I renziani votano solo il simbolo senza preferenze (Pi. Gi).

Settimana decisiva quella attuale con vari impegni e chiarimenti provenienti dalle forze politiche. Quello che maggiormente sta lavorando alacremente è il gruppo di “Diamociunamano” che si rifà a Pompeo Molfetta.

Tutto pronto o quasi e l’appuntamento è fissato per domenica 15 marzo alle ore 10.00 per la presentazione ufficiale del candidato sindaco, del programma e, da quel che è dato sapere delle sette liste che sosterranno Molfetta. Ed anche il manifesrto ufficiale già circola sui social network. Ma da parte Pd fanno sapere che le sorprese non mancheranno.; pochi giorni e sarà tutto pronto con Ninni Mingolla che sta cercando di mediare sulle componenti del partito e soprattutto verificare se anche in questa campagna elettorale “il fuoco amico” è possibile debellarlo e spegnerlo in termini definitivi.

Una novità importante, invece è costituita dal gruppo renziano locale, più specificatamente quello che si identifica in “Mesagnecambiaverso” e non l’altro che raccoglie i renziani dell’ultima ora. La loro sortita con l’invio del comunicato stampa e la pubblicazione sui social network ha deluso molto i leader del Pd anche se gli stessi renziani hanno dichiarato che si muoveranno e voteranno sempre all’interno del partito. È indubbio che rispetto a quanto da loro richiesto, dal Pd non è stato concesso nulla ossia le primarie non sono state fatte, il candidato Sindaco è stato scelto nel direttivo in un contesto molto ristretto di proposte che si son ridotte a Mingolla-Orsini e con “rottamazione” di una vecchia classe dirigente di là da venire.

E votare solo preferenze significa che non ci sarà non solo entusiasmo ma anche impegno come quello che servirebbe per la prossima campagna elettorale. Quel che maggiormente è pesante nel comunicato stampa è la parte finale dove si dice testualmente: “Lotteremo perciò per affermare la "rottamazione" di una politica concentrata esclusivamente su poltrone, liste e accordi trasversali e opportunistici, poco attenta ad affermare la legalità cominciando dall'esclusione dalle liste di indagati, condannati e "chiacchierati" e senza alcuna voglia di affrontare i problemi della gente” e di certo tale affermazione deve ritenersi in via generale rivolta ad una politica nazionale più che locale perché da quel che filtra dai comitati elettorali in azione una attenzione particolare viene rivolta perché indagati, condannati e chiacchierati non entrino a far parte della competizione elettorale.

I renziani a Mesagne non sono facilmente definibili, né tanto meno sono quantificabili. Di certo in una campagna elettorale come quella attuale dove anche una manciata di voti decideranno le sorti amministrative locali tutto viene preso in considerazione e se i voti dichiaratamente andranno al Pd la scelta di non mettere preferenze in scheda diventa fortemente pesante.

Bisogna rilevare che l’attenzione della campagna elettorale, al momento è polarizzata verso le due formazioni di sinistra che sembrano essere le maggiori suffragate per il ballottaggio ma si lavora anche sommessamente. Antonio Calabrese convinto outsiders dichiara reiteratamente che in quel che si sta verificando occorre mostrarsi prudente, secondo un costume che ormai è patrimonio del gruppo. ProgettiAmo Mesagne ha lanciato le idee guida e le ha presentate alla città, a seguire quando il tutto sarà definitivo e le potenzialità dei sei candidati sindaco saranno espresse nella loro specifica realtà chiariranno alla stessa città il senso della loro battaglia politica.

Pi.Gi.

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