tra tutti i candidati che fin dal primo momento è stato non solo testimonial ma consocio di tutta questa operazione.

Pi. Gi.

 

[Ndr.] L'articolo era programmato per ieri ma la risistemazione del sito ha fatto slittare la pubblicazione. Ne chiediamo scusa ai lettori.

Per offrirti il miglior servizio possibile questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego in conformità della nostra Cookie Policy.