Il celodurismo populista (Movimento libero e progressista)

Il sindaco, qualche giorno fa ha pubblicato sulla sua pagina FB il fotogramma della ra-gazza-ladra

colta nell’atto di portarsi via un vaso di fiori da una aiuola in piazza Commestibili. Nella sua infinità  magnanimità, dopo aver pubblicamente redarguido la malcapitata,  il sindaco ha promesso clemenza se solo lei  riconsegnerà il mal tolto magari in diretta facebook. Fulgido esempio di  come si esercita l’autorità morale e di come si  somministra la giustizia senza il codice di procedura civile.

 Il post è stato immediatamente preso d’assalto da una miriade di  follwer's  che, compiaciuti dell’indiscusso nerbo del sindaco, lo hanno laudato per la garbata fermezza :“colpirne una per educarne cento”. Qualcuno in verità si è financo proposto per la costituzione di una ronda civica a servizio della città col compito di menare le mani a chi posteggia in doppia fila, a chi sputa per strada, a chi mette l’umido nel secchio dell’indifferenziato. Praticamente siamo alla legge del taglione. Intanto pare  che la disgraziata abbia bruciato i vestiti indossati in quella notte sfortunata e  che non esca più di casa per paura di essere riconosciuta.(sich!!)

Ma una volta, per questi “ reati minori” (per queste puttanate)  non c’erano le ammende, le multe, i  vigili urbani?  Già ma  con i vigili urbani le cose non girano al meglio. Sussurri, mugugni e diserzioni. Troppe volte sono stati sbeffeggiati dal potere politico, troppi ingressi esterni a scavalco o per trasferimento, poco onore ai veterani tanto che ora il conflitto è arrivato al cuore del comando.

Con sgomento abbiamo infatti appreso che il dr. Teodoro Nigro è stato sospeso dall’incarico fino alla risoluzione naturale del contratto (20 dicembre). Arrivederci e grazie con calcio in culo al seguito. Orbene un provvedimento disciplinare di tal fatta, per giunta indirizzato al più alto funzionario in carica,  è un evento raro quanto la caduta di un asteroide. Cosa mai sarà successo? Non si sa.

Le voci in città  girano e si rincorrono con Manzoniana celerità, alimentando dubbi e interrogativi.

  1. Come mai un provvedimento disciplinare che per sua natura dovrebbe esser secretato è stato reso pubblico? Sembra che qualcuno abbia deliberatamente fatto scivolare la “velina dalla tasca” affinchè fosse raccolta e pubblicata.
  2. Perché è rimasta indeterminata la causale del provvedimento lasciando così che si diffondesse nell’etere il dubbio che il comandante abbia commesso un illecito di particolare gravità tale da costringere la commissione disciplinare ad un provvedimento così estremo comunque ratificato dall’amministrazione?
  3. Possibile che un dirigente di quella caratura professionale, con quel pedigree, che è stato comandante a Brindisi per cinque anni al fianco del sindaco Mennitti, che è stato  fortemente voluto dallo stesso  sindaco Matarrelli abbia potuto commettere una leggerezza tanto grave ?
  4. Prima di crocifiggere qualcuno non bisogna forse dargli la possibilità di difendersi e contro dedurre? Chi ha dato la notizia non avrebbe dovuto forse acquisire gli elementi in atti a carico e a discolpa dell’inquisito?

La cosa è molto seria e temiamo che non andrà a finir bene. Intanto da questa vicenda  ne esce male il comandante, l’amministrazione in carica, la stampa e la città tutta.  Ora aspettiamo di vedere come finirà  la querelle del vice comandante che sarà scelto con l’ espediente – farsa dell’ “L’ interpello interno per titoli ed esami”.  Una specie di corsa a due il cui esito ai più appare già scontato.

Una soluzione che ha il carattere dell’approssimazione e della transitorietà in attesa che le nubi si diradano e magari più in là giunga il messia o la messia.

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