Sanità, Amati: “Azienda Zero entro qualche settimana, altrimenti cadrà Brindisi e poi tutte le altre Asl. È un fatto di sopravvivenza”

BRINDISI – “Bisogna imporre con legge una gestione regionale della sanità, in particolare del personale,

dei lavori e degli acquisti di beni e servizi. Altrimenti cadrà subito Brindisi e poi tutte le altre Asl.

L’istituzione dell’Azienda Zero è pertanto il punto di partenza per ogni riforma, anche in grado di non vanificare gli eventuali interventi statali su maggiori risorse umane e finanziarie. Chiunque si opponga dovrebbe indicare la soluzione alternativa concreta e immediata, altrimenti si macchierà di sabotaggio.”

Lo dichiara il Consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati.

“Si possono organizzare tutti gli incontri e i tavoli che si vogliono e implorare tutti gli aiuti più generosi dello Stato, ma abbiamo un problema organizzativo tutto interno alla Regione che va risolto al più presto.

Se ogni Asl pugliese può bandire concorsi per sottrarre personale alle altre Asl pugliesi; se le Asl con maggiore disponibilità di personale possono firmare convenzioni con le altre Asl per mandare il proprio personale a coprire i turni con indennità superiori a quelle previste dal contratto; se le Asl non possono tenere aperti i reparti utilizzando il personale, con medesimo profilo professionale, impiegato in altre articolazioni aziendali; se le Asl non possono fare riorganizzazioni di personale tra i diversi presidi della stessa Asl; se ogni Asl può concedere aspettative facoltative; se per ogni Asl non si conoscono neppure le quantità delle limitazioni a turni, reperibilità e pronta disponibilità; se, insomma, c’è tutto questo e altro ancora, come si pensa di ridurre l’impatto del problema?

Queste sono le questioni ed è inutile girarci attorno.

L’Azienda Zero è l’unica riposta a questi problemi, per mettere davanti a tutto le esigenze dei malati e poi adattare gli ingranaggi dell’organizzazione. Non possiamo più continuare a gestire la sanità partendo dagli ingranaggi per poi adeguare ad essi la domanda di cura dei cittadini.

A tutti piacerebbe poter risolvere i problemi disponendo di maggiori risorse finanziarie e di personale. Tutti speriamo di avere tanti soldi per assumente tanto personale. Ma nell’attesa dobbiamo fare qualcosa e migliorare la nostra organizzazione, ampiamente deficitaria e con un tasso altissimo d’inosservanza alle indicazioni della Regione da parte delle Asl. Insomma, la Regione legifera, delibera e istruisce, ma nessuna Asl prende sul serio le leggi, le delibere e le circolari.

Si può continuare così? No. Questo è il cuore del problema.”

 

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