Le ultime ore di Eugenio Santacesaria (di Domenico Urgesi)

Nel quadro della guerra civile spagnola (1936-39), il 12 febbraio 1937 si svolse un episodio della cosiddetta “battaglia del Jarama”,

un fiume a sud di Madrid. In quel territorio, prospero di ulivi, si erano attestate le truppe repubblicane per difendere la capitale della Spagna dai golpisti di Francisco Franco. Per tutto il mese di febbraio i repubblicani furono impegnati ad impedire ai fascisti l’attraversamento dei ponti; e ci riuscirono, a costo di ingenti perdite.

Riportiamo la ricostruzione di quell’episodio, che ne ha fatto lo storico Enrico Gori:

La XV Brigata [internazionale] entrò in azione alle 12:00 del giorno 12 [febbraio]; trasportata via camion all’incrocio tra Morata de Tajuña e San Martín de la Vega, due chilometri a est del Jarama, si accampò a sud della strada principale, davanti a un’area vuota di 500 metri tra la strada e il centro della valle. La prima unità ad attaccare fu il battaglione Dimitrov, posizionato a destra della strada, con il [battaglione] Franco-belga: dovette desistere dopo tre chilometri, non avendo armi anticarro. I tank sovietici, riferì il generale Gal, sarebbero arrivati alle 5:00 del giorno dopo. Un’ora prima del loro arrivo il battaglione era in piedi e si stava disponendo, secondo gli ordini del capitano Grebenarov, a respingere i ribelli che premevano da est, cosa che riuscì per cinque volte. Il capitano sarebbe morto il giorno 14; fu sostituito dal maggiore Carlo Penchienati, comandante della Compagnia italiana. Ridotto a 215 uomini su 565, il battaglione si ritirò.

Eugenio Santacesaria era presente là, il 12 febbraio, inquadrato nel Battaglione Dimitrov, in cui si era arruolato alla fine del 1936, quando questa unità era stata creata. Per la precisione, egli – insieme ad altri circa 200 volontari italiani – faceva parte della Compagnia italiana, una delle 3 compagnie che, inizialmente, costituirono il “Dimitrov”. Nel gennaio del ’37, questo Battaglione divenne operativo e fu inviato in zona di guerra. Dopo appena un mese dall’operatività, fu impegnato in una delle battaglie più dure della guerra civile spagnola; essa è rimasta nel cuore degli spagnoli e dei reduci, tanto che la “battaglia del Jarama” è celebrata da un monumento realizzato nelle vicinanze di Morata de Tajuña e dal museo storico di questa città.

L’episodio militare del 12 febbraio – abbiamo visto – fu nefasto per 350 antifascisti, tra cui Santacesaria. Il primo succinto necrologio di Eugenio fu pubblicato sul Giornale comunista parigino «Il Grido del Popolo» del 7 marzo 1937. Successivamente, alcuni particolari furono descritti dal Commissario politico della Compagnia italiana, Anilo Giorgi, nel necrologio che fu pubblicato sullo stesso Giornale il 1° maggio 1937:

VENDICHEREMO I NOSTRI CADUTI!

I compagni Carloni e Armando Bassi non sono più!

Non solo il Partito comunista d’Italia e tutte le organizzazioni antifasciste hanno perduto due dei loro migliori militanti, ma la Compagnia italiana del Battaglione Dimitrov risente maggiormente questa dolorosa perdita. Abbiamo perduto due dei migliori compagni, due tra i migliori delegati politici di Sezione.

Ho conosciuto personalmente i compagni scomparsi. Con Carloni ho lavorato, con Bassi ho militato nella nostra bella regione Sud di Parigi. Nelle nostre frequenti assemblee politiche di Compagnia avevo nei due compagni scomparsi due dei miei migliori collaboratori. La loro buona parola era accompagnata sempre dal loro buon esempio, erano amati da tutti.

Il giorno 12 febbraio, la nostra Compagnia entra in combattimento. Alle ore 13 siamo a 500 metri dal nemico. Incontriamo il compagno Gallo [Luigi Longo]. Strette di mano in furia ed auguri di vittoria. Alle 13,45, al canto di Bandiera Rossa, la nostra Compagnia con il nostro comandante Penchienati Carlo in testa, inizia il contrattacco per stroncare l’offensiva fascista.

Il nemico a 50 metri. Vi sono dinnanzi a noi: fascisti italiani, tedeschi e marocchini. La nostra calma, i nostri canti, li demoralizzano, li mettono in fuga. Però ritornano subito all’attacco con numerosi piccoli tanks di marca italiana. Ciò, anziché disorganizzare le nostre file, ne aumenta l’ardore. La battaglia è dura, ma non un palmo di terreno si lascia alle orde fasciste. Qualche ferito: Gelindo Zanin, di Romainville; Antonio Guizzetti, ed altri, oggi in via di guarigione.

Alle ore 17, i compagni, di cui l'entusiasmo non è mai cessato, son quasi al corpo a corpo. Il nostro Carloni è in testa alla sua Sezione, incita i compagni, soccorre qualche ferito, ma la scarica micidiale di un tank ce lo toglie per sempre! Muore stringendo il fucile nelle braccia.

Bassi è sulla sinistra, un leone! Il suo fucile è micidiale, la sua baionetta non risparmia. Ci vediamo, ci scambiamo un sorriso, è l'ultimo! Più tardi mi comunicano la sua morte, morte da eroe. Così sono finiti due dei nostri migliori compagni. Da eroi sono vissuti, da eroi sono morti!

A voi, compagni italiani di tutta la Francia, incombe il sacrosanto dovere di commemorare tutti i nostri eroici caduti, immortalarne la memoria in tutte le vostre riunioni, farne un’arma contro la piovra fascista.

Noi, garibaldini del Battaglione Dimitrov, sulle salme dei nostri eroici caduti, lasceremo cadere dei fiori rossi. Alziamo i nostri fucili, innastiamo le baionette e solleviamo la testa.

Compagno Carloni, compagno Bassi! Ovunque noi saremo, voi sarete presenti! La vostra lotta noi la continueremo. Il vostro sacrificio non sarà inutile. Giuriamo che sarete vendicati!

ANILO GIORGI, Commissario politico della

terza Compagnia italiana del Battaglione Dimitrov.

Eugenio Santacesaria morì, quindi, intorno alle ore 17:00 del 12 febbraio 1937, con altri combattenti italiani dotati di sole armi leggere, falciati dalle mitragliatrici dei carri armati fascisti; i loro resti giacciono in qualche cimitero di campagna, immerso negli uliveti delle colline madrilene.

Ma come era arrivato Eugenio in Spagna, nel battaglione Dimitrov? Alcuni dicono che fosse stato spinto dal cugino Sante Semeraro. Nulla di tutto questo. (continua)

Domenico Urgesi

 

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