Governo, stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura per il Superbonus 110%. Bruno: A rischio decine di migliaia di aziende e lavoratori.

Simili decisioni richiedono tempo e gradualità. Una follia fatto in questo modo.

 

La decisione del governo di eliminare la cessione del credito e lo sconto in fattura relativamente al Bonus 110% è una mossa avventata, classista, che favorisce i ricchi e rischia di lasciare su una strada decine di migliaia di aziende e lavoratori e di bloccare interventi in tutto il Paese.

Il costo del Bonus, lo sappiamo, è stato ed è elevato per le casse pubbliche. E iniziare a ripensarlo è una scelta politica discutibile ma comunque legittima del governo.

Ciò che però non va per niente bene è sia la demonizzazione di questo strumento, sia il modo in cui ora il governo ha deciso di bloccarlo.

Il Bonus ha permesso a un pezzo intero di economia di riprendersi dopo la Pandemia, ha permesso a decine di migliaia di aziende di rimettersi in piedi, ad altre di aprire, per non parlare dell’assunzione di migliaia di lavoratori.

La cessione del credito e lo sconto in fattura poi avevano permesso anche alle famiglie meno abbienti di poter effettuare questi lavori.

Adesso non più. Togliere questi meccanismi, così di colpo, permetterà solo ai ricchi di godere di questa misura con i soldi di tutti. E farà getterà sul lastrico migliaia di aziende e lavoratori.

Le decisioni in certi campi non si prendono così, da un momento all’altro, richiedono programmazione, tempo, gradualità. Il governo sta commettendo un grandissimo errore. E temo se ne renderà presto conto.

 Maurizio Bruno

(Presidente del Comitato regionale

permanente della Protezione civile)

Consigliere Regionale della Puglia

(gruppo consigliare PD)

 

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